Dopo un brillante avvio di campionato, il Palestrina ha raccolto solo un punto nelle ultime quattro uscite.
“Il calendario non è stato benevolo con noi, perché finora ci ha costretto ad affrontare le prime cinque del campionato – commenta il tecnico arancioverde Cangiano – In quest’ottica gli otto punti raccolti sin qui sono oro per una squadra che, dati alla mano, schiera il maggior numero di under nel girone: otto giocano sempre dal primo minuto ed un altro paio vengono gettati nella mischia a partita in corso”.
Un aspetto da sottolineare e che dimostra come i propositi del club per questa stagione siano assai diversi rispetto alla precedente.
“L’anno scorso, c’erano giocatori molto importanti ed il budget era chiaramente più cospicuo, quest’anno ci siamo iscritti al torneo all’ultimo minuto e questo ci ha costretti a partire con notevole ritardo”.
Chiusa da poco la ventennale esperienza da calciatore che lo ha portato a vestire maglie importanti come quelle di Taranto e Siracusa, Cangiano non ha vissuto come un trauma l’addio al calcio giocato, ma anzi sembra essersi calato alla perfezione nel nuovo ruolo.
“Quando ero un giocatore, spesso gli allenatori vedevano in me una figura di riferimento in mezzo al campo e questo mi ha portato ad indossare la fascia di capitano con una decina di squadre diverse.
Già nella passata stagione ho guidato la Juniores Nazionale fino ai play off e nella fase finale del campionato ho assunto anche la carica di tecnico degli Allievi, riuscendo a mantenere la categoria”.
Quest’anno il destino vi presenta un’altra difficoltà, quella di giocare praticamente sempre in trasferta.
“L’impossibilità di giocare a porte aperte non agevola chiaramente il lavoro di ragazzi che, avendo un’età media molto bassa, avrebbero bisogno dell’affetto del pubblico amico”.
Con Augusto Cristofari quale rapporto ha?
“Schietto.
Il presidente è un uomo che non ti “regala” niente, ma che sa premiare le persone valide.
Per questo motivo in estate ha pensato a me come al nuovo allenatore della prima squadra”.
Domenica arriva il Terracina, reduce dall’esonero di Bacci.
“Conosco Agovino, l’ho avuto nel 2004 a Pagani quando io giocavo e lui era allenatore in seconda e tattico di Belotti – dichiara Cangiano – Loro hanno giocatori importanti e di solito, in occasione di un cambio, le squadre danno sempre qualcosa in più.
Sarà una gara molto difficile per noi, ma nei novanta minuti può succedere di tutto”.
Chiusura su Solimina, tecnico con il quale condivise il cammino trionfale del 2011.
“Il suo esonero rientra nelle cose brutte del calcio.
Un allenatore che nelle prime sei giornate vince cinque partite e ne pareggia una non può essere esonerato.
Sento dire che anche Punzi a Rieti viene ancora messo in discussione e potrebbe andare incontro ad un destino analogo.
C’è qualcosa che non va…”.