a cura di VALERIO D’EPIFANIO
Onestamente vederlo giocare in queste categorie é stato un grande lusso per noi e per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di giocarci insieme. Un calciatore che avrebbe meritato senza ombra di dubbio altri palcoscenici ma che ora dopo 10 anni decide di lasciare l’Italia e tornare nel suo Brasile. L’ultima intervista “italiana” di Fabiano Ferri de Oliveira su ‘sportinoro.com’ per salutare tutti.
Dopo tanto tempo trascorso qui l’epilogo della tua esperienza in Italia arriva con la maglia dell’Albalonga: quali ricordi ti porti dentro di questi 10 anni?
Porterò con me tutte le amicizie vere che ho costruito in questi anni e tutti i campionati che ho vinto: sono emozioni che non si dimenticano facilmente e sono orgoglioso di tutto questo.
A Palestrina e allo Zagarolo si ricordano di te per la vittoria del campionato ma hai lasciato un ottimo ricordo a tutti i tuoi ex compagni ed allenatori: quali sono pregi e difetti del Fabiano Ferri de Oliveira uomo e giocatore?
I miei pregi come uomo sono quelli di essere leale e umile con i miei amici, sono fatto così. Per quanto riguarda invece i miei difetti credo che a volte penso di più agli altri e meno a me stesso perchè di natura sono generoso e quindi a volte tendo a farlo troppo. Come giocatore credo invece che il mio pregio migliore sia quello di avere una buona visione di gioco, mentre come difetto sicuramente quello di prendere troppe ammonizioni stupide.
Avresti potuto avere una carriera molto diversa: quali sono secondo te i motivi che non ti hanno permesso di arrivare al grande calcio?
In Brasile ho avuto la fortuna di giocare il grande calcio mentre in Italia purtroppo non ho trovato la persona giusta che mi portasse ad arrivare a grandi livelli, perché secondo me non basta essere un bravo giocatore, devi anche avere un bravo procuratore, altrimenti non vai lontano.
Ora torni in Brasile: hai già deciso cosa farai?
Si, ho deciso di continuare a giocare, perché questa è la mia passione. Il motivo che mi porta invece a lasciare il calcio italiano é per problemi di famiglia che mi costringono a fare ritorno in Brasile.
Scegli un presidente, un allenatore e un giocatore che non dimenticherai mai e spiegaci anche la motivazione…)
Non posso citarti un solo presidente ma devo dirtene due: Gianni Paglia, avuto ai tempi dello Zagarolo, e Bruno Camerini, attuale patron dell’Albalonga. Si tratta di due persone corrette dentro e fuori dal calcio, ve lo posso assicurare. Come allenatori invece vorrei dirtene 3: parlo di Scarfini, Claudio Solemina e Berti perché hanno saputo sfruttare al meglio le mie caratteristiche e mi hanno fatto fare quello che so fare dentro al campo. Tra l’altro sono anche tre bravissime persone fuori dal campo di calcio. Come giocatori invece ne ho conosciuti davvero tanti, ho costruito tantissime amicizie che ancora continuo a coltivare: mi vengono in mente Mattia Marini, bomber German Juarez e Ciro Corrado se devo dirne 3. Ci tengo comunque a salutare tutti con affetto.
In bocca al lupo per il futuro Fabiano, buon rientro in Brasile…
Grazie di cuore per l’intervista, buon lavoro a te…