A cura di VALERIO CAPRINO
Dopo la firma con i pugliesi del Team Altamura in Serie D, abbiamo raccolto le prime dichiarazioni di Gian Piero Tozzi, 30 goal nell’ultima stagione con la maglia dell’Unipomezia.
In molti pensavano ad un tuo salto in Serie C, invece poi hai scelto la Serie D: come è andata la trattativa con la società murgiana?
“In effetti c’erano dei discorsi ben avviati con diverse società di Serie C: in particolar modo con Monza, Monopoli, Casertana e Fidelis Andria, anche se con quest’ultima poi è saltato tutto per i problemi societari che hanno. Alla fine ho scelto però Altamura perchè è un progetto serio, una società ambiziosa, e soprattutto si tratta di un girone che è come una Serie C2. I dirigenti dell’Altamura mi hanno seguito tutto l’anno, e in particolar modo nella sfida in Coppa Italia contro la Vigor Trani. Si sono inseriti negli ultimi giorni e hanno fatto di tutto per convincermi. Da parte mia c’è stata una forte volontà di firmare qui, perchè mi è sembrata una società molto bene strutturata, e poi è una piazza calda con migliaia di spettatori ogni domenica, in un girone fantastico con Taranto, Gravina, Nardò, forse anche il Bari. E’ una sorta di C2. Sicuramente il girone più competitivo della Serie D. Ho avuto una piacevole impressione dai presidenti e dai dirigenti. Spero di ricambiare la fiducia e la stima nel migior modo possibile”.
Lasci il Lazio dopo una stagione straordinaria:
“Si, e per questo devo dire grazie all’Unipomezia che mi ha permesso di esprimermi al meglio e mettermi in luce. Se avessimo raggiunto la Serie D probabilmente si sarebbero aperti discorsi differenti col presidente Valle, ma purtroppo non siamo riusciti a regalargli la promozione”.
C’è qualcuno in particolare che ti senti ringraziare, o a cui vuoi dedicare questo tuo salto di categoria?
“Un ringraziamento particolare al direttore sportivo Maurizio Proietti, al presidente Valter Valle, ai miei ex compagni di squadra, ma in particolare a Roberto Delgado, il mio mentore, e uno dei miei migiori amici. La mia speranza venendo ad Altamura, è quella di rendere felice una persona a me molto cara, che purtroppo non c’è più: mio zio Giampiero, che ha sempre voluto che io facessi il calciatore, e probabilmente facendo bene nel girone H potrei tornare anche nel professionismo. Mio zio Giampiero è la persona che mi ha spinto più di tutti nel credere in me stesso, ed è anche grazie alla sua spinta se oggi sono riuscito a mettermi in mostra, catturando l’attenzione di diverse società”.
A tutti i tifosi altamurani cosa ti senti di dire?
“Ho visto alcuni video degli ultras di Altamura, un tifo spettacolare. Posso dire che mai come questa volta non vedo l’ora di iniziare!”