Morolo-Sora, parla l’ex Vezzoli: “Al Marrocco due anni bellissimi, ma questa maglia è speciale. Il campionato? Lo vinciamo noi…”

Morolo-Sora, parla l’ex Vezzoli: “Al Marrocco due anni bellissimi, ma questa maglia è speciale. Il campionato? Lo vinciamo noi…”

Domenica al Nando Marrocco andrà in scena un insolito big match.

Se in pochi si sarebbero attesi un Sora competitivo fin dalle prime battute del torneo nella stagione del suo rilancio nell’elite del calcio regionale, probabilmente nessuno tra gli addetti ai lavori stimava il Morolo capace di una partenza del genere.

Sulla scorta dei campionati precendenti, era anzi opinione diffusa che i biancorossi avrebbero dovuto lottare fino all’ultima giornata per raggiungere la salvezza, mentre i volsci avrebbero vissuto un’annata di legittimo assestamento, prima di lanciare l’assalto a categorie più consone al loro blasone.

Pronostici d’agosto, calcio davvero non ti conosco.

Attraverso un lavoro silente e certosino, Mirko Granieri ha già conferito una precisa identità ad una squadra profondamente rinnovata dopo il cambio di proprietà della scorsa primavera.

Fatto salvo il rocambolesco ko alla prima giornata a Latina Scalo, Gomez e compagni hanno sempre fatto bottino pieno tra coppa e campionato, meritando di occupare la vetta del Girone B di Eccellenza per i numeri assommati e per la qualità evidenziata.

Un discorso che, in linea di massima, vale anche per il Sora cui oggettivamente sarebbe stato eccessivo chiedere di più, anche se una buona manciata di rammarico per quella pazzesca domenica vissuta al Don Orione resta viva ed opprimente.

I bianconeri rappresentano l’unica realtà del torneo, insieme ad Ottavia e Cavese, a non aver ancora mai bevuto l’amaro calice della sconfitta e l’eccellente opera di Antonio Tersigni e del suo staff, senza dimenticare quella, concreta e mai strombazzata, della dirigenza, stanno riavvicinando la tifoseria al Tomei.

Una presenza, quella dell’appassionato pubblico sorano, che può spostare l’ago della bilancia, specie in un campionato dove le presenze domenicali sugli spalti dei nostri impianti hanno da tempo raggiunto i minimi storici.

Ad aggiungere ulteriore pepe sulla già appetitosa pietanza che domenica prossima verrà servita in via Madonna del Piano a Morolo la presenza tra le fila ospiti di tre ex biancorossi: il direttore sportivo Francesco Pistolesi, il difensore Simone Casalese ed il centrocampista Guido Vezzoli.

Per presentare la sfida abbiamo scelto quest’ultimo.

Campano d’origine, ma trapiantato nel nostro calcio ormai da anni, l’ex regista di Scafatese e Castrovillari si è concesso ai nostri microfoni con la consueta schiettezza.

 

Domenica c’è Morolo-Sora.

Cosa ti viene in mente?

“Beh, a Morolo ho trascorso due anni belli e molto intensi, raggiungendo altrettante salvezze attraverso l’impegno di società, tecnico e calciatori.

Domenica, rivedendo numerose facce amiche, di sicuro mi torneranno in mente tanti ricordi, ma ci sarà da concentrarsi sulla partita.

Una partita di cartello, guardando la classifica…”.

vezzoli morolo

Dopo cinque giornate per te è più sorprendente il primato del Morolo o il secondo posto del Sora?

“Direi che la nota più sorprendente è vedere il Morolo al primo posto.

Nonostante abbia in rosa giocatori molto validi, nessuno immaginava di vederli lassù.

E’ però una squadra che gioca un buon calcio e che finora ha perso solo una partita e forse neppure meritandolo.

Per quanto riguarda noi, siamo piuttosto soddisfatti di quanto abbiamo raccolto, anche se ci mancano due punti di quell’incredibile domenica al Don Orione.

Speriamo che al termine della stagione non abbiano un peso decisivo…”.

Nel Morolo giocano ancora alcuni tuoi ex compagni di squadra.

Vi siete sentiti negli ultimi giorni?

“Lo scorso anno avevamo costruito un gruppo Whatsapp e tramite quello ci sentiamo ancora quotidianamente.

Ritroverò con grande piacere amici come Capuano, Pazienza e Palombo”.

Guido, si dice che tutte le maglie abbiano un che di speciale, ma che alcune siano un po’ più speciali delle altre.

Quella del Sora com’è?

“Una maglia storica, ha un passato da onorare.

Per me è un privilegio indossare anche la casacca di allenamento ddurante la settimana, figuriamoci la tenuta da gioco la domenica.

La maglia del Sora merita impegno massimale e regala emozioni fortissime.

Non nascondo che, quando l’ho indossata alla prima di campionato, mi è battuto forte il cuore”.

sora

Dopo le esperienze in Campania e Calabria, ormai da anni militi nel nostro calcio laziale.

Perchè questa scelta?

“Ormai mi sono ambientato (ride)…

Scherzi a parte, la scorsa estate non nascondo di aver ricevuto diverse telefonate, anche da parte di club che lotteranno con noi per il titolo.

Alla fine però ho scelto il Sora per la sua storia e perchè ha un pubblico che è letteralmente in grado di spingerti verso la vittoria”.

Se domenica segni, che fai?

Esulti?

“In precedenza, quando mi è accaduto di far gol alla mia squadra precedente, ho sempre festeggiato.

E’ una cosa che vivi lì per lì, non puoi decidere prima cosa fare.

Ad oggi non so come mi comporterei francamente.

Tra le altre cose, ho avuto qualche piccolo problema nei giorni scorsi, quindi spero innanzitutto di essere della partita e poi naturalmente di vincere, perchè ci teniamo ad arrivare lassù”.

Se chiudi gli occhi, come te la immagini la classifica finale del Girone B a maggio?

“Al primo posto il Sora, al secondo posto il Pomezia ed al terzo l’Itri, che ha avuto una falsa partenza ma ha tutte le carte in regola, sotto il profilo societario e tecnico per riprendersi alla grande.

Batterli domenica scorsa è stato davvero importante…”.

tifosi sora

Cosa ti fa essere così convinto delle potenzialità del Sora?

“Sono due mesi che vivo da dentro questa realtà ed ormai ho imparato a conoscere le caratteristiche dei miei compagni di squadra.

Siamo un gruppo molto valido e non dimenticate che siamo ancora privi di Gigli , ossia di colui che rappresenta il nostro fiore all’occhiello nel reparto offensivo.

Per fortuna abbiamo trovato in Cano un giocatore in grado di fare la differenza.

Mi piace sottolineare anche i meriti del mister, uno che non guarda in faccia nessuno e che fa giocare solo chi, a suo giudizio, merita davvero, e della società che non ci fa davvero mancare nulla”.

Morolo, Pomezia e Cavese: le prossime tre partite possono già chiarire il destino del Sora?

“Di sicuro potranno dire molto in merito, anche se noi siamo consapevoli di essere forti e vogliamo continuare a dimostrarlo”.

A partire da Morolo.

“Certo, però sappiamo che non sarà assolutamente una passeggiata.

Da giorni io, Casalese e Pistolesi andiamo ripetendo a tutti un concetto: attenzione, perchè in casa il Morolo si trasforma.

Noi tre ne sappiamo qualcosa, visto negli ultimi due anni batterci in casa è stato quasi impossibile.

Ci attende una partita durissima, ma il nostro obiettivo è uscirne con un risultato positivo…”.

 

 

 

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