Andrea Bussi, Giampaolo Mastella, Alessio Morelli, Carlo Baylon, Tommaso Gamboni, Mario Di Ventura, Matteo Laurato, Matteo Tortora, Andrea Bizzaglia: questi uomini intessono l’ideale filo rosso che dall’amaro pomeriggio di Sinalunga conduce il Pomezia di patron Alessio Bizzaglia in terra sarda con la speranza di provare a sovvertire l’infelice esito della gara d’andata con il Sorso.
Al di là del minutaggio che l’allenatore concederà loro alla “Piramide”, soprattutto a questi uomini, minimo comun denominatore di rimpianti che si augurano di mutarsi in riscatto, spetterà il compito di trasferire ai propri compagni di squadra la rabbia ed il sentimento di rivalsa accumulati dodici mesi fa al termine di quella maledetta serie di rigori e rinnovatasi pochi giorni fa in via Varrone.
Cicli e ricicli storici.
Come in uno sgradevolissimo paradosso vichiano o, se preferite, per una diabolica beffa del destino, come nella passata stagione i rossoblù hanno conquistato il pass per i play-off all’ultima curva di un campionato che, al netto di qualche episodio sfortunato ma anche di più di un demerito proprio, avrebbero potuto aggiudicarsi.
E visto che il diavolo le pentole sa farle benissimo, ma poi i coperchi se li dimentica, il fato disegnerà ironicamente le curve di una “S” che porterà il Pomezia dalle dolci colline di Sinalunga alle coste di quel Golfo dell’Asinara di cui Sorso è ammirato gioiello.
S come sfortuna: quella che domenica scorsa ha indirizzato il pallone colpito da Pulina alle spalle di Pinna a dieci minuti dal termine.
S come sconfitta: i rossoblù non meritavano di uscire battuti dal campo, alla conta dei fatti l’esito più giusto sarebbe stato certamente il pari.
S come squadra: se il Pomezia aspira a raggiungere la finale, sul manto erboso dei romangini dovrà dare dimostrazione di essere composto da uomini veri, oltre che da calciatori dal riconosciuto valore tecnico.
Sarà necessaria una prestazione perfetta sotto tutti i punti di vista per abbattere le certezze della miglior difesa dell’Eccellenza sarda ed annullare così il gap della gara d’andata.
Il Sorso è formazione di temperamento e lo ha ampiamente dimostrato anche in via Varrone.
La squadra di Bussi, che per qualità non ha alcunché da invidiare ai rivali, non dovrà lasciarsi intimorire, altrimenti non avrà chance all’interno di uno stadio che domenica si preannuncia gremito di tifosi biancocelesti.
Per recuperare lo 0-1 dell’andata non ci si potrà esimere dal disputare una gara intelligente ma maggiormente votata all’attacco rispetto alla precedente.
E’ dunque probabile che il tecnico modifichi qualcosa, sia nel modulo che negli interpreti.
Il talento di gente come Laurato, Valentino e Cestrone, calciatori in grado di saltare l’uomo e di creare superiorità numerica, potrebbe tornar utile nei pressi di un Gomez segnalato discretamente voglioso di rifarsi dopo l’errore dal dischetto di gara-1, mentre in difesa il tecnico potrebbe tornare alla difesa a quattro.
Nella compagine sarda mancherà invece l’esterno Federico Altea, espulso all’andata.
Al suo posto potrebbe giocare Alessio Delrio.
Considerazioni utili, ma allo stesso tempo secondarie rispetto all’interpretazione del match da parte di coloro che domenica alle ore 15:30 calpesteranno l’erba del magnifico impianto sassarese.
Considerazioni sparse: le previsioni meteorologiche promettono pioggia, elemento che potrebbe alimentare il tasso agonistico nel corso dei novanta minuti.
Tra i due club è comunque nata un’ammirevole sintonia, come testimoniato dai complimenti che Alessio Bizzaglia è andato a rivolgere personalmente al termine del match di domenica scorsa a mister Scotto ed ai suoi uomini e dal “terzo tempo” che i calciatori delle due squadre hanno condiviso in via Varrone.
Un grande rispetto reciproco che Sorso e Pomezia hanno ulteriormente alimentato attraverso le rispettive pagine Facebook con uno scambio di complimenti non così frequente in ambito calcistico ed apprezzato da numerosi tifosi.
La partita verrà diretta da Andrea Migliorini di Verona, che durante la stagione è stato designato sedici volte da arbitro in quota CAI e che in due occasioni ha avuto a che fare con quel Girone B di Eccellenza da cui proviene il Pomezia.
La giacchetta nera scaligera ha diretto Boreale-Ottavia (0-1) e più di recente Insieme Ausonia-Pro Calcio Tor Sapienza (1-0), mentre in Sardegna si è occupato della sfida d’inizio campionato tra Porto Rotondo e Stintino (1-1).
Alla “Piramide” sarà coadiuvato da Penasso di Albenga e da Cremona di Genova.