ALFONSO MORRONE SPIEGA: “3 PROMOZIONI NEGLI ULTIMI 6 ANNI? PER ORA SONO A CASA…”

ALFONSO MORRONE SPIEGA: “3 PROMOZIONI NEGLI ULTIMI 6 ANNI? PER ORA SONO A CASA…”

Intervista ad Alfonso Morrone, direttore sportivo che dalla Serie C1 all’Eccellenza ha girato molte squadre ed ora si trova in attesa di una squadra di cui possa condividere il programma senza sponsor e senza amicizie

 

a cura di VALERIO D’EPIFANIO

 

 

Buongiorno direttore, la crisi nel calcio laziale si fa sempre più attuale: dopo l’esperienza di Civitavecchia cosa è successo?

“C’è stata una piccola parentesi a Sora dove ho fatto la squadra che fino a dicembre era nei primissimi posti del campionato in Serie D. La crisi che incombe nel nostro paese comunque si ripercuote anche nell’ambito calcistico. Credo che questo sia l’unico motivo per cui non riesco a fare calcio: non nascondo che ho ricevuto delle chiamate ma non ho mai portato sponsor e, anzi, vorrei combattere questo fenomeno.Il mio curriculum vede 16 anni di carriera che va dalla C1 all’Eccellenza: negli ultimi 6 anni ho ottenuto 3 promozioni con Pisoniano, Gaeta e Civitavecchia e un anno ho fatto i play-off per andare in C2 sempre con il Gaeta. Sto notando però che i risultati sul campo al momento non contano”.

Per quali motivo dici questo?

“Perché molti presidenti non guardano alle competenze e alla qualità del lavoro ma puntano sull’amicizia o sulla sponsorizzazione. Questa è la realtà dei fatti, inutile negarla. Questa è l’unica risposta che mi so dare. Tutto ciò viene anche rimarcato dal fatto che non esistono regole per la salvaguardia del ruolo del direttore sportivo perché in ambito professionistico per ottenere la licenza nazionale c’è l’obbligo di individuare l’allenatore, il medico, l’addetto alla sicurezza degli stadi ma non c’è l’obbligo di assumere un direttore immediatamente bensì si ha tempo fino ad ottobre, pena un ammenda di 20 mila euro. Potenzialmente una società può anche avvalersi di una società senza direttore sportivo. L’ADISE dovrebbe essere più incisiva e determinata nel salvaguardare gli iscritti sia all’associazione che all’albo. In ambito dilettantistico grazie all’istituzione della nuova figura del collaboratore alla gestione amministrativa la federazione dovrebbe obbligare le società ad inserire nei quadri queste persone”.

L’Eccellenza laziale sta vedendo un mercato molto attivo soprattutto nel possibile nuovo girone A: cosa pensi dei nuovi progetti di Rieti, Castrense e Sorianese?

“Sicuramente saranno le società che si rinforzeranno di più. Al momento nel girone B sul calciomercato sembrano essere abbastanza fermi. Poi però non dimentichiamo Albalonga, Real Pomezia, Fregene che potrebbero arrivare dopo. Credo che possa essere un raggruppamento sicuramente più competitivo rispetto all’altro girone. Io ho avuto l’onore negli ultimi anni di vincere il girone A e il girone B ma devo dire onestamente che il B è stato fin qui senza dubbio il più complicato”.
Il futuro di Civitavecchia?

“Mi piange il cuore quando penso a Civitavecchia perché abbiamo gettato il sangue per far tornare la piazza in Serie D. Neanche la Serie D andrebbe bene a questi tifosi ma la realtà ora invece é decisamente drammatica. Dovrebbe consolidarsi nel calcio professionistico il Civitavecchia ma qui si parla addirittura di una possibile mancata iscrizione al campionato d’Eccellenza quando in passato è stata una delle piazze più ambite. Speriamo bene e vediamo cosa accadrà in futuro”.

 

In Serie D ci sono realtà laziali che vogliono puntare al professionismo: credi che siano pronte per il grande salto?

“Purtroppo dobbiamo anche registrare che Fidene ed Isola Liri hanno grandi problemi. Il N.S.Maria delle Mole sembra non avere una struttura pronta per una categoria simile. Io credo che l’Ostiamare sia una società che ha la struttura in grado di sostenere un salto simile. Ora c’è anche la Lupa Roma che farà sicuramente tesoro dell’esperienza dello scorso anno per puntare dritto verso la Lega Pro anche se bisognerà vedere anche in quale raggruppamento verrà inserita. Con l’avvento di Stefano Mattiuzzo, comunque, che è una persona molto competente, gli errori commessi l’anno scorso sono sicuro che non verranno ripetuti”.