Un centravanti classe 1995 di assoluto rispetto, Gianluca Iannettone, 14 reti nella stagione appena conclusa nella Juniores Elite alle dipendenze di mister Marco Moretti, che ci racconta il suo particolare momento sportivo. Sospeso tra la volontà di restare nel calcio con le maglie di Tor di Quinto o Real Pomezia e la possibilità di vedere almeno momentaneamente terminata la propria carriera, Iannettone ripercorre la stagione agonistica appena conclusa con la prestigiosa Juniores Elite di Via del Baiardo.
A cura di Giovanni Crocè
Gianluca Iannettone, 14 gol nel campionato appena terminato eppure non tutto è andato come desideravi…
Esatto, e credo si capisca anche dal tono della mia voce. Io sono stato per quattro indimenticabili anni al Tor di Quinto, dopo aver iniziato al Delle Vittorie, la società di Angelo Di Livio, e ringrazierò sempre tutta la famiglia Testa e la società Tor di Quinto, ma sul finire dell’ultimo anno in un batter d’occhio il finale di stagione è stato per me catastrofico. Ora sono deluso, quasi choccato da come è potuto terminare male l’ultimo campionato, tanto che sto meditando addirittura di non giocare più a calcio.
Possibile che per te non ci siano più offerte per poter proseguire nel giocare a calcio?
La stagione è stata buona, ma non ottima, e per ora ho due opzioni, restare a Tor di Quinto, sempre se mi vorranno ancora, o andare in Eccellenza al Real Pomezia, so dalla società che il Real Pomezia mi vorrebbe ma ancora ci sono dei dettagli da chiarire e ammetto che in questo momento non voglio dare nulla per certo, sono rimasto scottato da come ho concluso il campionato…
Cosa ti ha lasciato tutto questo amaro in bocca, Gianluca?
Premesso che mister Marco Moretti, che conosco da quattro anni e mi ha anche avuto alle sue dipendenze per qualche partita qualche anno fa quando ero più piccolo, può fare tutte le scelte tecniche che vuole, sono rimasto deluso dall’essere stato messo in panchina dall’oggi al domani nel decisivo quarto di finale regionale contro la Nuova Tor Tre Teste. Ho giocato giusto una ventina di minuti nel finale, al mio posto giocò Canaletto, un ragazzo della Juniores Primavera aggregato alla nostra squadra pochi giorni prima. Lui non c’entra nulla, ma non ho mai capito perchè pur essendo stato il titolare per tutto l’anno e stando io benissimo, proprio il capocannoniere della squadra sia stato messo da parte pur non avendo mai avuto discussioni con l’allenatore. Poi l’1-1 finale ci ha estromessi e questo dubbio me lo sono dovuto tenere dentro e non l’ho ancora sciolto…
Non hai ritenuto di volere chiedere spiegazioni al mister Moretti o a qualcuno della società?
No assolutamente no. Gianluca Iannettone deve essere ricordato per uno che sa stare al posto suo e oggi come ieri ho sempre avuto in mente, come mi è stato insegnato, il bene della squadra, tanto che se fossimo passati forse avrei avuto la voglia e l’opportunità di chiedere il perchè della mia esclusione. Purtroppo è passata la Tor Tre Teste e forse ho sbagliato un po’ a chiudermi in me stesso, ma non sono più riuscito a rivolgere la parola a nessuno, tanto che non so neppure dove andranno i miei compagni l’anno prossimo a giocare. E’ stato un anno duro sotto l’aspetto emotivo che è terminato per tutti nel peggiore dei modi ed evidentemente quella esclusione ha lacerato qualcosa che già era logoro.
A cosa ti riferisci? Quali sono le difficoltà che avete incontrato quest’anno?
L’assenza di Paolo Testa, del mister che ha guidato un po’ tutti noi tra giovanissimi, allievi e Juniores, è un assenza incolmabile, che evidentemente non eravamo pronti a gestire. Soprattutto noi giovani calciatori. La nostra intensità, la mia intensità negli allenamenti non era più la stessa ed è una nostra colpa non aver saputo colmare la grinta e la cura dei particolari che ci dava mister Testa ma d’altronde non potevamo fermarci un anno e poi ripartire. Abbiamo giocato come una “grande squadra normale”, poco di più. Ma c’è dell’altro anche a livello personale…
Cosa intendi, Gianluca?
Ho finito quest’anno il liceo e la coincidenza tra la necessità di trovare un lavoro per dare un’aiuto economico anche alla mia famiglia ed anche il modo in cui è terminata l’avventura con il Tor di Quinto, hanno fatto si che venisse tutto ingigantito dentro di me e ora come ora non so davvero cosa farò. Mi sarebbe piaciuto continuare magari a fare l’Università ma ripeto, non ora, perchè c’è bisogno di guadagnare e ho delle cose da chiarire con il Tor di Quinto. Se ci riuscirò sarò ben lieto di continuare a giocare a calcio, anche perchè ad oggi sono tuttora un tesserato del Tor di Quinto, quindi se volessi continuare andrei in ritiro con loro o col Real Pomezia, ma dovrebbero concedermi il possesso del mio cartellino.
Gianluca tu sei un ragazzo di Colli Aniene, mai stato cercato in passato dalla Vigor Perconti? Mai fatto provini importanti?
Certo, abitando in quel quartiere la Vigor la vivevo e vedevo tutti i giorni, ma sinceramente ho amato tanto questi colori e seppur la Vigor mi abbia cercato di ingaggiare tutti gli anni, sono sempre rimasto fedele al Tor di Quinto, che è una società che se ti trovi bene ti entra nel cuore come poche. Devo ringraziare il Tor di Quinto anche per la settimana di prova che mi fece fare due stagioni fa con la Roma, lì fu colpa mia perchè dissi a me stesso: “Gianluca, non ci siamo, non sei andato bene”. Non sono uno che se la prende con le raccomandazioni o altro, perchè io la mia opportunità vera, a Trigoria l’ho avuta ed è per questo che vorrei che le cose si risolvessero per il meglio con il Tor di Quinto qualunque cosa accada. Ora, bene che vada, mi sento al massimo ignorato dalla società, io non cerco loro e loro non cercano me, ma essendo ancora tesserato, spero ci si venga in contro qualunque cosa si decida, da parte mia c’ è la massima disponibilità.
Chi ti resterà nel cuore in questi anni di gol per i campi regionali del Lazio tra quelli del Tor di Quinto?
Come compagno per forza di cose Bornivelli, che è di Colli Aniene come me e abbiamo percorso centinaia di volte insieme la stessa strada per andare agli allenamenti, cementando tantissimo la nostra amicizia e diventando inseparabili. Ma anche il gruppo allievi era una grande squadra soprattutto a livello emotivo.
In una annata del genere, hai qualche momento positivo da mettere nell’album dei ricordi?
Assolutamente sì, sarebbe ingeneroso nei confronti di tutti se non fosse così, siamo comunque arrivati terzi in un campionato tosto come quello Juniores Elite del Lazio al primo anno senza Paolo Testa, che sapete quanto volesse dire per tutta la società Tor di Quinto. Come momento top per me non saprei, sono stato felice perchè spesso ho segnato nei minuti conclusivi da vero numero 9 che toglieva le “castagne dal fuoco”, ma il mio gol più bello dell’anno è stato invece il più rapido, quello dell’1-0 messo a segno in trasferta contro l’Almas dopo 18 secondi in trasferta al campo “Sant’Anna” di via Demetriade: lancio a tagliare il campo e collo esterno al volo a incrociare il pallone sull’altro palo dal vertice sinistro dell’area, una rete alla quale resterò per sempre affezionato.
Grazie a te Gianluca, ci auguriamo di vederti protagonista in campo con qualunque maglia l’anno prossimo…
Grazie a te Giovanni, spero di poter dare ancora tanto allo sport che amo e vi auguro buona estate!