La Vigor Perconti si è regalata un avvio di stagione entusiasmante, conquistando sette punti nelle prime tre uscite nel Girone B di Eccellenza.
Un rendimento di cui tutti si stanno rallegrando nell’enclave blaugrana e che non può non essere valutato con soddisfazione dallo stesso Francesco Bellinati.
Il pluridecorato allenatore del club di Colli Aniene, da quindici stagioni colonna portante del sodalizio del Presidente Maurizio Perconti, illustra il momento dei suoi in vista dei prossimi impegni di campionato, gettando uno sguardo d’insieme anche sugli obiettivi che, secondo lui, il calcio dovrebbe fissare nel post-pandemia.
Sette punti in tre partite: ve lo aspettavate un avvio di campionato del genere?
“Se devo essere onesto, no.
In passato non era mai accaduto che partissimo così bene, anzi solitamente la gara d’esordio la perdevamo sempre.
Da un punto di vista squisitamente statistico, conquistare due vittorie ed un pareggio nelle prime tre gare rappresenta un piccolo record per noi.
Tuttavia, avendo visto come si erano comportati i ragazzi in sede di preparazione e nelle amichevoli disputate, ero abbastanza fiducioso.
Credo che in queste tre partite abbiamo raccolto quanto seminato.
Domenica scorsa abbiamo affrontato una squadra organizzata e che come noi lotterà per salvarsi come il Real Rocca di Papa La Rustica ed il nostro approccio non è stato buono, poi però siamo cresciuti nel corso del match quanto ad intensità e qualità di gioco, meritando la vittoria”.
Qual è la virtù che sta maggiormente evidenziando la tua squadra in questo primo scorcio di stagione e qual è invece il limite sul quale sentite di dover ancora lavorare?
“Ai ragazzi dico sempre che la gestione delle nostre gare ruota intorno all’intensità e, seguendo questa filosofia, loro cercano sempre di tenere i ritmi alti.
Di contro, i nostri difetti sono sempre gli stessi e sono strettamente connessi alle continue modifiche che, anno dopo anno, subisce la squadra ed all’inesperienza che dipende dalla giovane età dei nostri calciatori.
A volte, dimostriamo anche un pizzico di incapacità nel gestire certe situazioni in partita e nel momento di sofferenza spesso prendiamo gol.
Sono comunque situazioni normali per giocatori giovani come i nostri.
Per cancellare limiti come questi dovremmo mantenere il gruppo inalterato per almeno tre o quattro stagioni, cosa per noi impossibile.
Basti pensare che della rosa dello scorso anno sono rimasti appena sette calciatori…”.
Domenica prossima sarete di scena a Villa Claudia per affrontare un Falaschelavinio reduce dal successo corsaro di Ariccia.
Che partita prevedi?
“Contro di loro non vantiamo una tradizione positiva.
Negli ultimi due anni abbiamo sempre perso per 2-1.
So che in questa stagione hanno cambiato qualcosa, ma dispongono comunque di una buona base composta da ragazzi che pochi anni fa hanno fatto molto bene con la loro formazione Juniores, vedi Neroni, un ragazzo di grande qualità.
Di sicuro troveremo un ambiente caldo, ma a me piace questo genere di contesto.
Loro la metteranno sul ritmo, sull’intensità.
Sappiamo che da loro non è mai facile e sono curioso di capire quale sarà il nostro approccio a questa partita.
Sotto certi aspetti, per noi sarà un test diverso rispetto ai precedenti.
L’errore da non commettere assolutamente è quello di sentirci bravi, solo perché veniamo da tre risultati utili consecutivi”.
Si discute molto del livello complessivo del Girone B di Eccellenza.
Tu cosa pensi a riguardo?
“Difficile fare una valutazione complessiva dopo appena tre partite, anche se va detto che noi abbiamo già affrontato squadre con un’ottima organizzazione di gioco ed in possesso di giocatori di livello.
E’ vero che sulla carta il Girone A è quello più difficile visti gli investimenti complessivi di numerose realtà, però poi è sempre il campo a parlare e questo è un campionato strano sotto molti aspetti.
Ad oggi posso dire che il livello forse si è un po’ abbassato, ma le partite devi comunque giocarle.
Considerando la qualità della rosa in suo possesso, la Tivoli già oggi potrebbe fare la sua figura in Serie D ed una squadra come la Pro Calcio Tor Sapienza, a mio giudizio, finirebbe tra le prime cinque anche negli altri due raggruppamenti.
Ad essere onesto, però, ammetto di non essere scontento del fatto di non essere stato inserito nel Girone A (sorride)…”.
Il Presidente Maurizio Perconti come sta vivendo queste prime settimane della stagione?
“Come sapete, il Presidente Perconti è molto attaccato alle sue squadre.
Ne è visceralmente tifoso.
Basti pensare che in estate non si è perso neppure un’amichevole.
Lo vedo davvero carico ed entusiasta di questa ripartenza”.
Il calcio dilettante e giovanile sta provando a ripartire dopo 18 mesi da incubo.
Su quali basi deve farlo e quali miglioramenti ti auguri in vista del futuro?
“Sono dell’opinione che la base di ripartenza sarà inevitabilmente l’amore dei ragazzi per questo sport.
Un amore sano e che ha prevalso anche sulla pandemia, questo è un dato che oggi appare evidente.
Anche nei momenti peggiori, quelli in cui ci si doveva allenare in modo parziale ed osservando il distanziamento, sono stati perfetti.
Ora il nostro compito è tenere vivo questo loro grande amore.
Non nascondo che avevamo un po’ di preoccupazione per i ragazzi più grandi, ma anche loro hanno tenuto duro.
Ora mi aspetto che emerga una maggiore vicinanza da parte delle istituzioni, una maggiore condivisione dei percorsi da seguire e delle decisioni.
Durante la pandemia ci siamo sentiti un po’ abbandonati, chi investe deve essere messo nelle condizioni di poter lavorare al meglio.
Mi piace comunque sottolineare un aspetto: ad oggi la Vigor Perconti ha circa 600 tesserati.
Questo significa che la società ha lavorato con serietà ed i ragazzi questo lo hanno compreso bene”.