Anzio, Martinelli si prepara alla gara più attesa: “La Tivoli? E’ un’armata, per batterla dovremo prestare attenzione anche alle rondini…”

Anzio, Martinelli si prepara alla gara più attesa: “La Tivoli? E’ un’armata, per batterla dovremo prestare attenzione anche alle rondini…”

Domenica prossima al Bruschini di Anzio andrà in scena la sfida tra le prime due forze del campionato.

I neroniani, che vengono dal bel successo di Tor Sapienza, sanno che la sfida con gli invincibili amarantoblu di Carlo Pascucci rappresenta probabilmente l’ultima possibilità di riaprire i giochi per un primato che finora non è stato mai messo in discussione visto il rendimento delle Aquile.

La squadra di Mario Guida sa comunque di disporre di ottime carte per impensierire la prima della classe e tra queste c’è sicuramente la grande esperienza di Emanuele Martinelli, navigato difensore centrale classe 1982 che nelle ultime stagioni ha scoperto anche di avere un innato fiuto del gol, come testimoniano le numerose reti siglate negli ultimi due campionati.

“E’ vero, ormai ho il vizietto del gol – scherza il centrale biancazzurro – Calciando le punizioni ed i rigori, ho più possibilità di altri di andare in rete e sarei ipocrita se dicessi che non mi piace, ma chiaramente preferisco vincere 1-0 grazie ad un autogol, piuttosto che perdere 4-3 realizzando una tripletta”.

Peraltro, quest’anno l’Anzio dispone di un signor attaccante come Di Curzio, che di reti ne ha già messe a referto dodici e che domenica scorsa ne ha fatte tre alla malcapitata Pro Calcio Tor Sapienza.

“Con Lorenzo scherzo sempre, dicendogli che è un miracolato e che altrove non li avrebbe mai segnati tutti questi gol – ride il centrale – Battute a parte, noi già nel mini-torneo della scorsa stagione avevamo esibito un bel gioco, ma forse ci mancava il terminale offensivo giusto per concretizzare le occasioni che riuscivamo a costruire.

Brava la società a mantenere lo zoccolo duro della rosa, innestandovi giocatori funzionali come lui e gli altri ragazzi”.

Fino a questo momento, l’Anzio ha centrato sei vittorie in altrettanti tentativi tra le mura amiche, mentre in trasferta ha perso qualche punto di troppo.

“Dobbiamo migliorare alcuni dettagli per trovare la giusta continuità – concorda Martinelli – Domenica scorsa, ad esempio, siamo riusciti finalmente a vincere una partita sporca contro una Pro Calcio Tor Sapienza che comunque, al netto di qualche assenza, si è dimostrata una squadra solida e ben allenata.

Ora dobbiamo continuare su questa strada”.

Una strada che conduce allo scontro diretto con quella Tivoli che è già transitata alcune settimane fa al Bruschini, dove ha strappato ai neroniani il gusto di accedere alle prossime semifinali di Coppa Italia.

Come si ferma una squadra che ha vinto sedici partite consecutive?

“Bella domanda – riflette Martinelli – Loro sono un’armata e per batterli servirà una partita perfetta, non esiste altra definizione.

Loro stanno dimostrando una grande mentalità, perché nessuno ti regala sedici vittorie di fila.

Queste partite devi cominciare a giocarle dal primo allenamento settimanale fino al triplice fischio di domenica e durante la partita devi prestare attenzione pure alle rondini che ti passano sopra la testa (sorride)…”.

L’attuale distacco di otto punti induce a pensare che solo una vittoria potrebbe in qualche modo riaprire un girone che fin qui sembra blindato.

“Per noi è un’occasione importante, non possiamo negarlo, però non credo sia una partita decisiva – prosegue il difensore portodanzese – Mancano ancora troppe giornate al termine del campionato e, come si sa, nel girone di ritorno il mercato ed il venir meno delle motivazioni da parte di qualche squadra daranno vita ad un campionato del tutto nuovo.

Sono comunque dell’avviso che solo la Tivoli possa perdere questo campionato.

Se poi dovessero ripensarci, noi saremo ben lieti di provare ad approfittarne”.

Circa il livello del vituperato Girone B di Eccellenza, il centrale ha le idee assai chiare.

“Da quando gioco a calcio, nessuno mi ha mai regalato nulla ed anche in questo torneo la musica è la stessa.

Quando comincia una partita, nessuno vuole perdere, quindi le tante chiacchiere le considero aria fritta – chiosa Martinelli – Probabilmente nel Girone A un maggior numero di società hanno allestito rose competitive, ma quante di queste dureranno fino al termine della stagione senza smantellare, quando l’obiettivo non sarà più raggiungibile?”.

Ai posteri l’ardua sentenza.