Nel Girone B di Eccellenza c’è una squadra che sta facendo fatica più del dovuto in questa prima metà di stagione, dando nell’occhio per un rendimento al di sotto delle aspettative.
Un ruolino di marcia che forse, considerando anche le annate precedenti, è del tutto inatteso.
Stiamo parlando del Casal Barriera, che con appena 8 punti collezionati fin qui, non riesce ancora a riemergere dalle sabbie mobili della graduatoria.
Squadra che però, se si va a leggere tra le righe di una stagione ancora tutta in divenire e piena di incognite, dà la sensazione di poter essere un qualcosa in più rispetto a quanto attualmente fornito in termini di risultati.
I numeri sembrano suggerire una impressione diversa circa le potenzialità, forse ancora in gran parte inespresse della formazione del presidente Carlo D’Alonzo.
Sensazione confermata nell’intervista rilasciata ai microfoni di Sport in Oro dal ds della società gialloneroverde, Massimiliano Melis.
Direttore, campionato complicato per voi fin dall’inizio.
La salvezza è un obiettivo non semplice da centrare visto anche il cambio di format, oppure è un traguardo che considerate alla vostra portata?
Nelle ultime due uscite sembrano essersi visti dei progressi..
“Ti rispondo con molta franchezza.
Nel nostro girone, Tivoli a parte, tutte le squadre se la possono battere l’una con l’altra.
Noi abbiamo raccolto davvero molto meno di quello che meritavamo.
E questo anche per colpa nostra, perché in effetti va detto che ogni tanto ci puniamo da soli”.
Purtroppo a pesare sono i gol subìti dalla difesa che forse è un po’ da registrare.
Però a livello offensivo siete tra i migliori in quella zona di classifica: addirittura il secondo miglior attacco, per numero di reti segnate, della seconda metà di graduatoria.
“E infatti è per questo che intendo ribadire il concetto appena espresso: ci puniamo da soli.
Perché se vai a vedere gli elementi della nostra difesa, ti rendi conto che è composta da giocatori esperti.
Quindi è chiaro che ci siamo fatti del male con le nostre stesse mani.
A nostra discolpa, invece, posso invece dire che non abbiamo quasi mai potuto usufruire del reparto avanzato.
Noi davanti siamo sempre stati in emergenza”.
Adesso l’impegno contro il Villalba.
Che partita si aspetta?
“Partita maschia.
La loro è una bella squadra, formata da ottimi elementi, da un mister che reputo tra i più bravi della categoria e che ha a disposizione giocatori di spicco.
Sarà una guerra e noi cercheremo di vincere questa guerra.
Non abbandoniamo assolutamente l’obiettivo della salvezza.
Siamo convinti di poter arrivare a salvarci senza nessun problema.
Del resto siamo a 4 punti dalla quartultima e a 5 dalla quintultima.
Siamo ancora ampiamente dentro all’eventuale discorso spareggi perché servono almeno 8 punti di distacco per estrometterci.
E questo, sempre qualora noi chiudessimo il campionato in questa posizione.
Ma non credo.
Abbiamo ancora 17 partite che significano 51 punti.
Quindi c’è ancora molta strada da percorrere, molto terreno da poter recuperare”.
Come ultima domanda le chiedo: chi vede come favorita per la vittoria finale del girone e se pensa che in un futuro prossimo, ci sia la possibilità di arrivare a competere per il vertice.
“In questo girone è semplice individuare la favorita assoluta: è la Tivoli.
E penso che continuerà così fino alla fine, anche vista la rosa.
La reputo un po’ fuori quota.
Poi le altre, tra Luiss, Anzio e Falaschelavinio sono più delle outsider.
E sono tutte squadre più abbordabili.
È sottile la differenza tra le formazioni di alta classifica e quelle di bassa classifica.
Possono perdere tutti con tutti.
La differenza la fa la continuità.
Quindi adesso darsi per vinti con 51 punti ancora a disposizione, è follia pura.
Certo, poi è ovvio che nel nostro girone ci sia un po’ meno competizione per il vertice.
Per quanto riguarda la nostra programmazione futura, io ti posso dire che di voli pindarici non ne facciamo.
Però voglio ricordare una cosa: due anni fa, prima che si interrompesse il campionato, noi eravamo terzi in classifica, a due punti dal Gaeta secondo.
Quindi o è troppo vero quel Casal Barriera oppure è troppo falso questo.
Ce le avevamo e ce le abbiamo ancora le mire per poter cercare di raggiungere obiettivi ambiziosi.
Però fino a oggi non abbiamo mai realmente costruito la squadra per la Serie D, anche perché prima c’è bisogno di strutturarsi.
Ci sono tanti step da fare per arrivare a quel livello.
Piacerebbe pure a me raggiungerlo, ma serve tempo e andare per gradi.
Intanto noi crediamo fermamente alla salvezza”.
Francesco Mafera