Montespaccato, Calì suona la carica: “Il gol al Livorno? Di importanza capitale. Possiamo ancora superare il livello dello scorso anno”

Montespaccato, Calì suona la carica: “Il gol al Livorno? Di importanza capitale. Possiamo ancora superare il livello dello scorso anno”

Ai nostri microfoni è intervenuto Aimone Calì, bomber del Montespaccato, che nell’ultima gara è andato a segno contro il Livorno, realizzando un gol di pregevole fattura e di assoluto prestigio.

Una rete fondamentale, che ha assunto addirittura una triplice valenza.

Importante non soltanto per il fatto di essere stata segnata ad una squadra storica del nostro calcio, ma anche decisiva e al contempo utile a far sbloccare l’attaccante romano dal punto di vista realizzativo.

Calì ha sottolineato con soddisfazione il periodo di crescita che la società del patron Massimiliano Monnanni sta attraversando dopo un avvio di stagione non semplice ed ha spiegato le potenzialità e le prospettive della squadra.

 

 

Aimone, state attraversando un bel momento dopo che vi siete riassestati.

Quanto vi ha caricato una vittoria così prestigiosa come quella sul Livorno?  

“Tanto.

Perché comunque non riuscivamo a fare in partita quello che provavamo negli allenamenti.

Giustamente la società si aspetta dei risultati e noi siamo stati bravi a ritrovare presto la giusta quadratura, come si è visto sia contro l’Ostiamare che contro il Livorno.

Eravamo costretti a fare punti perché venivamo da un brutto periodo. Adesso dobbiamo essere bravi a prolungare questa striscia positiva”.

Domenica scorsa ti sei sbloccato e per farlo hai scelto una delle gare più attese della stagione.

Che emozione è stata segnare un gol così pesante?

“E’ un gol che stavo cercando.

Sono davvero contento che la mia rete sia stata decisiva in una partita del genere, contro una squadra così importante.

Avrei voluto farne qualcuno in più, visto che sono passate nove giornate, ma c’è tempo.

Stiamo lavorando bene.”

Peccato per quel rigore, ma in passato hai dato ampia dimostrazione di possedere spiccate qualità caratteriali…

“Spero di avere altre occasioni per potermi rifare.

Per fortuna quel rigore è arrivato dopo che comunque avevo già segnato il gol e quindi è stato anche più semplice gestire emotivamente quella situazione.

Alla fine comunque questo errore non ha causato danni.

Del resto, il calcio è questo: i rigori si tirano, si segnano e si sbagliano”.

Comunque la partita è stata interpretata alla perfezione. La sensazione è stata quella di una squadra che aveva già avuto la scossa giusta nella gara precedente contro l’Ostiamare. Vi siete accorti lì della vostra forza?

“No, io penso che abbiamo fatto buone prestazioni anche in precedenza.

Magari nelle altre partite c’era sempre qualche piccolo dettaglio che condizionava in negativo il risultato.

Contro l’Ostiamare sapevamo di non venire da un buon momento ed abbiamo capito che c’era bisogno di badare al sodo, portando a casa il risultato.

In quel caso siamo stati bravi, cinici e cattivi sotto tutti i punti di vista.

Poi le cose sono girate a nostro favore, perché in realtà gli errori ci sono stati anche nelle ultime due.

Con il Livorno abbiamo alzato ancora di più l’attenzione dato che in certe partite la tensione sale da sola.

Noi però dobbiamo essere bravi a rimanere concentrati soprattutto contro le squadre che sulla carta non sono il Livorno.

Domenica andiamo ad affrontare una squadra di bassa classifica e dobbiamo mantenere questo atteggiamento che non abbiamo avuto nelle partite precedenti”.

Infatti domenica affrontate un’altra toscana, il Tau Altopascio, che cerca di riemergere come avete fatto voi. Che partita ti aspetti?

“Come detto, bisogna mantenere alta la concentrazione. Anche perché non vogliamo ripetere gli errori dello scorso anno quando facevamo tre o quattro gol alle prime in classifica in casa e poi invece perdevamo contro le ultime.

Questo ci ha portato a galleggiare a metà classifica, mentre noi da questa stagione vorremmo ottenere qualcosa di più.

Ed in questo campionato c’è ancora tanto tempo a disposizione per fare bene”.

Tu che sei un giocatore ormai abbastanza navigato per le esperienze che hai avuto, penso che queste ti stiano aiutando tanto, anche per gestire il rapporto con i giovani.

È così?

Quali differenze stai riscontrando rispetto alla passata stagione nel gruppo squadra?

“I giovani vanno comunque capiti e aiutati.

L’anno scorso c’erano due giovani per ruolo.

Quest’anno possono giocare in zone diverse del campo e ci permettono di avere più soluzioni.

Possiamo fare delle rotazioni anche con i più grandi e cambiare modulo, quindi è diverso.

Anzi, alla fine è anche un vantaggio in quanto abbiamo queste possibilità con dei ragazzi che, seppur giovani, si fanno trovare pronti.

Sono una grande risorsa per noi e quindi mi auguro che facciano sempre meglio.

Ovviamente gli errori ci stanno, ma loro sono appunto qui per migliorare e dobbiamo essere bravi anche noi più grandi a farli sentire importanti”.

 

 

Francesco Mafera