Ad avere ancora una chance per la vittoria del Girone A di Eccellenza non è soltanto la Boreale. C’è un’altra squadra pronta ad inserirsi tra le due litiganti che sembrano contendersi il campionato, ovvero la squadra di Mirko Granieri e l’Anzio di Mario Guida, ed è il Civitavecchia di Paolo Caputo che proverà fino all’ultimo a tallonare il primo posto. Tre i punti di distacco dalla vetta a due giornate dal termine della regular season per i nerazzurri che quindi sono ancora in piena lotta per il primato ma anche per il secondo posto e adesso sono attesi da una sfida molto importante in casa della Favl Cimini. Partita da vincere a tutti i costi contro un avversario che deve raccogliere gli ultimi punti salvezza ma a cui potrebbe anche bastare un passo falso da parte delle squadre che stanno alle spalle della formazione di Vignanello.
Per Sport in Oro ha parlato proprio mister Caputo che ai nostri microfoni ha raccontato quelle che sono le tappe di avvicinamento dei suoi a questa importante sfida ma anche al termine della stagione, con uno sguardo rivolto verso i play off promozione.
Mister, come stanno i suoi ragazzi in vista della sfida di domenica?
“Questo è un periodo in cui stiamo bene. Quindi dobbiamo fare il nostro e sperare in quello che fanno gli altri. Intanto però dobbiamo pensare a fare sei punti in due partite. Da lì non si scappa se vogliamo ancora avere la possibilità di arrivare primi”.
Infatti, non siete padroni del vostro destino se non vincendo le rimanenti due partite e finché qualcuno non fa un passo falso. La domenica successiva, in quella che sarà l’ultima e decisiva giornata della stagione regolare, ci sarà Anzio contro W3…
“Si, per cui io credo che siamo padroni del nostro destino nel senso che noi queste ultime partite dobbiamo vincerle entrambe. E solo dopo attendere le altre. Perché se qualcuno fa un passo falso e noi non abbiamo fatto il nostro dovere, è tutto inutile. Noi comunque siamo a posto con la nostra coscienza: da quando sono arrivato io, in dodici partite una sola sconfitta, oltretutto immeritata. Però ci sta. Siamo sempre stati a rincorrere. Ma lo abbiamo fatto bene. Prima i punti di distacco erano dieci, ora solo a tre. E adesso vediamo quello che succede..”
Il campionato si può ancora vincere ma se ciò non dovesse accadere, avete un po’ di rammarico proprio per quell’unica sconfitta interna contro il Nettuno?“Assolutamente no. I ragazzi hanno dato il massimo e hanno trovato di fronte un portiere para tutto. Ci abbiamo provato in tutti i modi e con tutti i mezzi. È stata una di quelle partite stregate nelle quali non la butti dentro nemmeno con le mani. Siamo a posto con la nostra coscienza perché non è stata una sconfitta meritata, in cui subisci l’avversario. Chi ha visto bene la partita sa che è come ho detto io”.
È giusto comunque tornare sugli avversari di domenica per rimanere concentrati, anche perché la Favl Cimini è una di quelle squadre che deve ancora salvarsi. Quanto ve la aspettate agguerrita?
“Il giusto. Loro non sono ancora matematicamente salvi, ma gli manca poco. Io comunque non ho mai sperato nei regali di nessuno. Ce la andiamo a giocare seriamente, come è giusto che sia. La differenza la faranno gli stimoli e molto dipenderà dall’approccio che avranno entrambe le squadre. Lo sport è bello anche per questo. Quando c’è onestà e rispetto dei principi”.
Qualora dovessero arrivare soltanto i play off, vi sentireste in pole position anche dal punto di vista fisico, oltreché tecnico, considerando la rincorsa che avete fatto?“Si, i play off io so bene come sono fatti, dal momento che li ho disputati vincendoli la prima volta che fui promosso in Serie D da allenatore. Li conosco benissimo quindi so come affrontarli. Stiamo molto bene fisicamente quindi abbiamo lavorato speranzosi proprio per questo obiettivo. Del resto, quando sono arrivato io a Civitavecchia, si era detto che il traguardo doveva essere questo. Perché il primo posto era troppo lontano. Quindi siamo in linea con i programmi”.
Però adesso il primo posto sta lì..
“Si, ma infatti può ancora succedere di tutto. Il calcio è bello per questo, perché è imprevedibile e da un momento all’altro può regalare emozioni che nessuno si aspetta”.