Si ringrazia per la foto Alessio Fratini.
A centottanta minuti dalla fine del campionato, il Mister della Polisportiva Faul Cimini pensa solo a raggiungere la salvezza ma dopo un periodo trascorso in Lussemburgo, ha fatto il punto anche sul campionato di Eccellenza in cui bisogna investire sui giovani.
Siete reduci da quattro risultati utili di fila in virtù di una vittoria e tre pareggi ma serve ancora un ultimo sforzo per raggiungere la salvezza…
“In questo momento, penso solamente al Civitavecchia che è una tappa fondamentale per raggiungere la salvezza. In queste ultime gare, devo dire che abbiamo giocato una grande partita contro l’Anzio mentre siamo usciti dal campo con tanta amarezza dopo la gara contro il Cerveteri. Al di là del verdetto del campo, abbiamo ottenuto dei risultati importanti con buone prestazioni e tanta determinazione…”
Questa fase della stagione si è fermata ben due volte nel mese di aprile a causa di due soste mentre si sono disputati due turni infrasettimanali in quindici giorni: non era forse meglio giocare a ridosso di Pasqua come hanno fatto alcune regioni come la Toscana…?
“Assolutamente sì. Nel periodo cruciale della stagione, ci sono state ben due soste per Pasqua ed il Torneo delle Regioni: sono troppe e poi queste interruzioni sono stressanti sia per le squadre di vertice che per quelle che lottano per non retrocedere. La soluzione migliore sarebbe stata quella di giocare le partite pochi giorni prima della Pasqua com’è avvenuto in serie D. Voglio ricordare il fatto a chi fa i calendari che i giocatori di questo torneo lavorano e sono dilettanti e non professionisti…”
E domenica 30 aprile alle ore 11,00, dopo la sosta per il Torneo delle Regioni, giocherete allo Stefanucci di Vignanello contro il Civitavecchia: è quasi un testa-coda…
“Ho saputo dall’ambiente e dai tifosi che è una partita molto sentita da queste parti. Sarà una partita fondamentale per tutte e due le squadre dato che si giocano entrambe degli obiettivi importanti. Non voglio però dimenticare che il giorno del mio arrivo, la squadra era praticamente assente dato che molti giocatori erano appena andati via. Abbiamo dovuto fare una squadra nuova e voglio ancora fare i complimenti al Direttore Sportivo Severino Capretti che ha fatto un ottimo lavoro in poco tempo avendo preso ben tredici giocatori nuovi. Non era facile ed alla fine, la nostra rosa è stata rivoluzionata rispetto ad inizio stagione… Fino a questo momento, il nostro girone di ritorno è stato più che soddisfacente: i ragazzi sono stati molto bravi ma ora dobbiamo pensare a fare i punti necessari per raggiungere la salvezza senza fare calcoli di nessun tipo…”
Dopo tre anni in Lussemburgo, è tornato in Italia, nel calcio laziale: che opinione ha del campionato di Eccellenza?
“Al di là del calcio, ho conosciuto un’altra realtà oltre ad una lingua nuova ed un’altra cultura. Devo dire che mi sono preso delle belle soddisfazioni avendo vinto il campionato di serie B con l’Hesperange e l’anno dopo siamo arrivatio terzi avendo poi disputato, nella stagione successiva, i preliminari di Conference League. L’unica nota negativa è che il meteo non è molto bello in Lussemburgo: c’è poco sole e sentivo inevitabilmente la lontananza sia dalla famiglia che dall’Italia. Al mio ritorno, nessuno si è ricordato di me ma poi ho subito accettato la chiamata della Polisportiva Faul Cimini. Per quanto riguarda il calcio laziale ed in particolare del campionato di Eccellenza, ho visto che ci sono dei buoni allenatori giovani ma le società hanno poca organizzazione. Ho notato che si vuole subito vincere senza pensare ad altre cose ovvero agli impianti, organizzazione delle trasferte, etc… Una società, prima di puntare alla vittoria, deve pensare prima a costruire uno staff tecnico lavorando sui giovani per farli crescere. Nel caso della Polisportiva Faul Cimini, è importante cercare giocatori nel viterbese ricordando che Peruzzi, Bonucci e Rossi, ex giocatore della Lazio dove ha esordito in Serie A ed ora al Monterosi, sono cresciuti a Viterbo. Nel Lazio, il campionato di Eccellenza è probabilmente più importante rispetto a molte altre regioni dove sono presenti belle realtà e piazze importanti come Sora, Colleferro, Anzio, Civitavecchia e Boreale che ha un bel settore giovanile. In questo torneo, è sbagliato puntare solo sui giocatori esperti. Sul livello tecnico, sono rimasto sorpreso dato che contro l’Indomita Pomezia, fanalino di coda del raggruppamento, abbiamo fatto molta fatica… Non c’è dubbio che le prime quattro squadre in classifica hanno una rosa più completa ma per quanto riguarda le altre, la differenza si vede nella programmazione. Tutte le società devono fare un programma triennale e sono totalmente contrario agli over che vanno a giocare molto lontano dalla propria abitazione, in questo campionato. In passato, quando giocavo a calcio, non avrei mai accettato di giocare a cinquecento km di distanza da casa mia. Un giocatore locale, in questa categoria, può dare di più rispetto a chi proviene da lontano…”
A proposito del girone A di Eccellenza, come vede la volata finale per la promozione in serie D?
“L’Anzio ha senz’altro un grande potenziale offensivo con poco gioco, la W3 Maccarese che ha un gruppo collaudato da tanti anni, ha una bella organizzazione anche con una grande punta come Damiani mentre il Civitavecchia ha delle buone individualità senza un grande collettivo. Voglio sottolineare il fatto che la Boreale ha una solidità difensiva che è dovuta anche all’ottimo lavoro del suo allenatore Mirko Granieri ed un dato rilevante è che hanno vinto tante partite di misura. In questo raggruppamento, tutte le partite sono difficili. Abbiamo faticato di più con le medio-piccole rispetto alle grandi… Per ritornare alla lotta per il vertice, vedo favorito l’Anzio per la promozione in serie D.”
Sarebbe favorevole ai play-off regionali in Eccellenza come avviene anche in altre regioni?
“Nel modo più assoluto. Sarebbe un campionato più regolare sia in testa che in coda e molte squadre avrebbero più stimoli fino alla fine. Bisognerebbe attuare la stessa formula della serie D con la vincente che poi andrebbe a disputare la fase nazionale dei play-off…”
Cosa pensa dell’obbligo di far giocare gli under in età di Lega nei Dilettanti?
“Sono totalmente contrario a questa regola e sono perfettamente d’accordo con tantimkiei colleghi tra cui Sandro Pochesci che i giovani se sono forti, trovano spazio in questa categoria. Ricordo molto bene il giorno del mio esordio, in serie D, nel 1978, con la Viterbese e questa regola degli under, alla fine, distrugge i giovani perché dopo la fase dell’età di lega, la maggioranza di essi, specialmente i portieri, scende di categoria…”
Infine, qual è il suo pensiero finale?
“Ribadisco quello che ho detto ai ragazzi quando sono arrivato il primo giorno alla Polisportiva Faul Cimini: devono stare sereni pensando solamente a giocare al calcio con il massimo impegno e di divertirsi perché un giocatore triste non potrà mai dare il massimo…”