Il match di Vignanello tra Poliapostiva Favl Cimini e Civitavecchia sarà anche la sfida di Manuel Vittorini, l’ex bomber dei gialloneri che in questa stagione si sta ripetendo con la maglia nerazzurra. Una partita dal sapore particolare per lui che appena un anno fa vestiva la casacca della società viterbese e a suon di gol trascinava i suoi ex compagni in una cavalcata che stava per culminare nella conquista del campionato.
Oggi Manuel Vittorini, dopo qualche acciacco fisico, è tornato ad essere un leone capace di far sentire il suo ruggito in area, riprendendo posto sul trono della classifica marcatori con più di 30 reti segnate e senza avere la minima intenzione di smettere proprio adesso che stiamo per entrare nel momento decisivo del campionato. Bomber tanto forte quanto umile, ma che non per questo mette da parte la sua determinazione.
Il capocannoniere del Girone A ed ex giocatore e capitano della PFC, è intervenuto ai microfoni di Sport in Oro per parlarci delle sue impressioni su questa volata finale, partendo però proprio dal suo passato e spendendo parole al miele per la sua ex squadra che sarà il prossimo avversario di domenica.
Manuel la prima domanda non può che riguardare i tuoi recenti trascorsi: almeno con la mente e con il cuore, per te si tratta di un ritorno al passato. Come stai vivendo questa vigilia dal punto di vista emotivo? Che sensazioni ti lascia?
“La partita contro la Cimini sicuramente evoca dei bei ricordi. Per me sono stati tre anni fantastici. In una società dove, come ho già detto, siamo cresciuti insieme. Da lì poi Vittorini è diventato quello che è oggi. Ma anche la Favl Cimini è diventata una delle realtà più importanti del ponorama di Eccellenza. Quindi ripeto, per me è stato un grande onore essere stato soprattutto il capitano di quella squadra. Detto ciò, io adesso gioco per il Civitavecchia e il cuore va lasciato a casa. Anche perché domenica dobbiamo vincere. Abbiamo un obiettivo che inseguiamo da agosto. Bisogna fare tre punti e poi sperare che ci facciano un regalo dagli altri campi. Io credo che quello che possa fare la differenza domenica sono le motivazioni. Loro sono quasi salvi mentre noi abbiamo qualcosa da raggiungere”.
E invece, dal punto di vista fisico, come ci arrivi?
“Dal punto di vista fisico diciamo che, essendo quasi al termine della stagione, ci si arriva un po’ per inerzia. Credo che con il sopraggiungere dei primi caldi, si vada avanti più con la testa, con il cuore e con le motivazioni. Perché poi, sostanzialmente, le energie sono quasi finite. Tutto dipende più da un fattore mentale che non dall’aspetto fisico perché chi più o chi meno le energie le abbiamo spese tutti. È stato un campionato molto dispendioso”.
Tra l’altro, nonostante qualche problemino fisico, sei ritornato ai tuoi standard abituali. Quindi questa si può catalogare come un’altra stagione positiva per te, soprattutto perché non è mai facile riconfermarsi. Sei d’accordo?“Credo che alla fine la cosa più difficile nel calcio ma non solo, sia quella di confermare le attese. Quando hai delle aspettative addosso non è facile sapersi ripetere. Quest’anno è andata bene, ma il calcio è pur sempre uno sport di squadra. Quindi i meriti sono da suddividere con i miei compagni: credo che una gran fetta di merito vada data anche al Civitavecchia che è una squadra composta da grandi giocatori e che comunque mi ha sempre messo nelle condizioni di poter far bene. Qui non è come giocare a tennis, quindi nel calcio se non hai alle spalle una squadra forte, si va poco lontani. Sono contentissimo per il gruppo che ho attorno e spero di continuare a far bene perché in questo modo credo che potremmo fare più punti possibili nelle ultime due gare e magari arrivare in una delle prime due posizioni”.
Però hai detto che vuoi continuare a incidere. Quindi questo vuol dire anche dal punto di vista realizzativo. E dato che comunque sei sempre il re della classifica marcatori, a questo punto ti chiedo qual è quest’anno la tua aspirazione massima in termini di gol segnati..
“Guarda, sarò sincero, la mia sembrerà una frase fatta, ma non lo è: io penso prima di tutto alla squadra. Spero di segnare ma perché il Civitavecchia vinca. Quindi posso anche non fare gol e vederlo fare a qualcun altro, ma l’importante alla fine è che vinciamo le partite e arriviamo nelle prima due posizioni. Tanto, alla fine, conta sempre quello che hai vinto. La gente si ricorderà sempre di quello. E poi, solo dopo si sarà chiesta se c’era Vittorini. Vincere fa tutta la differenza del mondo”.
Insomma, l’anno scorso la PFC era in vetta al campionato, quest’anno guarda caso, c’è il Civitavecchia. Ma allora non si tratta di una coincidenza, in realtà..
”Sicuramente, avere in squadra un giocatore che fa trenta gol, aiuta. Ed è proprio un elemento del genere, con numeri importanti, che ti fa stare in alto. Su questo non ci piove e ne sono contentissimo, però pur non volendo passare per il troppo umile, servono i gol di tutti per vincere questo tipo di campionati”.
Adesso immagino che diventi importantissimo, per non dire fondamentale, vincere domenica. Anche perché all’ultima giornata c’è una partita molto interessante che sappiamo tutti qual è..
“Assolutamente. Però purtroppo, dopo la sconfitta casalinga contro il Nettuno, il nostro percorso è chiaro: o le vinciamo tutte oppure siamo fuori dai giochi. E nonostante questo, anche se vinciamo le ultime due gare, bisogna comunque sperare che arrivino buone notizie dagli altri campi. Quindi il nostro è un cammino obbligato. Dobbiamo vincere domenica e poi anche quella dopo. Già la sfida che ci attende tra pochi giorni non sarà facile perché la PFC è una grande squadra. Quindi dobbiamo comportarci da Civitavecchia, mostrando la migliore versione di noi stessi”.