A cura di Francesco Mancini
Il girone C di Promozione sta rispettando i pronostici di inizio anno. Gli addetti ai lavori lo hanno sin da subito inquadrato come uno dei gironi più difficili, con le tante squadre attrezzate, nonostante la diversità dei progetti, per competere ad alti livelli.
Tra le compagini più stabili in categoria c’è sicuramente il Morandi, che da qualche anno, contenendo i costi, sta proponendo un calcio sano, con delle oculate scelte societarie.
Le decisioni dirigenziali stanno portando i frutti sperati grazie all’ottimo lavoro del direttore sportivo Daniele Cannone e del tecnico Mario Di Marco, al suo secondo anno di lavoro con la società rossoblù.
Prima del match di domenica contro il Torrino di Maurizio Alfonsi (nostro prossimo ospite nella puntata della “Domenica Sportiva dei dilettanti”), abbiamo fatto il punto della situazione con il tecnico dei lidensi.
Buongiorno mister, ripartirei proprio dai sorrisi di domenica scorsa, quando avete inflitto un poker a una vostra diretta avversaria come il Rocca Priora.
“E’stata una bella vittoria, considerando che siamo anche passati subito in svantaggio. Dopo la sconfitta con la Polisportiva De Rossi, avevamo voglia di reagire. Ho visto convinzione e voglia di riscatto, nonostante il gol preso immediatamente.
Ci siamo comportati da grande squadra e già sul finire del primo tempo, vincevamo 4-1. Devo fare i più sinceri complimenti a tutti i miei ragazzi per la gara disputata.”
I quattro gol segnati domenica scorsa sono solo l’ennesima conferma di un gioco spumeggiante, riconosciuto da tutti. Da dove nasce il tuo calcio bello e offensivo?
“Quest’anno, stiamo giocando senza un vero punto di riferimento in attacco. A inizio anno ci siamo privati di Morganti, tornato successivamente, si è quasi subito infortunato.
Siamo stati costretti a giocare in modo diverso rispetto allo scorso anno, con un esterno come Formisano più centrale. Ci piace fare tanto movimento senza palla e attaccare la profondità. Non dobbiamo mai essere piatti, scambiando sempre le posizioni in campo.
Il non avere una punta centrale, da debolezza, è diventato un punto di forza, con giocatori comunque molto pericolosi come Formisano, Sargolini, Ferrazzoli o Cannone.
Forse in alcune partite, avere un riferimento più pesante ci sarebbe servito.”
Una di queste, poteva essere il match d’andata con il Grifone capolista. Quando, nonostante l’inferiorità numerica dei vostri avversari per tanto tempo, non siete riusciti a portare a casa il risultato?
“Più volte sono tornato su quella partita e mi assumo tutte le responsabilità. Abbiamo avuto più paura di perderla che voglia di vincerla.
Penso che se avessi detto ciò che dico sempre ai ragazzi nello spogliatoio, non l’avremmo persa. Inconsciamente, l’ho persa io. Se potessi rigiocarla, questa volta, lo farei per vincere.”
Al di là di quella partita, avete sempre imposto il vostro gioco, raccogliendo risultati molto positivi. Siete soddisfatti del salto di qualità fatto in un girone estremamente competitivo come il vostro?
“Sono due anni in cui si siamo stabilizzati nella medio-alta classifica. Il merito ovviamente non è solo mio, ma della società che mi ha messo a disposizione una buonissima rosa.
Fortunatamente, lavoro con diversi giocatori di alto livello, che tante squadre vorrebbero. Ragazzi eccezionali che si allenano benissimo durante tutto l’intero arco della settimana. Al termine di ogni esercitazione, sono sempre rimasto soddisfatto.
I risultati si sono poi visti sul campo in un girone pieno di squadre forti. Il Grifone è quella che sta facendo meglio di tutte. Nomino anche la Vigor che sapevo che, al di là dello storico settore giovanile, avesse una buonissima prima squadra.
Il Fiumicino anche è una squadra eccezionale, così come il Rocca Priora. Mi ha impressionato per qualità anche il Grifone Gialloverde, che forse avrebbe potuto anche lottare per vincere. L’Ottavia ha espresso meno potenziale di ciò che ci aspettavamo in campionato e in compenso, sta andando benissimo in Coppa.
La dimostrazione della competitività del girone sta anche nel fatto che ci sono due squadre alle semifinali di Coppa. Peccato anche per il nostro percorso, perchè siamo usciti a testa altissima contro l’Atletico Morena, vincendo una partita a testa.”
In campionato, credete ancora nel primo posto?
“Il primo posto non lo guardiamo più, ma se avessimo vinto quella partita con il Grifone, ci avremmo pensato. Dobbiamo comunque lottare fino alla fine e rimanere sul pezzo, per ottenere il migliore risultato possibile.
Come tutti gli allenatori della categoria, ho rammarico che non ci siano i play-off. Come esistono i play-out, sarebbe utile introdurli.”
Nel tuo staff e in società, c’è il sogno di portare il Morandi in Eccellenza?
“Da quando sono in questa squadra, tutta la società, su tutti i due presidenti Vincenzo Marino e Gianfranco Dieli, stanno lavorando in modo eccellente.
Ho uno staff completo, con due secondi e un preparatore dei portieri, sempre presenti ad ogni allenamento. Il direttore sportivo, Daniele Cannone, è mio ex compagno di squadra e uomo di campo.
Abbiamo tutto per fare bene. Ci alleniamo al centro sportivo dell’Ostiamare, che ci mette sempre tutto a disposizione e che ringraziamo. Stiamo mettendo delle buone basi e vogliamo migliorare ancora.
Non è facile sostenere una categoria come l’Eccellenza, ma il sogno c’è. Alla fine, vince solo una e non è mai semplice riuscire nel salto di categoria.
Torniamo al futuro più recente, ovvero la difficile partita di domani contro il Torrino.
“Da martedì, quando abbiamo iniziato a preparare la partita, sto cercando di far capire al mio gruppo le difficoltà che affronteremo. Il Torrino è una squadra in salute, che sta facendo moltissimi punti ultimamente.
Maurizio Alfonsi sta mostrando le sue qualità da allenatore, dopo essere stato un grande giocatore. Senza farci distrarre dall’ultima vittoria, dobbiamo entrare in campo con la testa giusta. Consapevoli, ma umili. Mi aspetto una gara piuttosto scorbutica da affrontare, ma vogliamo la vittoria.”