Lo storico segretario racconta cosa rappresenta per lui la società biancazzurra
Il senso di appartenenza è un concetto che la rinnovata Vis Aurelia ha inserito tra i suoi capisaldi per costruire il proprio futuro su una base che sia il più solida possibile.
Sandro Cicconi rappresenta quindi una delle figure più iconiche in questo senso, essendo da circa quindici anni il segretario del club biancazzurro. Sotto i suoi occhi si sono avvicendati tecnici, giocatori, dirigenti e lui li ha sempre accolti col suo sorriso che deriva dalla grande passione che ha nel ricoprire un ruolo impegnativo e che rimane sullo sfondo soltanto perché non riproducibile sul campo. Ma se le squadre riescono ogni settimana a ritrovarsi nella maniera migliore per poter poi giocare una partita è proprio grazie al suo operato, fatto di controllo documenti, gestione comunicati e tante altre pratiche burocratiche senza il quale il meccanismo Vis Aurelia si incepperebbe.
“E’ come essere a casa mia quando vengo al Ceccacci – esordisce – ho scelto di rimanere nonostante il cambio di proprietà e diverse offerte ricevute perché sento un grande affetto per questo club. Ormai sono quasi quindici anni che ricopro questo incarico e lo faccio con estremo piacere, seppur potrei anche avere un ruolo operativo in campo visto che ho anche il patentino Uefa B (ed infatti per alcune stagioni ha anche accompagnato nel loro percorso alcune squadre di scuola calcio ndr). E’ un ruolo che sento mio e che mi regala sempre delle nuove soddisfazioni, come ad esempio l’essere parte del coordinamento del lavoro con l’Empoli, club con cui la Vis è affiliata. Pochi giorni fa (il 17 ndr) una delegazione toscana è venuta a valutare gli allenamenti che facciamo qui a Roma ed ora ci stiamo preparando per essere loro ospiti, quindi ci sono varie carte da controllare e compilare, quello che faccio ogni giorno: entro nel centro sportivo verso le 15 e prima delle 20 non vado mai via”.
E non potrebbe essere altrimenti visto il gran numero di squadre che settimanalmente sono impegnate tra agonistica e Scuola Calcio “E’ necessario che io controlli tutti – conclude – dai programmi gare alle questioni legate ai tesseramenti fino all’organizzazione dei tornei quando ce n’è bisogno, con anche compresa la strutturazione dei trasferimenti se si dovesse trattare di partite fuori dai nostri confini, come capitato in passato”.
Ufficio stampa Vis Aurelia