Filippo Tajani, figlio del ministro degli Esteri Antonio Tajani, non è in pericolo di vita. Ricoverato dopo uno scontro con un giocatore in campo in una partita di Eccellenza laziale, il 31enne sta meglio. È lo stesso vicepremier a rassicurare sui social sulle condizioni del figlio: “Filippo è fuori pericolo ricoverato al Gemelli. Grazie a tutti per esserci stati vicini in un momento di grande paura. Grazie a chi lo ha soccorso e al Ferentino calcio, la cui maglia indossa con amore e orgoglio”.
Il figlio del vice premier e ministro degli Esteri aveva avuto un malore in campo mentre stava giocando a calcio con la sua squadra, la Ferentino, nel campo sportivo di Paliano e aveva perso i sensi. Quindi, era stato trasportato con l’elicottero dell’elisoccorso all’ospedale Gemelli di Roma. La partita è stata subito sospesa.
Filippo Tajani intorno alle ore 12,30 è giunto presso il pronto soccorso del policlinico Agostino Gemelli. Nel pomeriggio, dopo il ricovero, l’ospedale ha emesso anche un bollettino medico a seguito di una lipotimia. Lo precisano fonti sanitarie sottolineando che sono stati fatti gli accertamenti e prestate le cure del caso: “È in buone condizioni generali e non corre pericoli di vita”.
La lipotimia, meglio nota come ‘sincope’, è un episodio di perdita di coscienza transitorio, a risoluzione spontanea. Il malore che ha colpito Filippo Tajani è un evento molto frequente, corrisponde a quello che viene comunemente chiamato ‘svenimento’, e rappresenta una delle cause più comuni di richiesta di prestazioni al pronto soccorso. Secondo gli esperti dell’istituto superiore di sanità il collasso si manifesta con battito del cuore (polso) debole, perdita di coscienza e/o svenimento.
Può essere preceduto da sintomi che ne annunciano la comparsa, quali confusione, capogiri o sensazione di vuoto alla testa, pallore, sudorazione, nausea o vomito, vertigini, mal di stomaco, debolezza, intorpidimento e formicoli, vista annebbiata e ansia e agitazione Di solito, lo svenimento dura solo per un brevissimo periodo, da pochi secondi a uno o due minuti, e subito dopo la persona ritorna lentamente alla normalità.
Tra le cause ci sono malattie del cuore, come alterazioni del ritmo cardiaco o la presenza di ostruzioni meccaniche all’espulsione del sangue da parte del cuore, malattie della carotide, ischemie momentanee cerebrali. Tra i principali fattori di rischio ci sono malattie cardiache, diabete, ansia o attacchi di panico, disidratazione e glicemia bassa. Un tipo frequente di sincope è la cosiddetta sincope vaso-vagale o neuromediata, che è dovuta ad un’attivazione eccessiva di una parte del sistema nervoso, chiamato nervo vago, che causa dilatazione dei vasi dell’organismo, con marcata riduzione della pressione arteriosa e, in alcuni casi, anche della frequenza cardiaca. Nella maggior parte dei casi il collasso non provoca alcuna conseguenza e il recupero è veloce.
Fonte: Roma Today





