A cura di Mario Gaetano
Se è vero il proverbio “non c’è due senza tre” in casa Guidonia Montecelio ci si frega le mani. Pianese prima e Gubbio poi sono caduti sotto i colpi dei tiburtini e sabato (ore 14.30 al Comunale) arriva la Torres con la panchina di mister Pazienza che scricchiola pesantemente, vista la classifica. Al di là dell’aspetto sportivo, però, piace rimarcare anche l’organizzazione societaria e l’impianto rimesso a nuovo dalla dirigenza tiburtina e dal presidente Fusano.
Le parole dello Slo rossoblù, l’avvocato Anthony Hernest Aliano, sono indicative.
Avvocato, ci racconti com’è andata
“Quando siamo entrati per la prima volta in quell’area dismessa tutto pensavamo tranne che si potesse chiamare stadio. Il manto sintetico era quasi un mix tra marmo e cemento, il Comune lo aveva addirittura chiuso perché giudicato non idoneo”.
Di pieno accordo con il Comune avete cominciato a lavorare
“Sì. Loro si sarebbero occupati del manto, noi di tutto il resto. E sono stati tanti gli interventi per il restyling. Abbiamo cominciato con la ristrutturazione della tribuna centrale, riqualificandola e dotandola di seggiolini con schienali. Poi abbiamo adeguato l’impianto alla normativa in essere con una capienza di 2700 posti a sedere divisi tra tribuna (1300), curva (800) e settore ospiti (600)”.
Non basta. Sono stati già inaugurati bagni e spogliatoi nuovi per la prima squadra e per il settore giovanile.
“Abbiamo anche una sala stampa una tribuna stampa con 24 posti per i giornalisti, una sala Gos, con 33 telecamere per la copertura totale dell’impianto, palestra e torri faro, per un esborso di 2,5 milioni di euro che, uniti ai 500 mila euro del Comune, danno la somma, provvisoria, di 3 milioni di euro”.
Provvisoria?
“Certo. Perché abbiamo previsto l’ampliamento delle tribune a 5.500 posti. Saranno implementate tribuna e curva, con gradini a salire, fino a 2400 posti, saranno aggiunti due spicchi laterali con altri 600 posti per un totale di 5.500 posti a sedere. Il nostro gioiello, già perfettamente funzionante per la C, diverrà ancora più bello”.





