Allenatori e panchine. Il dibattito continua, mister Marco Mariotti dice la sua

Allenatori e panchine. Il dibattito continua, mister Marco Mariotti dice la sua

A cura di Mario Gaetano

Si è imbarcato senza pensarci due volte per l’ennesima impresa. Ed è certo con la sua professionalità ed il suo sorriso di portarla a termine.

Marco Mariotti, 63 anni, una lunga esperienza in panchina con Arezzo, Grosseto, Ascoli, Spezia, Lecce come vice di Elio Gustinetti e Maurizio Sarri, quindi Nuorese, Albalonga, Monterosi, Torres, Carbonia, Arezzo, Aprilia, Albalonga, Albenga e Prato. L’elenco serve a far capire di chi parliamo. Il mister sta cercando di rimettere in carreggiata l’Atletico Lodigiani, che non ha certo iniziato al meglio il suo campionato, ed interviene senza remore ogni volta che viene chiamato in causa.

Mister Mariotti, perché le società licenziano allenatori dopo poche giornate?

“E’ una regola del calcio. Quando le cose non vanno pagano sempre gli allenatori. Naturalmente ci sono delle circostanze in cui cacciare un tecnico è assolutamente prematuro. Ma a volte le motivazioni non sono tecniche, subentrano altri problemi, scontri, frizioni con la squadra, ecc.”

Bastano sette giornate per un esonero?

“E’ un modo di fare di noi latini. Italia, Spagna, ecc. Nei paesi nordici è diverso”.

Chi è l’allenatore?

“Un uomo solo con una valigia in mano”

E’ giusto andare in un’altra squadra 24 ore dopo essere stato esonerato nella precedente?

Se vieni esonerato sì. E’ giusto lavorare e ritrovare squadra. Ma queste sono decisioni dei presidenti. Senza di loro, non esisterebbe il calcio e lo sport”.

Qual è il compito di un allenatore?

“Ci sono due tipi di lavori. Se hai panchina in estate effettui preparazioni fisiche forgiate a tuo piacimento, e costruisci la squadra secondo la tua filosofia di gioco. Hai più tempo per plasmare la squadra. Quando subentri, invece, devi avere pazienza. Nessuno ha la bacchetta magica. Se cambiano allenatore c’è sicuramente un problema ed io che subentro so a quel che vado incontro”.

Cosa fa un tecnico subentrato?

Devi avere pazienza e, se serve, far inserire 2-3 giocatori nuovi. I risultati arriveranno”.

Qual è la caratteristica peggiore dei calciatori moderni?

“Lo spirito di adattamento. Tutti vorremmo tutto, in D. I dilettanti dovrebbero avere uno spirito diverso, invece sembra che qui, se non c’è il sintetico ultima generazione tagliato a 2 millimetri, nessuno possa giocare”.

Dulcis in fundo l’Atletico Lodigiani. Lei si è rimesso in gioco con l’ennesima scommessa…

“Stiamo cercando di toglierci da sabbie mobili. Certo nelle ultime 5 partite sono arrivatedue sconfitte, contro la Scafatese al 94’ e contro l’Olbia, e tre pareggi. Adesso è tempo della prima vittoria. I ragazzi si applicano, la vittoria arriverà”.