A cura di Mario Gaetano
VITERBO – Cerca di difendersi contro tutto e contro tutti, Paolo Salaris, presidente della Viterbese, finito nell’occhio del ciclone per la sua gestione della Viterbese. Lo fa con una conferenza stampa fiume in cui dà la parola a tifosi, gornalisti ed avvocati in un “uno contro tutti”, stile televisivo. “Innanzitutto ho tolto il silenzio stampa – attacca – perché volevo far star tranquilla la squadra. In termini di punti non ha giovato”. Poi Salaris ha cominciato una lunga dissertazione. “Ad inizio anno ho invitato il presidente Camilli o altri imprenditori viterbesi a starmi a fianco. Non si presentò nessuno. Ho chiamato io stesso, Camilli, qualche tempo fa, per dare la possibilità ai tifosi di stare più sereni visto che, in me, non hanno mai visto una persona affidabile. Da quel momento ho ricevuto una richiesta di documenti degli ultimi 5 anni. Sono subentrato a metà settembre, avrei potuto abbandonare ma non l’ho fatto. Con tutti gli sforzi fatti siamo qui a rifare Eccellenza per salire di categoria ed anche se abbiamo ottenuto lo stadio per 10 anni, mi manca il Pilastro (campo per allenamenti ndc). Senza strutture si fa fatica”.
A chi ha chiesto i bilanci, compreso quello del 2024, ha risposto così: “Non posso fornire documenti in tempi brevi. Abbiamo una fotografia chiara, fatta dall’Agenzia delle Entrate, da cui non si può scappare. Se a qualcuno interessa la società da parte nostra c’è tutta la disponibilità a mandare la documentazione in nostro possesso. Perché chi subentra, dovrà pagare debiti che non ha fatto nemmeno Salaris. Ho rateizzato il debito, perché l’Agenzia delle Entrate lo permette, e si pagheranno le rateizzazioni. In più, probabilmente, ci sarà la rottamazione…”. A Camilli non ha chiesto soldi. Ha detto: “Fammi un’offerta te. Camilli non l’ho invitato a questa conferenza stampa perché io sono il presidente della società e devo spiegare. La società vale i debiti che ha, cioè 300 mila euro. Non ho problemi a documentare a chi chiede e se i tifosi vogliono, in 2-3 di loro possono venire a vedere la documentazione. Naturalmente chi capisce di bilanci. Abbiamo 308 mila euro di debiti. Debiti nuovi non ce ne sono, debiti reali. Sicuramente, però, ci sarà Iva da pagare”.
CAPITOLO BIZZAGLIA – Salaris ha parlato, poi, del Patron del Pomezia, Alessio Bizzaglia. “L’ho conosciuto il giorno della partita. Mi ha detto che era interessato a rilevare la società, poi non mi ha fatto sapere più nulla ed allora ho tirato la riga. Deduco che non sia più interessato”.
MERCATO – La Viterbese tornerà presto sul mercato. Così ha assicurato il presidente. “Siamo pronti a pagare Kordic, perché ora si può pagare il giocatore. Pago lui e dovrei fare causa perchè la Fifa ti dice che se i soldi escono dal tuo conto sono validi, altrimenti no. Quindi siamo stati giocati… Mercato fatto male? Probabilmente. Il mercato si è bloccato dopo due mesi. Se due mesi fa avessimo saputo che si poteva fare così, con la Fifa, sarebbe statoa diverso. Sul futuro dico che ho dato mandato al ds Di Loreto ed al mister di prendere giocatori perché il progetto di vincere il campionato e salire di categoria non è certo concluso. Ci voglio provare ancora. Le prospettive? I tifosi devono avere la tranquillità perché pagare con una settimana di ritardo gli stipendi non può portare a tutto questo che sta succedendo. Non è normale. Il risultato sportivo è, invece, frutto di tante cose”.
LA SUPPLICA DEI TIFOSI – Impressionante la frase detta da un tifoso: “Quando lei è arrivato ci avevano detto che dietro c’era Manzo (il patron dell’Arezzo ndc). Se si è defilato, o non c’è più non ci vendere a banditi, fai fallire la società piuttosto. Non fare il bandito e non venderci ai banditi”. Il gelo dura poco.
PAGAMENTI – Controversa la situazione sui pagamenti. Mentre Proietti, approdato a Gaeta, ha affermato ben altro, Salaris tira dritto. “Ho pagato agosto e settembre e tra una settimana pago ottobre. Sono in regola. Quando è uscita l’intervista sul giornale (a Proietti sul Corriere di Viterbo ndc) i giocatori mi hanno chiamato perché volevano smentire – continua Salaris – avrebbero voluto smentire o, quantomeno, che la società smentisse. Non lo abbiamo fatto perché eravamo in silenzio stampa. Poi noi allenamenti in 12 non ne abbiamo mai fatti, abbiamo i fogli presenza”.
PROSSIMI ADDII? – Al Castelli di Tor Sapienza, Nesta ha chiesto al presidente di andare via, così come Follo e Rossi. “Nesta è attenzionato da altri club (Flaminia e Rieti ndc) ma gli ho chiesto di rimanere a Viterbo. Lo abbiamo confermato. Un paio di ragazzi andranno via. Follo va via. Mi ha chiesto soldi di un’altra categoria. Doveva fare 30 gol ne ha fatti 2. Io ti pago perché devi fare gol…”. Il prossimo ad andare via, da quel che si è capito, sarà l’attaccante ex W3.
CASSE VUOTE – Salaris non si nasconde. “Voglio ridare fiducia al club, facendo mercato. Non ho colpe se pago i ragazzi con acconto e saldo in due tranche. Ed a chi dice che non è accettabile (i tifosi ndc) rispondo che questa cosa la fa il 95% dei club”. Nel frattempo è stato fatto ricorso ai soldi del settore giovanile. “Abbiamo la disponibilità per andare avanti. Fino a giugno garantisco che faremo mercato e probabilmente verrà anche un ragazzo di serie C. Vogliamo puntare il più in alto possibile, possibilmente ai play off. Vado avanti per la mia strada. Chiedo al comune quello che mi può dare e sto cercando un imprenditore che venga a sostituirmi o in partnership o se la prende totalmente la società. Siamo pronti a pagare Kordic, fatto quello, andremo subito sul mercato. Potevo anche dire: sblocco il mercato faccio acquisti, mi salvo, spendo zero e poi Dio vede e provvede. Invece no”.
PERSONAGGI – Riccardo Fabbro è stato contattato perché si occupi di trovare un imprenditore interessato alla società. Fabbro è vicino a Benedetto Mancini, un nome che fa paura ai tifosi per il pregresso. In più Claudia Russo sta lavorando per ottenere degli sponsor. “I soldi ci sono, nessuno resta indietro. Ai calciatori dico che se non vogliono restare a Viterbo, quella è la porta”.
IL FUTURO – Cosa si aspetta Salaris dal futuro? “Cercare a tutti i costi di arrivare a salire di categoria, la puntualità nel pagamento degli stipendi, giocatori validi che non si spaventano e risultati sportivi che verranno (almeno spero). Capisco che c’è voglia di affondarmi per arrivare a rinominare quella persona (Camilli ndc). Faccio un passo indietro, la società è pulita. Se si trovavano un milione e mezzo di debiti allora ero un bandito”.





