A cura di Giovanni Crocè
Davide Lorusso, inarrestabile ala della Nuova Tor Tre Teste che sabato cerca la matematica certezza di essere campione d’inverno nel gruppo B della Juniores Elite, racconta così il suo avvio di stagione bruciante con 22 gol in campionato in 3 mesi, coronati la scorsa settimana dallo stage nella nazionale italiana under 17 assieme ai suoi coetanei e compagni di squadra del 1996 Riccucci e Gori: “Ero già andato alla Primavera del Crotone, ma sono tornato sicuro che vincendo alla grande qua avrò di certo una nuova chance che per problemi inimmaginabili mi è stata tolta questa estate, posso e voglio farcela, perchè ormai il rossoblù della Tor Tre Teste è un piacere da vivere sabato dopo sabato”
Potente, agile e soprattutto segna a raffica oltre a servire valanghe di assist, sei tu il giocatore simbolo forse di tutto il campionato Juniores: Davide ti ci ritrovi in questo identikit?
E’ una serie di lusinghe un po’ impegnativa ma per fortuna i numeri e le prestazioni in campo mi danno ragione, non avevo mai fatto così tanto bene, 22 gol e non è ancora finito il girone d’andata francamente neppure io me lo aspettavo, e devo dire che è merito di tutta la squadra, anche se sono andati via in tanti della nidiata magica del 1996, come Castro al Livorno, Cacciotti al Vicenza ed altri ancora, chi è rimasto ha tanta fame perchè vuole onorare la tor tre teste fino in fondo e arrivare al professionismo con merito: per molti è l’ultima occasione vera della carriera, per me ancora di più, ero stato a Crotone, mi allenavo in calabria ma la situazione là era insostenibile e senza battere ciglio non ho pensato ad altro che a fare una grande annata qua, ho rifiutato tutto il resto…
Cosa non è andato a Crotone? Si parlava per te anche dell’Inter, ma sei ancora qua…
Non ho voglia di entrare nei dettagli ma la situazione logistica di chi era fuori sede, come me da Roma, a Crotone era dura, ho vissuto per un po’ in alloggi che non voglio commentare oltre e non potevo vivere da calciatore in quel modo, e allora sono dovuto tornare a casa, a Roma. Devo dire che la rabbia in corpo mi è rimasta, credo e spero che mi segua ancora qualcuno di importante, dato che sono andato anche in nazionale a Coverciano con Gori e Riccucci: la mia speranza è che sia tutto rimandato
L’anno scorso Castro faceva la maggior parte dei gol e tu lavoravi sporco per lui, ora tu segni tanto ma anche Gori, ex Siena, e Riccucci, ex Genoa Allievi, ti danno una gran mano…
Vero, ma non dimenticherei Galati perchè è uno della vecchia guardia dei 1995 e da sempre l’esempio come la tor tre teste debba essere una maglia che deve assorbire tutto, energie e sogni, ed essere onorata al meglio. Oggi c’è solo lei, la Tor Tre Teste e Di Nunno ci da la carica in modo diverso da Fabi, magari più rabbioso, ma ci fa sempre presente della situazione privilegiata di essere qua a lottare per la nostra carriera in un top club del settore giovanile, da campioni regionali in carica e noi giochiamo offensivi, cattivi, pensiamo solo al gol, a chiudere subito le partite. Castro era più centravanti, potente, accentratore, Gori forse mi libera più spazi, si muove di più e crea situazioni dove anche noi esterni possiamo andare a chiudere in porta le azioni, magari è anche per questo che faccio così tanti gol in più, ma con Castro ho vinto un Beppe Viola e giocato alla Totti Soccer School, vinto con gli allievi un titolo l’anno passato, è un pezzo della mia vita anche lui…
Ecco, grandi ricordi anche quando faticavi alla Totti Soccer School, un Beppe Viola vinto alla Vigor Perconti da outsider, quando tutti vi davano per spacciati, ma avete battuto il Frosinone in finale e poi l’anno passato, il titolo regionale allievi, sei cresciuto tardi?
Credo di si, in tutti i sensi, ero piccolino, molto più gracile e avevo un altro fisico e quindi un altro tipo di gioco molto meno potente e basato prettamente sul dribbling. Crescendo sono arrivate consapevolezze, capacità aerobica, ho cercato di più il gol e soprattutto mister Fabi lo dovrò ringraziare a vita come penso lo stesso Castro perchè lui ci ha notati e presi dalla Totti Soccer School quando finimmo l’annata degli allievi fascia B così così, non era preventivabile che due anni dopo avremmo avuto questo rendimento. Quell’anno terminammo noni nei giovanissimi elite e tutti ci davano solo come comparse o poco più ma evidentemente stavamo per esplodere e quella esperienza ci ha dato la consapevolezza che eravamo più bravi di quello che tanti di noi evidentemente pensavano
Sembrate i più forti di tutti, addirittura tu hai fatto 4 gol in una partita sola quest’anno nel 5-4 al Trastevere però concedete tanti gol, c’è da lavorarci per chi dice che la finale sarà Vigor-Tor Tre Teste?
Beh ora siamo primi ma come vedete abbiamo pareggiato col pro Roma quando noi rientravamo dalla nazionale quindi assicuro che non è un campionato facile, siamo noi che lo stiamo rendendo facile, in casa andiamo ancora più forte e il problema è che forse siamo ancora più offensivi dell’anno passato per natura degli interpreti puntiamo subito la porta, giochiamo in verticale, e non si può chiedere di più, qualcosa concederemo sempre. Di certo sarebbe una bellissima finale, ma da noi occhio al Ceccano, al Ciampino e alle storiche Futbolclub e Savio, loro quattro ci stimoleranno fino alla fine a non mollare mai. La quaterna al trastevere rimarrà nei miei ricordi più belli, ora sogno di vincere il titolo regionale, tornare in una professionista e magari fare pure il capocannoniere superando 30 gol, vorrei andarmene imponendo al campionato il record di marcature, sarebbe qualcosa in più ma che mi riempirebbe di gioia chiudendo una storia perfetta tra me e la Tor Tre Teste.
Con Calvarese, vostro portiere del 1996 che è stato anche lui a un passo dalla porta della Primavera del Napoli, questo settembre vi siete detti per caso “sono andati via tutti i big, ma perchè noi no?”
Ma si, c’era rammarico e perplessita, io col Crotone primavera mi sono anche allenato, ero tesserato, ho avuto ancora più amarezza, ma effettivamente abbiamo detto qualcosa del genere, ma sapevamo che eravamo qua per riprovare a fare meglio perchè solo con le prestazioni potevamo ripartire da dove siamo stati ad un passo dal giocare. E ci stimola il fatto di essere d’aiuto all’interno dello spogliatoio, uno dove tutti bene o male hanno vinto qualcosa nella loro carriera, quindi fatto da tante personalità forti, mister Di Nunno compreso, ovvio.
Ancora un tuffo nel passato: nel maggio scorso nella finale allievi elite di Ciampino contro la Vigor, quando il tuo compagno di squadra Bisonni si avvicinava sicuro per andare a tirare l’ultimo rigore dal dischetto, come se stesse calciando un penalty al parco con gli amici, cosa hai pensato?
Prima di tutto ero lontano e non capivo cosa stesse facendo al cento per cento, poi ho visto che mandava baci alla tribuna, era sicuro e sorridente, spavaldo, e a mister Fabi stava venendo un coccolone, era una maschera, una vera sfinge, mascella serrata. Ma chi conosce Bisonni sa che è un gran bravo ragazzo ma è matto, imprevedibile, e credo che quello fosse il suo modo per caricarsi e non pensare che quel rigore valeva una stagione, un titolo intero. Magari uno più pacato e serio sarebbe crollato per la pressione e lo calciava alle stelle, lui ce l’ha fatta. Possiamo solo ringraziarlo perchè lui ha completato l’opera di tutti, e tenere presente che anche quest’anno che gioca meno, Bisonni c’è sempre e noi gli vogliamo un gran bene, spero in un bel girone di ritorno anche per lui.
Grazie a te Davide, ti auguriamo di tornare nel professionismo, e di dare seguito ai tuoi sogni!
Grazie a voi e spero che tutto quello per cui noi tutti lottiamo diventi realtà, buone feste a voi della redazione di sportinoro e a tutti i fan del campionato juniores elite! E forza Tor Tre Teste!