I gialloverdi di Fabio Tocci non stanno attraversando un periodo fortunato.
Lo squillante 5-1 contro il Borgo Podgora risale ormai ad oltre un mese fa e nelle ultime uscite i castellani hanno accusato qualche passaggio a vuoto di troppo.
“La flessione ha ragioni molteplici – dice il portiere Giuseppe De Bernardo – Sicuramente il cambio di allenatore non ci ha agevolato.
A questo dobbiamo aggiungere che la nostra è una rosa molto giovane e questo chiaramente comporta degli alti e bassi.
Non ci resta che rimboccarci le maniche e seguire ancor di più il tecnico”.
Il parallelo tra Di Cori e Tocci viene spontaneo.
“Il primo non è eccelso dal punto di vista tattico, ma sa lavorare molto bene sulle dinamiche di spogliatoio.
Il secondo, invece, è molto preparato tatticamente.
Con lui abbiamo cambiato modulo, passando dal 4-4-2 iniziale al 4-3-3 e forse non abbiamo ancora compreso pienamente come interpretarlo, ma ci stiamo lavorando su”.
Il Lariano Rocca di Papa Nemi fa parte del gruppone alle spalle della capolista.
Quanto credete al secondo posto?
“Ci crediamo, ed anche molto.
Domenica si chiuderà il girone d’andata e, Lupa Castelli Romani a parte, in campionato abbiamo affrontato tutte le nostre avversarie.
Non ci sentiamo inferiori a nessuno e proveremo a giocarci le nostre carte fino in fondo.
Da questo punto di vista, la società non ci sta facendo mancare nulla.
Ieri siamo stati a cena insieme e sentire la vicinanza dei presidenti per noi è molto importante”.
Tra due giorni arriva la capolista.
La squadra di Gagliarducci è stata sin qui devastante in campionato, ma voi vi siete tolti lo sfizio di eliminarla dalla coppa.
“A mio avviso, è l’unica squadra del torneo che gioca veramente a calcio.
Ha individualità degne di due categorie superiori e fanno paura.
Le insidie per noi arriveranno da tutte le parti: è molto complicato bloccare simultaneamente gente come Pippi, Fanasca, Gamboni e Roberti…”.
Eppure, voi ci riusciste, anche grazie alle sue parate all’Abbafati.
“Eravamo all’inizio della stagione e comunque fummo bravi, anche se al ritorno fu una vera battaglia”.
Come ripetersi?
“Difficile dirlo.
Senza dubbio, non dovremo attenderli, altrimenti ci “ammazzano”.
Dovremo essere corti, compatti e, possibilmente, aggredirli alti”.
Cosa sarebbe disposto a fare per un risultato positivo?
“Visto che sono diffidato, potrei farmi ammonire e saltare la partita successiva (ride)…”.