Nove vittorie consecutive rappresentano la migliore delle risposte possibili.
Il Colleferro sta disputando un campionato esaltante e gli innesti dicembrini hanno portato nuova linfa alla rosa rossonera.
Sfanò, Iozzi e Morelli si sono calati alla perfezione nella realtà rossonera ed ora la squadra di Baiocco sembra aver trovato quella quadratura definitiva che nella prima parte della stagione tardava a verificarsi.
L’ex attaccante del Terracina compone con Carlini e Tornatore un tridente che farebbe gola a numerose squadre di categoria superiore.
La sua doppietta ha aperto e quindi consegnato alle statistiche il match di domenica scorsa con il Lariano RDP Nemi.
Con lui esploriamo sensazioni e speranze del Colleferro in vista del rush finale.
Morelli, come procede il suo processo d’integrazione al Caslini?
“Benissimo.
Questo conferma il fatto che non ho alcuna difficoltà ad ambientarmi in un gruppo nuovo a stagione in corso.
Ringrazio i ragazzi per avermi fatto subito sentire parte integrante della squadra.
L’unico rammarico è di essere arrivato qui solo a dicembre e non prima…”.
Quali differenze ha riscontrato tra l’ambiente terracinese e quello attuale?
“A Terracina c’erano tutte le difficoltà legate ad una piazza che aveva fame di tornare a certi livelli dopo diciassette anni di purgatorio.
E’ stata un’avventura intensa, ma splendida.
E’ davvero bello fare il calciatore in un posto del genere.
A Colleferro si respira un’atmosfera molto più tranquilla, ma le sensazioni sono le stesse”.
Tra i punti di contatto l’essere stato catapultato in una realtà nuova a metà stagione…
“Diciamo che ero stato vicino al Terracina anche durante l’estate ed alla fine la corte serrata di gente come Di Franco e Neri ha giocato un ruolo decisivo.
Quest’anno si è invece svolto tutto molto più rapidamente.
I primi contatti con il Colleferro risalgono alla metà di novembre.
Venire qui è stata una sorpresa.
Una bellissima sorpresa…”.
Lei è un ex artenese.
Quando ha detto sì al Colleferro, qualcuno dalle parti di via Marconi ha storto la bocca?
“Ci sono state battute, ma tutto nella norma.
Chi sa di calcio sa che un’opportunità come quella che mi concedeva il Colleferro non potevo proprio lasciarmela sfuggire.
Alla Vis Artena sono e sarò sempre riconoscente per tutto quello che ho ricevuto dal club, ma credo anche di aver dato qualcosa ai colori rossoverdi”.
Tra qualche settimana ci sarà il derby.
Se farà gol, esulterà?
“Di solito, le mie esultanze sono molto composte e non sono premeditate.
Gioisco come mi viene di fare in quel momento.
In questi casi c’è chi dice che sia mancanza di rispetto esultare dopo aver segnato alla propria ex squadra, mentre altri sostengono che non esultare sarebbe irrispettoso verso i nuovi tifosi.
Penso che, se dovesse accadere, la cosa certa è che abbraccerò i miei compagni”.
Torniamo all’attualità.
La vostra rincorsa comincia a dare i suoi frutti: domenica avete rosicchiato due punti alla capolista.
“Credo di essere sempre molto obiettivo, quindi dico che, se fossi nei loro panni, non mi preoccuperei più di tanto.
Il primato della Lupa Castelli Romani è più che meritato.
Noi attraversiamo un momento super, ma loro lo vivono dall’inizio della stagione.
Se alla fine del campionato arriveranno primi, dovremo battergli le mani”.
Però adesso le lunghezze che vi separano sono diventate sette e di partite ne mancano ancora tredici.
“Noi dobbiamo pensare a noi stessi e continuare a giocare ogni domenica come fosse una questione di vita o di morte.
In questa maniera abbiamo centrato queste nove vittorie consecutive.
Il loro pari contro il Borgo Podgora mi ha sorpreso, ma non è che mi abbia tolto il sonno la notte, quindi dobbiamo andare avanti come se nulla fosse accaduto…”.
Domenica la Lupa farà visita ad un Semprevisa che nelle ultime cinque giornate ha avuto un rendimento secondo solo al vostro e pari a quello della formazione di Gagliarducci.
Si aspetta un regalo da parte loro?
“Nelle occasioni in cui me ne aspettavo sono sempre rimasto deluso, quindi non faccio la bocca a nulla.
Il Semprevisa sta attraversando un buonissimo momento e di sicuro venderà cara la pelle, ma la Lupa è una squadra troppo esperta per prendere la partita sottogamba”.
Anche voi troverete un brutto cliente sulla vostra strada: l’Atletico Boville degli ex Ferri, Galuppi e Lisi…
“Giocare su quel campo è sempre stato difficile.
Hanno gente importante, soprattutto in attacco”.
Con Carlini e Tornatore forma un tridente come di rado se ne vedono in questa categoria.
“Sono dell’idea che i giocatori bravi è sempre meglio averli in organico.
Sia Alessio che Diego sono due ragazzi molto intelligenti e disposti al sacrificio e questo permette al mister di schierarci tutti insieme.
Personalmente parlando, io non vivo per il gol a livello spasmodico ma gioco in funzione della squadra e noto la stessa volontà da parte loro.
Tutti quanti ci siamo calati nella dimensione-Colleferro nel medesimo modo ed anche questa è la nostra forza.
Voglio però sottolineare che il Colleferro non è solo quei tre davanti, ma è una squadra con un centrocampo ed una difesa solidissima.
Abbiamo gente che per la categoria è un lusso.
Penso a Iozzi, a Frioni e, soprattutto, a Sfanò.
Con Marco il Colleferro ha messo a segno un grande colpo.
Non lo conoscevo di persona e non lo avevo mai neppure affrontato da avversario, ma posso dire che gli andrebbe stretta anche la Serie D.
Fin dal primo allenamento ho capito perchè tutti me ne parlavano bene”.
A proposito di giocatori, due dei suoi più cari amici in ambito calcistico si stanno giocando il campionato.
Secondo lei, chi la spunta tra Neri e Marzullo?
“Sono due grandi amici e voglio bene ad entrambi.
Con Marco sono più vicino a livello geografico e questo mi consente di vederlo più spesso.
In più nella Lupa Roma c’è anche Alessandro Cucciari, una persona alla quale voglio bene come un padre.
Lo scorso anno la presenza del mister fu determinante nel nostro successo e quindi sarei felice se fossero loro a spuntarla.
Sarà comunque una sfida esaltante, in bocca al lupo ad entrambe le contendenti”.
Se la sente di fare una promessa ai tifosi del Colleferro invece?
“Posso promettere che giocheremo sempre con la mentalità che ci ha contraddistinto finora.
Sin qui abbiamo sempre interpretato ogni partita come fosse l’ultima spiaggia e su questa strada dobbiamo continuare”