Venerdi 11 luglio,data fatidica dell’iscrizione al massimo campionato dei Dilettanti, quella serie D,che mai come in questi giorni,ha vissuto palpitanti difficoltà e insormontabili problematiche, legate alla grande crisi che ha investito, necessariamente anche il calcio, a tutte le latitudini. Defezioni importanti, società illustri che svaniscono come neve al sole, ed una grande e blasonata come l’Anziolavinio, 90 anni di storia quest’anno, che ha rischiato fortemente di sparire dalla geografia dei Dilettanti. Lo storico Presidente Franco Rizzaro (24 anni di presidenza) era stato chiaro ed esplicito già in tempi non sospetti, quando dichiarò che l’iscrizione del suo Anziolavinio era fortemente a rischio anche per l’indifferenza di un’intera cittadina. Ed invece sul filo di lana l’Anziolavinio ce l’ha fatta, si è regolarmente iscritto alla serie D, proseguendo la sua storia e la sua tradizione. Ma se questo miracolo sportivo si è concretizzato, c’è una paternità ben precisa che risponde al nome di Alberto Cerrai, un uomo con le idee chiare, una persona seria, un personaggio che consoce il valore ed il significato dei sentimenti umani. Un uomo d’altri tempi,senza dubbio, di una generazione intrisa di valori etici e morali. Come le belle favole che lo sport ed il calcio sanno regalare, di tanto in tanto, intrise di passione, di amicizia, di nobili gesti,di capacità di aiutare chi nel momento del bisogno sogna una mano tesa. E quella mano tesa e generosa è arrivata puntualmente da Alberto Cerrai, come lo stesso Rizzaro ,a titolo assolutamente personale, vuole pubblicamente ringraziare, lasciando trapelare un velo di profonda commozione.
“Se l’Anziolavinio per il 15 anno consecutivo partecipa al Campionato di Serie D- afferma il presidente Rizzaro- il merito è soltanto di Alberto Cerrai. Grazie a lui, alla sua generosità, al suo cuore di amico e uomo vero, l’Anziolavinio potrà festeggiare quest’anno 90 anni di storia, che sono stati ad un passo dall’essere cancellati definitivamente. Ero stato molto esplicito nei mesi precedenti lanciando un messaggio inequivocabile, che io da solo non avrei continuato l’avventura impegnativa con la Serie D, sperando che la cittadina di Anzio con le realtà istituzionali e imprenditoriali presenti, potesse capire la difficoltà del momento che stavamo vivendo come società di calcio. Il silenzio e l’indifferenza generale, sono state spezzate soltanto da una telefonata, qualche settimana fa, di Alberto Cerrai, che salutandomi mi chiedeva spiegazioni cercando di capire cosa stesse accadendo. Quando intuì, che la fine era ormai prossima, mi disse concludendo la conversazione, parole che non dimenticherò mai;non puo’ finire la storia di 90 anni dell’Anziolavinio. Franco io ci sono, puoi contare su di me. Queste sono le attestazioni di amicizia che ti gratificano, che ti riconciliano con lo sport e con il calcio. Per questo a nome mio personale e della famiglia Rizzaro tutta, voglio ringraziare di cuore Alberto Cerrai, per ciò che sta facendo per la mia società e per Anzio, cosa che mai nessun altro ha fatto in questi anni.”
Un’amicizia spontanea,nata sui campi della Serie D con molta riservatezza ma che al momento del bisogno si è manifestata nella sua essenza, nella sua bellezza di sentimento puro, come raramente accade nella vita di oggi, dove l’egoismo trionfa sull’altruismo….
“Ci siamo conosciuti – spiega Rzzaro- nel campionato scorso, ed è nata quella simpatia e quell’amicizia che spesso si coagula tra presidente di calcio. Ma non mi sarei mai aspettato un gesto cosi’ nobile e spontaneo da parte di Cerrai. Un atto di mera generosità, in segno della nostra amicizia, assolutamente disinteressata,che in tanti decenni di calcio non mi era mai capitato di vivere. E sono certo che lui non vuole neanche che io racconti queste cose, ma fanno parte di una bellissima favola che voglio sia conosciuta a tutti, per dare onore e gratitudine, ad un uomo che lo merita davvero, Alberto Cerrai.”
E sulle dinamiche di questa inedita collaborazione tecnica,Rizzaro è altrettanto schietto come lo è sempre stato nella sua vita sportiva di dirigente…
“ Una collaborazione tecnica- prosegue Rizzaro- che si articolerà nella valorizzazione di alcuni giovani della Lupa Roma,che disputeranno la stagione con la maglia dell’Anziolavinio e che cercheremo di mettere in vetrina come abbiamo fatto in questa stagione appena conclusa. La nostra politica è orientata assolutamente verso i giovani. De Maio è il nostro Direttore Generale, l’allenatore scelto è Luigi Alvardi che guiderà questa nuova formazione e andremo in ritiro ospiti del centro sportivo Eschilo, sempre grazie ad Alberto Cerrai,che non mi stancherò mai di ripetere, sta facendo tutto in maniera assolutamente disinteressata, rispondendo ad un sentimento che si chiama amicizia. Pensate che mi ha chiesto di rimanere presidente e di gestire direttamente come ho sempre fatto la società, nel corso di questi 24 anni. Credo che sia superfluo aggiungere altre parole alla bontà d’animo di un uomo che risponde al nome di Alberto Cerrai e che non finirò mai di ringraziare….”
Sembra davvero una bellissima favola, come solo il calcio sa regalare, una favola fatta di amicizia, affetto, sensibilità, tutte componenti sempre più difficile riscontrare nella vita e nello sport. Ma per fortuna c’è ancora qualche meravigliosa eccezione, che oggi si chiama Alberto Cerrai, perché lo splendore dell’amicizia non è la mano tesa né il sorriso gentile,né la gioia della compagnia: è l’ispirazione spirituale quando si scopre che qualcuno, crede in noi ed è disposto a fidarsi di noi.
Alfredo Cocco