A cura di Giovanni Crocé
Andiamo oggi a scoprire una delle squadre maggiormente stimate anche nella regione Lazio, i sardi dell’Olbia, grazie ad una chiacchierata con il loro trainer, mister Pierluigi Scotto.
Mister Scotto, alla prossima nel weekend ci sarà la sfida contro il Sora, i punti sono 4 ma molti accreditano di un gran campionato il suo Olbia, lei è soddisfatto?
Mai, neanche se fossimo a punteggio pieno lo sarei, quindi va da sè che la mia indole da lavoratore purtroppo per i miei giocatori mi fa sempre essere un allenatore perfezionista e rompiscatole. In più domenica scorsa ci hanno pareggiato la partita a 10 secondi dalla fine, quindi fate voi. Certo che la squadra c’è, è nuovissima ma con innesti importanti, ma se facciamo ancora un po’ di fatica e perdiamo qualche punto purtroppo è nella logica delle cose quando cambi quasi 9 undicesimi della formazione base titolare. Succederà ancora di fare qualche scivolone, ma aggiungo io, poi i risultati si vedranno eccome, in meglio.
Per chi non conosce il suo Olbia, che modulo usate e che punti forti ha il suo calcio?
Non è un calcio semplice, racchiude teorie e pratiche diverse tra loro e soprattutto è offensivo, ma con raziocinio, il modulo è 4-2-3-1 o 4-3-3, ma in questa serie D è da usare con saggezza, ma apprezzo molto avere almeno e sempre 3 giocatori offensivi in campo davanti la porta più le mezzeali che devono avere fiato e gamba per inserirsi tantissimo durante la gara, quindi è un gioco dispendioso che in parte già facevo prima di venire qua nella mia precedente esperienza in panchina, sempre in sardegna alla Latte Dolce. Certo che qua il materiale tecnico anche se è nuovo e manca amalgama, è tutto di altissimo profilo, sono ragazzi che hanno anche fatto tante partite nella vecchia serie C, c’è talento e esperienza da vendere . L’ Olbia vuol far bene, è una piazza che calcisticamente esiste da 110 anni e il mio sogno sportivo è darle la Lega Pro entro 2 anni.
Lei vede un gap reale, una differenza a favore dei colossi romani, Viterbese e Lupa Castelli?
Sono più forti dell’Olbia, ma non poi così tanto, sotto l’aspetto meramente economico, nel senso che anche noi non nego che abbiamo investito e speso in ingaggi per fare un organico competitivo, ma magari ci manca la punta pagata con un rimborso spese faraonico, il giocatore pagato 50.000 euro annui per vestire questa maglia e fare 20 gol garantiti non lo abbiamo voluto, mentre Viterbese e Lupa forse hanno potuto anche se non mi piace mettere il naso in cose che non sono di casa mia, ma calciatori come ad esempio Tranchitella in attacco, della Lupa Castelli, di certo non giocano per nulla. E’ la legge del mercato, sicuramente le due corazzate romane hanno fatto una campagna acquisti leggermente più dispendiosa della nostra e in questa Serie D ripeto, credo che chi ha 4-5 punte davanti che si danno il cambio ma a testa garantiscono sui 10-15 gol minimo, alla fine hanno buone probabilità di fare il vuoto. Noi a Viterbo abbiamo ad esempio giocato a viso aperto ma abbiamo perso di misura anche perchè se ti affrontano Re del gol come Saraniti-Pero Nullo ed altri, soprattutto in una fase di ambientamento della rosa, il gol possono fartelo quando vogliono.
Quale è l’errore che vorrebbe vedere eliminato da subito?
I ragazzi sanno che nel mio centrocampo a 3 ci sono meccanismi precisi da cui dipendono sia la solidità difensiva della linea a 4 che il corretto funzionamento dell’attacco. Ci sono movimenti e interscambi dei tre in mediana che non vanno per nulla bene e su questo stiamo lavorando alla morte, perchè il punto focale per fare il salto di qualità è là, è là che non ci siamo ancora, ripeto non a livello di nomi, ma i giocatori ancora non si conoscono “calcisticamente” e non hanno le distanze giuste. C’era qualcuno che diceva giustamente che le partite si vincono a centrocampo, ed è vero, ed altri ancora (il compianto presidente del Catania Angelo Massimino) che l’amalgama non è in vendita al calciomercato: ecco, ci mancano queste due cose e la fortuna che serve a ogni squadra e poi non voglio nessuno in rosa, almeno al momento.
Ci presenta rapidamente i “Big” della sua rosa?
Sono davvero gente di spessore, forse per questo l’opinione pubblica e gli appassionati di settore ci danno fiducia, perchè leggendo statistiche e curriculum anche di giocatori giovanissimi, si capisce che l’Olbia ha uomini e calciatori che sono professionali e bravi a tutto tondo. Abbiamo ad esempio un ottimo portiere over che ora gioca poco perchè stiamo dando spazio agli under, ma Saraò è di sicuro affidamento, in difesa Pinna Del Rio, Peana (in B anche con la Triestina), Steri, Barone e Masia hanno curriculum importanti, in avanti Mastino è un ’91 attaccante che ha talento pazzesco e volevano anche in Lega Pro, poi Oggiano, un’altra punta di esperienza come La Cava che si è aggregato per ultimo e sta ritrovando tono muscolare, un mediano del ‘96 fortissimo di cui sentirete parlare tanto come Doddo che ora è infortunato e un settore giovanile fiorente, anche se in ricostruzione, per ultimo ad esempio abbiamo dato il centrocampista Masala al Genoa, è difficile parlare di tutti perchè anche io spero di rimanere sorpreso da qualcuno più avanti.
Ci dica il giovane che le piace di più nelle altre squadre del suo girone…
Mazzei della Lupa Castelli secondo me anche se è un under in età di lega in prospettiva a giugno sarà un difensore centrale già prontissimo per un altra categoria ed un campioncino fatto e finito.
Da sardo un giorno sarà però possibile vederla allenare qua nel Lazio una squadra di D o magari di livello superiore?
Io lavoro sempre per migliorarmi ed avere sfide più dure da superare, studio e ogni tanto fantastico e perchè no, a medio-lungo termine, ci sono tante possibilità per lavorare bene da voi, ma è anche vero che nella attuale società e nella mia regione io sono di casa e mi sento benissimo. Quello che valuto, perchè è naturale, sono ambizioso, è sempre la possibilità datami dalla società di turno di avere una pianificazione pluriennale, è impossibile fare bene sul serio navigando a vista e questo è stato il primo punto per cui ringrazio la presidenza dell’Olbia e ho capito che crede fermamente nella mia persona.
A conti fatti, cosa predente come obiettivo minimo stagionale?
Essere fino all’ultimo minuto almeno sempre tra le prime cinque della classifica e avere la sensazione tangibile che umanamente e tecnicamente i ragazzi sono progressivamente migliorati sotto tutti i punti di vista, avere una vera squadra da alta classifica per tutta la stagione agonistica e poi vedremo chi sarà più forte, ma nessuno dovrà avere mai più voglia di vincere tutto di noi. Mai.