A cura di Giovanni Crocè
Il Presidente Nerino Tabanelli alla Vis Artena è più di un patron, più di un semplice dirigente. Cerca spesso di agire come persona in grado di aprire il mondo della sua società a chi non ne conosce bene la filosofia. E al tempo stesso, di migliorare le sue squadre a partire dalle fondamenta, dal vivaio. In questa intervista abbiamo cercato di parlare di molte cose, a partire dal suo rapporto con città e tifoseria, degli obiettivi futuri e dello stato di salute delle due squadre principali della Vis, la Juniores, che è il punto focale della nostra rubrica del giovedi e l’Eccellenza. Anche perché da pochi giorni alla guida di entrambe c’è Pino di Cori, mister multiuso.
Presidente Tabanelli, adesso anche la Juniores Elite della Vis è gestita da mister Pino di Cori. Una moda o una necessità per tagliare i costi quella della soluzione tecnica interna?
Devo dire che noto anche io che non è la prima società, la nostra, che fa gestire due team tanto importanti allo stesso tecnico (giusto giovedi scorso avevamo intervistato mister Gianni Antonelli, che allena anche lui, al Dilettanti Falasche, la Juniores Elite e la prima squadra in Promozione ndr). Ma il nostro è stato un atto dovuto, perché a stagione in corso abbiamo ritenuto che dopo tanti travagli, la nostra Juniores Elite meritasse un grande allenatore come Di Cori. Così facendo poi, sia l’Eccellenza che la Juniores saranno sotto la supervisione dello stesso allenatore e la continuità tecnica, ne sono certo, aiuterà tanto la prima squadra che la nostra più importante squadra giovanile a salvarsi
In pochi avrebbero pensato che la Juniores della Vis Artena, che in passato ha vinto anche la Coppa Tortora, oggi avrebbe lottato per salvarsi. Che succede?
Per fortuna il recente 2-1 vittorioso contro l’Atletico 2000 primo in classifica (e che proprio contro la Vis ha conosciuto la prima sconfitta stagionale assoluta) sta rimettendoci in carreggiata perché se è vero che questa per i ragazzi del ’94-’95 è stata annata durissima è possibile raddrizzarla. La doppietta del neoacquisto Andrea Bianchi, ragazzo di Artena che ci ha regalato i 3 punti contro la capolista allenata da Boncori, è il viatico per una bella salvezza della Juniores. Ci teniamo tanto.
Cosa succede ai ragazzi della Juniores? C’è stato qualche errore?
Mi fa piacere che me lo abbia chiesto perché credo di essere uno dei pochi presidenti che non dà colpe a questo o a quel mister ma sa che in primis, se sbaglio c’è stato, abbiamo sbagliato noi dirigenti ed io in particolare. C’è stato un errore di programmazione nel far iniziare troppo tardi la preparazione di questa squadra, visto che la Juniores della Vis si è aggregata per il ritiro estivo solo il 16 agosto col campionato di categoria che iniziava il 16 settembre. Abbiamo accettato il fatto che il mister designato al posto del grande Fabrizio Centra, Luciano Faraoni, avesse già le vacanze prenotate e visto che volevamo lui alla guida della nostra squadra ritenevamo non ci fossero problemi ad iniziare gli allenamenti un po’ più tardi ed invece questo è stato deleterio e anche con i successivi avvicendamenti, da Faraoni a Luciano Paolini, a Giannini, non hanno portato benefici netti ai ragazzi. Adesso crediamo che una garanzia come mister Di Cori possa rimettere a posto le cose senza patemi. Va anche detto che se una persona della professionalità di Fabrizio Centra va via, perché vuole misurarsi con la promozione (è a Carpineto n.d.r) la Vis Artena deve permettergli di raggiungere l’obiettivo di raggiungere la guida di una prima squadra; ma è evidente ora che il suo lavoro di preparazione della squadra juniores, che gestiva ininterrottamente da 4 campionati, non era facile da replicare. Aveva lasciato un vuoto importante.
Luciano Paolini si è dimesso perché tacciava alcuni ragazzi della juniores di scarsa professionalità, conferma?
Effettivamente, dopo aver dovuto per forza accogliere le sue dimissioni irrevocabili, 10 giorni in cui abbiamo cercato in ogni modo di farlo tornare sui suoi passi, abbiamo dovuto cedere, ma lui è rimasto nel nostro organico a dare una mano come coordinatore delle squadre agonistiche perché per noi lui aveva ragione su questi ragazzi. Loro criticavano il mister perché li faceva lavorare troppo sul piano atletico, a loro dire, ma li abbiamo allonatati e proceduto a nuovi acquisti, quindi le sue accuse non erano infondate. Certamente è un mister tosto, Paolini, molto integralista e dedito al lavoro fisico, ma ripeto, solo uno dei suoi “critici” è rimasto per sua scelta, ben sapendo che se non cambia atteggiamento negli allenamenti da qui alla fine farà sempre panchina o tribuna.
Di Cori adesso rischia davvero un superlavoro, perché proprio lui?
Perché un altro degli errori che crediamo di aver fatto è stato mettere nella Juniores tecnici che non conoscevano il mister della prima squadra e quindi non potevano interagire correttamente con lui. La bravura di Centra era che sapeva sempre confrontarsi col mister della prima squadra e insegnare lo stesso tipo di calcio ai ragazzi della juniores. Un po’ quella che è la forza del Barcellona: una stessa mentalità e filosofia di gioco. In tempi brevi abbiamo pensato che solo dando la squadra a Di Cori questo potesse essere trasmesso alla nostra under 18.
Il pregio della Vis Artena, dall’Eccellenza ai pulcini è quello di un forte senso di appartenenza a cui lei tiene tanto…
Certo, perché io credo molto alla qualità del calcio fatto in provincia perché da lì vengo e non ho cambiato idea neppure quando mi sono dovuto trasferire nel lazio per motivi di lavoro. Ho iniziato a fare calcio nella mia Emilia Romagna, prima al Baracca Lugo, squadra di Ravenna, e lo stesso ad Imola e Russi, due squadre famose per il loro settore giovanile nel bolognese. Pensi che tantissimi giocatori e allenatori, quando io ero dirigente, hanno poi fatto strada nel grande calcio. A imola abbiamo cresciuto gente da nazionale italiana come Giancarlo Marocchi (mediano ex Juventus e Bologna), Moreno Mannini (ex terzino della Samp anni ’90). Al Russi quando io ero direttore generale, in difesa c’era Stefano Torrisi (stopper di Bologna e Parma in A) e Massimo Carrera (difensore di Atalanta, Juve e Bari e attuale vice di Antonio Conte in bianconero), a Ravenna come tecnici ho visto crescere Delio Rossi e Davide Ballardini. Questo è lo spirito che voglio dare alla Vis Artena. Provenire dalla provincia non è sinonimo di poca qualità o scarsa professionalità, anzi, noi aiutiamo tutti gli atleti a cambiare vita e crescere come uomini, facendo promozione sociale. Il mio motto della presentazione di quest’anno è stato “la Vis Artena agli Arteniesi”. Guarda caso, sia mister Di Cori che il suo vice sono persone nate e cresciute ad Artena, così come il preparatore dei portieri Zazzaro e tanti tecnici delle giovanili. Parte tutto da qua.
Anche la scuola calcio della Vis Artena non è affiliata a Roma o Lazio, ma al Parma….
Perché io pretendo che la mia società non venga saccheggiata solo per il fatto che una società blasonata mette il marchio a disposizione. Quello conta poco. In nome della mia amicizia con Marco Marchi, attuale responsabile delle scuole calcio del Parma in italia, periodicamente oltre a provini di calciatori di tutte le età tecnici del Parma vengono qua, ad Artena, per aggiornare i nostri tecnici e spiegarci come migliorare e spesso si allenano con noi, soprattutto se si tratta di bambini. Ecco per me cosa vuol dire far crescere una società grazie all’apporto di una società professionistica, vuol dire collaborare gomito a gomito con lei e il Parma è una società molto prodiga di consigli nei nostri confronti. Spesso vedo che Roma e Lazio vogliono un nostro giocatore ma non sono molto propense ad aiutare, ad esempio, la famiglia del bambino nei trasporti. Fare tre volte a settimana Artena-Trigoria o Artena-Formello per una famiglia è eccessivo, i genitori non devono fare i taxisti e io sono dalla loro parte. Questa serietà ci è valsa il vanto di scuola calcio qualificata, e siamo gli unici in zona.
Va detto che però lei ha buoni rapporti col presidente della Lazio Lotito
Infatti questa critica dei trasporti la faccio bonariamente anche alle società più blasonate di Roma come quando parlo con l’amico Di Bisceglia della Nuova Tor Tre Teste, è un monito, ma siamo in buoni rapporti con tutti e Lotito era quest’estate alla presentazione della Vis Artena, avvenuta in luglio durante lo storico palio che si svolge ogni anno qua ad Artena. Lotito ci segue con interesse anche perché voleva fare lo stadio della Lazio qua vicino, a Valmontone, quindi lui sa sempre con puntiglio cosa succede alla Vis e ci fa piacere.
Primi effetti del doppio incarico a Di Cori?
Tutte e due le squadre, Juniores e prima squadra, giocano col 4-2-3-1 e la nostra volontà è consolidare il quinto posto in eccellenza e salvarci rapidamente per poi vedere cosa accadrà, facendo in modo che i migliori della Juniores riescano a salvare la Juniores Elite e poi a giocare con profitto anche “al piano di sopra”: questo non è spremere il tesserato ma coinvolgerlo fattivamente nel nostro progetto. Se mi ritroverò salvo con i ragazzi della juniores e avrò chiuso ai primi posti in Eccellenza, sarò contento al cento per cento.
Chi sono i migliori elementi ed i nuovi arrivi nella Juniores della Vis?
Senza dubbio il portiere Jacopo Zazzaro, fratello del preparatore dei numeri 1, è un classe 1995 di enorme talento che già qualche squadra importante, molto importante del nostro professionismo sta tenendo sotto stretta osservazione. Poi Spagnoli, il nostro centravanti e ancora il ragazzo che ha steso con la sua doppietta l’Atletico 2000, Andrea Bianchi, è una punta esterna del 1993 che per ora fa il fuoriquota nella Juniores e lo abbiamo preso da svincolato dopo un’ottima annata a Colleferro Anche il terzino sinistro Rizzo, ’95 è arrivato da Colleferro, così come il coetaneo Colagrande, esterno alto del Savio, mentre dal Santa Maria delle Mole sono arrivati in 2, entrambi del 1994: la seconda punta De Gregorio e il mediano Yuri Giordani. Crediamo di aver dato un segnale ai ragazzi che crediamo nella loro salvezza, con tutti questi innesti
C’è una squadra per cui lei fa il tifo e la ispira nella gestione e quale è, invece, un atleta per cui ha un debole a livello tecnico alla Vis Artena?
Io come tanti romagnoli (anche famosi, il figlio di suo zio è il centrocampista offensivo del Cesena Andrea Tabanelli, classe 1990) tifo Juventus e ho uno stretto rapporto con Gino Stacchini, storica ala della Juventus del presidente Boniperti. Non nego che ogni tanto qualcuno della Juve viene a vedere i nostri migliori elementi e se andassero a provare a fare i professionisti a Torino per me sarebbe una gioia enorme.
In prima squadra l’esterno destro d’attacco del 1992 Roberto Romagnoli lo conoscono tutti, è sprecato in Eccellenza qua da noi, ha colpi strepitosi e mi diverto a vederlo giocare, tanto che doveva andare quest’anno proprio alla Salernitana di Lotito, poi è saltato tutto. Ma faremo in modo di aiutarlo ad intraprendere la strada del professionismo perchè uno come lui, che ha movenze alla Lavezzi, deve poterci provare!
Presidente Tabanelli la ringraziamo e le auguriamo di raggiungere tutti i suoi obiettivi
Grazie a voi e a tutti i telespettatori ed appassionati di calcio e non nego che uno dei miei sogni nel cassetto è far si che Arrigo Sacchi, che è di Fusignano come me ed era il mio allenatore nel ravennate quando eravamo insieme al Baracca Lugo, venga un giorno a fare lezione tecnica ai nostri ragazzi qua ad Artena. E’ una sorpresa che potrebbe concretizzarsi presto.