Classe 1986, centrocampista centrale, Michele Petroccia ha rimediato, in CreCas Città di Palombara – Civitavecchia, il terzo infortunio degli ultimi quattro anni.
Esito: rottura del menisco del ginocchio destro.
Lunedì l’operazione eseguita in artroscopia, da oggi la fisioterapia.
Una carriera di tutto rispetto, quella di Michele: dopo tutta la trafila nelle giovanili della Roma, si trasferisce alla Cisco Roma (allora in C2), dove rimane per una stagione e mezza prima di passare in Serie D al Monterotondo nella stagione 2005/2006, in cui gli eretini perdono la finale play off contro il Celano per salire in Serie C.
Subito dopo il passaggio alla Lupa Frascati, con cui vince il campionato di Eccellenza.
Ceduto al Cynthia nell’estate, a dicembre passa al Divino Amore, diventato in seguito Real Pomezia, dove resterà per due anni e mezzo.
“Nel 2010 – rivela il centrocampista – sono andato all’Ostiamare, ma in estate avevo rifiutato la chiamata di Zden?k Zeman che a quel tempo allenava il Foggia il Lega Pro: non so cosa mi abbia detto la testa in quel momento, è il mio unico rammarico, e il destino ha voluto che qualche mese più tardi ebbi il mio primo infortunio, con la rottura dei legamenti crociati del ginocchio destro”.
Recuperato l’infortunio, rientra a Pomezia, poi Lariano, poi di nuovo Pomezia.
Ultima tappa Città di Ciampino, fino allo scorso anno, quando subisce il secondo infortunio al legamento crociato anteriore e al menisco esterno del ginocchio sinistro.
E, nel 2014, l’approdo al CreCas Città di Palombara.
“Rientravo da un anno di inattività e stavo recuperando con i tempi giusti, prima di questo altro piccolo intoppo.
Avevo giocato poco perché dovevo ritrovare la condizione; quando sono stato chiamato in causa credo di aver fatto bene, soprattutto nell’ultima partita contro il Civitavecchia (una traversa su punizione).
Quindi, non per presunzione, ma posso dire che il vero Petroccia ancora non si è visto”.
Ci vorrà circa un mese di riabilitazione prima di tornare sui campi di gioco, e, agli scettici che non confidano nel suo pieno recupero dopo il terzo infortunio in età matura, risponde: “Ho 28 anni e sono nell’età top per un calciatore, ho ancora molti anni davanti a me: quando ti capitano certe cose ti passano per la testa molti pensieri, ma il giorno dopo sei già carico per rientrare al meglio e io lo sono, l’ho fatto in passato e lo farò adesso”.
Fiducioso anche sul Campionato il “Bimbo”, simpatico soprannome affibbiatogli due anni fa quando, dopo il mancato trasferimento al Futbolclub, alcuni giocatori della squadra romana chiedevano ai propri dirigenti se il “Bimbo de Oro” sarebbe arrivato o no: “Penso che il CreCas abbia una rosa competitiva, con giocatori importanti in tutti i reparti, non inferiore a nessuna squadra del girone.
La sconfitta di Trastevere – continua il centrocampista – ci ha fatto bene: stiamo diventando più squadra e i risultati lo dimostrano; credo che diremo la nostra per le posizioni alte della classifica.
Per quando mi riguarda, voglio recuperare in fretta per rendermi disponibile al mister e dare il mio contributo alla squadra”.
(Ufficio Stampa Cre.Cas. Città di Palombara)