Per lui sublacense a denominazione d’origine controllata vestire i colori del suo paese assume un senso speciale.
Tornato alla base dopo un peregrinare che negli anni lo aveva portato prima ad Olevano Romano e poi a Colleferro, Gianmarco Pistoia da due anni difende la porta della Vis Subiaco.
All’ultimo anno da giovane in età di lega, bussiamo alla porta di uno dei migliori prospetti nel suo ruolo per conoscerne i sogni e le ambizioni.
Pistoia, cosa significa per lei vestire i colori gialloblu?
“Per me tornare qui era fondamentale.
Difendere la porta della Vis era il mio sogno fin da quando ero piccolo ed ora cerco sempre di onorarla al massimo”.
Nella passata stagione siete arrivati ad un passo dal salto di categoria.
Quest’anno siete stati inseriti in un girone diverso.
“Rispetto allo scorso campionato, credo che quest’anno il girone sia molto più equilibrato.
Dodici mesi fa c’erano squadre formidabili come Serpentara e Cre.Cas., mentre ora vedo un livello generalmente più basso”.
Se dovesse indicare una favorita per il torneo, su chi punterebbe?
“Non credo ci sia una vera ammazzacampionato.
Il Guidonia del mio ex compagno di squadra Trombetta mi ha fatto una buona impressione e sono convinto che possa lottare per il titolo, anche se ha già cambiato allenatore.
Vedo molto bene anche la Valle del Tevere, che ha nomi importanti in organico, e la Spes Poggio Fidoni che affronteremo domenica”.
Quale obiettivo si è posta la Vis Subiaco in questa stagione?
“Io credo che la nostra sia una rosa di qualità e penso che, una volta raggiunta la quota-salvezza, potremo toglierci delle belle soddisfazioni.
Nella passata stagione c’era un mister d’esperienza come Ciocchetti, uno che di campionati ne ha vinti molti.
Ora c’è Bonifazi, che ha smesso lo scorso anno di giocare e che sta dando la sua impronta alla squadra”.
Se dovesse descrivere la Vis Subiaco, su quale caratteristica si soffermerebbe?
“Noi siamo come una famiglia.
Siamo sempre insieme, anche al di fuori del campo.
La nostra forza è questa, anzi mi permetta di dire una cosa…”.
Prego.
“A nome della squadra, vorrei dedicare il successo di Fiumicino al nostro preparatore dei portieri, Mauro Palladini, che di recente si è dovuto sottoporre ad un lieve intervento chirurgico e che sta per rientrare.
Lo aspettiamo presto”.
Per lei questo sarà l’ultimo anno da under.
“Mi metto nei panni dei portieri esperti che fanno fatica a trovare continuità a causa di una regola che ha i suoi pro ed i suoi contro”.
Lei si è messo in evidenza a Colleferro.
Che ricordi ha di quegli anni?
“Ho ricordi bellissimi.
Fui portato nel club rossonero da Umberto Antonelli e successivamente arrivò il passaggio dagli Allievi alla prima squadra di mister Baiocco
Porto nel cuore quella fantastica Coppa Italia vinta a Cisterna contro l’Atletico Boville.
Di quella manifestazione ricordo con particolare piacere il calcio di rigore parato al capitano del Monterosi durante i quarti di finale.
Fu una parata decisiva, la rammento sempre con gioia”.
Tutti hanno un sogno nel cassetto.
Ci riveli il suo.
“Il mio sogno corrisponde alla mia speranza: vincere il campionato con la maglia della Vis Subiaco”.
Parole che non potranno non far piacere ai tifosi della Vis Subiaco.
“La gente ci segue sempre con grande affetto ed entusiasmo e questo accade soprattutto grazie al lavoro del presidente Romolo Proietti.
Purtroppo di recente si è sciolto il gruppo ultras e di questo sono particolarmente dispiaciuto, ma nella vita tutte le cose, anche quelle belle, hanno una fine”.