Di Alessandro Bastianelli.
Fino a poche settimane fa nessuno avrebbe scomesso un caffè sulla salvezza del Trastevere, inchiodato in penultima posizione nel girone A della Juniores Elite a quota un punto, frutto del pareggio alla quinta giornata con la Spes Montesacro.
Nel giro di un mese e mezzo le cose sono radicalmente cambiate: a partire dal 4 – 1 che ha liquidato la Tuscia Foglianese, datato 8 Novembre, gli amaranto hanno conquistato altre quattro vittorie in cinque giornate, cedendo di misura soltanto al Villanova; nelle ultime sei partite il Trastevere si è portato a casa 15 dei 18 punti disponibili, un ruolino da leader secondo solo a quello della Tor Tre Teste.
Guai però a parlare di miracolo a Mauro Mazza, tecnico dei giovani amaranto: “Credo che stiamo semplicemente raccogliendo ciò che ci spetta – esordisce Mazza, raggiunto dai microfoni della nostra redazione – Gli osservatori più attenti sanno che nelle prime giornate abbiamo incontrato le squadre più forti: Tor di Quinto, Tor Tre Teste, Ladispoli e Grifone ce li siamo tolti subiti. Ad eccezione della partita contro la Tor Tre Teste, ho sempre visto una squadra concentrata e bene attenta ai miei dettami.
Sapevamo che all’inizio sarebbe stata dura, ed i punti guadagnati nelle ultime uscite – precisa Mazza – sono lo specchio della nostra crescita. Siamo un gruppo giovane, composto da elementi che l’Elite, in passato, non l’hanno mai fatta, che si sono calati con umiltà e con tanta voglia di imparare in una realtà nuova e rischiosa: altro che miracolo, vogliamo crescere ancora”
Rendimento da record anche per Luca Merli, cecchino del Trastevere autore di sei reti nelle ultime sei partite. Per Merli, Mazza ha speso parole di elogio, lodando “la crescita di un ragazzo con buone potenzialità su cui crediamo molto”, ma ha voluto ricordare che “senza un’intelaiatura di gioco alle spalle nessun giocatore è in grado di fare la differenza.
Fa piacere che si parli di lui perchè la butta in rete, ma sono interessato alla crescita di tutto il gruppo: vederlo segnare mi gratifica perchè il mio compito è quello di far crescere tutti, ed il suo rendimento è figlio di tutti i nostri progressi.
Una salvezza tranquilla è però soltanto un parte dell’opera affidata alle mani di Mazza: “La società mi ha chiesto in primis di preparare i giocatori per l’Eccellenza, e vedere i nomi di Cherubini e di Merli, ad esempio, nei tabellini del Trastevere è il primo passo verso il fine del nostro lavoro.
La Juniores è un percorso che deve mirare, oltre al risultato tecnico, al futuro dei ragazzi. I risultati tecnici adesso sono favorevoli, ma per cantare vittoria dobbiamo aspettare il finale di stagione e vedere se, oltre alla salvezza, qualcuno dei miei avrà dato qualcosa a mister Pirozzi“.
Chiudiamo la nostra chiaccherata con Mauro Mazza con uno sguardo al lato umano delle sue scelte.
Mazza ha appeso le scarpette al chiodo da pochi mesi, dopo una carriera quasi ventennale in giro per i campi del Lazio.
Conclusa l’esperienza con la primavera della Roma, l’ex difensore centrale ha vestito, tra le altre, le maglie di Ancona, Civitavecchia, Lodigiani, Monterotondo, Civitacastellana, Roviano, Fidene e Fregene, chiudendo lo scorso anno in Promozione indossando la casacca del suo Trastevere.
Sino a pochi mesi fa, un futuro da allenatore avrebbe stupito anche lui: “La mia avventura da allenatore è apparsa come un fulmine a ciel sereno.
Il patentino – ricorda l’allenatore amaranto – l’ho preso quando giocavo nei professionisti, ormai tanti anni fa, ma a dire il vero non ci fantasticavo neanche su una mia ipotetica avventura in panchina.
Alla fine della scorsa stagione – ricorda l’allenatore amaranto – mi è stato proposto questo incarico ed io ho accettato, più che per vocazione, perchè la richiesta era giunta da una societaria seria come il Trastevere, che non prende decisioni improvvisate ma che pianifica e progetta con criterio ed intelligenza, virtù rare nel nostro ambiente.
La proposta mi ha riempito d’orgoglio, nonostante le mie perplessità iniziali, ed anche nelle difficoltà l’ho sempre vissuta con grande stimolo e voglia di far bene: è un ruolo che ti appassiona con il passare del tempo e che ti dà una grande responsabilità”.
Per chiudere, abbiamo chiesto a Mazza un giudizio sul livello tecnico dei nostri campionati.
Mazza non ha avuto dubbi nell’affermare che “il livello si è abbassato ed anche tanto: a partire dai primi anni di agonistica, sino all’Eccellenza ed alla Promozione, la crisi investe tutte le categorie”.
I motivi sono molteplici, “e riguardano tanti aspetti del nostro calcio – prosegue, amareggiato, Mazza – La generazione che era giovane negli anni ’90 fu cresciuta, passo dopo passo, con professionalità e competenza, attributi che oggi sono ormai introvabili perchè mancano istruttori ed allenatori validi.
Nelle scuole calcio non ci si affida più a persone competenti e qualificate, ma a ragazzi improvvisati tecnici, tutto ciò per risparmiare ed unicamente a discapito dei ragazzi.
La crisi economica si riflette anche nei dilettanti, insieme ad alcune norme controverse. Mi sembra esagerato obbligare le società a far giocare i ’97 ed i ’96 per regolamento, ma è anche vero che tante squadre sono obbligate a schierare giovani perchè costano di meno.
Onestamente, il livello del nostro calcio è sceso tantissimo, e invertire la rotta è un lavoro duro ed estremamente lungo”.