A cura di Roberto Matrisciano
Promozione Girone C
Nella sua infinita carriera ne ha viste di tutti i colori, ha vissuto tante esperienze, tutte da ricordare. Fino a Dicembre era ancora un giocatore, e militava in quell’ Isola Sacra che molto bene si sta comportando in Prima Categoria. Ma una chiamata improvvisa dalla sua Torrenova ha scombinato tutti i piani. Al “Tre Torri” avevano bisogno di una nuova guida, per aiutarli ad uscire dalla zona retrocessione e allontanare una crisi che sembrava non voler mai finire. Stiamo parlando di Andrea Cataldi, militante nelle fila dei romani già dieci anni fa in Eccellenza, e ora chiamato in panchina a risollevare le sorti proprio dei biancorossi. Per il quarantatreenne di Torrenova, si aprono dunque, le porte di un’altra sfida, l’ennesima di una carriera interminabile, con un unico obiettivo: raggiungere la salvezza…meglio se diretta.
Andrea Cataldi, come è maturata la scelta di accettare l’incarico di guidare il Torrenova?
” Io ho il patentino di allenatore, il mio obiettivo era quello di provare questa esperienza prima o poi.
Però, nonostante non sia più un ragazzino, avendo qurantatre anni, mi sento ancora un calciatore, e avrei terminato la stagione all’ Isola Sacra, se non fosse arrivata la chiamata dei dirigenti del Torrenova.
Mi hanno contattato proponendomi di allenare la prima squadra, e io non me la sono sentita di rifiutare, non solo ritenendola un’ottima occasione, ma tenendo conto anche della difficile situazione di classifica in cui i ragazzi erano incappati e della possibilità di riavvicinarmi a casa.
È stata una decisione dettata anche dal fatto che conoscevo già tutto il gruppo, avendo disputato insieme a loro il pre campionato, prima di approdare in Prima Categoria.
Anche la società ha pensato questo, e dopo aver vagliato altri nomi, la scelta è ricaduta su di me, ritenendo importante la familiarità già precedentemente acquisita con i ragazzi a disposizione “.
Visti i recenti risultati, presumo che il morale della squadra non era dei più’ alti al suo arrivo…
Come ha trovato il gruppo, e che sensazioni ha provato nel dirigere i primi allenamenti?
” Ho notato un po’ di differenza rispetto alle prime tre giornate, nelle quali ero presente e totalizzammo sette punti.
È ovvio che i risultati determinano l’umore dei giocatori e dell’ ambiente, ma il cambiamento era tangibile.
A mio avviso mister Tripodi lavorava bene, ma ultimamente qualcuno non lo seguiva più.
Per quanto mi riguarda è stata una sensazione strana iniziare ad allenare, ma i ragazzi mi stanno dando una grande mano, dimostrando tutti grande disponibilità.
Dico loro di guardarmi come uno del gruppo, della rosa, in modo da poter creare un rapporto di fiducia”.
Domenica è arrivata una vittoria scaccia crisi e determinante per il futuro.
Come è riuscito a motivare la squadra in così poco tempo?
” Nell’ ultima settimana abbiamo fatto dei lavori specifici sulla tattica, sul fisico e sulla tecnica, e i ragazzi li ho visti subito motivati e interessati.
I miglioramenti si sono intavisti già nel match con la Pescatori Ostia, nel quale abbiamo ritrovato fiducia nei nostri mezzi nonostante lo svantaggio iniziale.
Avevamo la possibilità di avere una quantità maggiore di punti, perché la qualità della rosa vale molto più di quella zona della classifica che ora occupiamo.
Purtroppo la realtà è un’altra, e dovremmo essere bravi a calarci nella parte.
Il vantaggio è che posso contare su un gruppo quasi intatto rispetto ad inizio stagione, anzi, con l’aggiunta di Aquino e D’Alessio che hanno rinforzato la rosa “.
All’ orizzonte vi aspettano quattro scontri diretti consecutivi.
La vostra salvezza passa da qui?
” In queste quattro partite possiamo fare punteggio pieno.
Questa squadra è composta da giocatori importanti, che hanno fatto anche altre categorie, e dico senza timori che abbiamo le potenzialità per vincerle tutte e quattro.
È chiaro che anche nella partita con il Tormarancio, nella quale partiamo favoriti, visto il momento di difficoltà che stanno vivendo, l’attenzione dovrà essere ai massimi livelli, perché il calcio riserva sempre grandi sorprese.
Se entreremo in campo con la giusta determinazione i tre punti saranno nostri.
Il nostro obiettivo è quello di raggiungere la salvezza immediata, senza passare per i playout.
Se poi non dovessimo riuscirci direttamente, sono convinto che ce la faremo ugualmente nei playout “.
Su quale aspetto la squadra deve ulteriormente migliorare?
” Da difensore quale sono, le dico che il reparto arretrato è quello che ha bisogno di più accorgimenti.
Abbiamo molti giovani, ed è normale che ci sia tanto da lavorare.
Stiamo facendo pratica iniziando dalle cose più semplici, dalle diagonali e tutto quello che serve per far funzionare un reparto delicato come la difesa.
Anche il nostro portiere è molto giovane, un classe ’96, che in questo periodo lo alternerò con il suo compagno di reparto, per permettergli di riposare un po’ “.
In base alla sua esperienza sul campo, in quali dei suoi giocatori riconosce il ruolo di leader della squadra?
” All’interno dello spogliatoio non penso ci siano dei leader, anche se questo tipo di caratteristiche le attribuisco più ai veterani della squadra, come Sgrulloni, Consorti e Picconi.
Anche per via della loro esperienza, possono dare quel qualcosa in più sotto il profilo caratteriale, e lo stesso stanno facendo con me, aiutandomi molto in questo mio nuovo ruolo “.
Per chiudere, fare l’allenatore si può considerare il suo obiettivo per il futuro?
” Si, la mia volontà è questa.
Ho anticipato un po’ i tempi, vedremo a fine stagione che succederà, se appenderò definitivamente gli scarpini al chiodo.
Comunque sia, questa è la strada che vorrei percorrere “.