LUPA ROMA, L’APPELLO DEL PRESIDENTE CERRAI SUL PROBLEMA STADIO. IL COMUNICATO …

LUPA ROMA, L’APPELLO DEL PRESIDENTE CERRAI SUL PROBLEMA STADIO. IL COMUNICATO …

Il problema degli stadi non fa eccezioni in Italia: dalla Serie A alla Lega Pro, fino alle categorie dilettantistiche. Lo sa bene la Lupa Roma, società che milita nel girone C della Lega Pro, costretta a giocare ad Aprilia i match interni, perché a Roma non esiste un impianto idoneo a ospitare la squadra. La società, attraverso il suo presidente Alberto Cerrai, ha lanciato un appello in una lunga nota apparsa nel sito del club:

“Ad ogni persona animata da senso di civiltà.
Roma 2 febbraio 2015

Vi sembra giusto che la Lupa debba giocare fuori Comune di Roma sapendo che qui nel suo Municipio esiste la Stella Polare che viene affittata a € 56 annui (15 centesimi al giorno!!!! Una settimana di affitto vale come un caffè cioè 1 euro) ai signori della FIDAL da tantissimi anni?
Vi sembra giusto che il Comune abbia scritto una delibera Comunale (la 170 del 2002) in cui dichiara che nessuno può avere più di un impianto comunale in concessione e poi ne da tre alla FIDAL?
Vi sembra giusto che nessuno abbia mai denunciato lo stato di degrado di questo impianto Comunale?
Vi sembra giusto che questa Politica, cambiano i colori ma non cambia la loro filosofia verso noi cittadini, continui a governare in spregio alle leggi e comunque al buon senso?
Vi sembra giusto che nessuno del Comune, del Municipio, stia dando risposte ad una società sportiva che dal lontano 22 aprile 2014 sta rivendicando un suo diritto con civiltà e rispetto e sta facendo sacrifici senza un solo aiuto?
Vi sembra giusto che in altri Comuni il Sindaco offre anche aiuti e qui nel nostro Comune non solo non si danno aiuti ma si creano problemi e si regala indifferenza?
Secondo voi è questo il modo corretto di amministrare dei beni pubblici?

Il Presidente Alberto Cerrai, sta decidendo di lasciare perché stanco di lottare contro l’inciviltà.
E stanco di lottare da solo per un problema che riguarda l’intera collettività.

Qui non si parla più di sport ma si parla di società civile, di valori quali rispetto e legalità. Si parla di difendere posti di lavoro e diritto allo sport pulito dei nostri figli. La Lupa Roma non è solo un pallone che rotola ma è una azienda che offre lavoro legale a oltre 50 persone e che nel farlo paga regolarmente stipendi, contributi, tasse, fornitori. Un sistema economico che, basato sulla legalità, vive e fa vivere molte famiglie. E lo fa con alto senso del sociale, fornendo luoghi di sport sicuri a tanti ragazzi, senza scendere a compromessi, ma nel totale rispetto delle regole. Lo fa anche con una particolare attenzione alle classi meno fortunate. Alla Lupa Roma si vive una realtà da grande famiglia attiva nello sport. Qui non si parla di classifiche, non si mortificano giovani e le loro speranze. Il nostro linguaggio si basa sulle regole, sul credo delle regole prima e sul loro rispetto poi. Ma tutto questo sembra non interessare a nessuno. Perlomeno non interessa nessuno fino a quando non ci saranno le prossime elezioni. Solo in quel momento tanta gente arriverà e farà promesse nel più classico degli stili italiani per un posto, per un esercizio di potere, per un voto utile. Vecchia storia che da noi mai attecchirà.
Oggi mi rivolgo a tutti, senza distinzione di fede calcistica, senza distinzione di sport, di ceto sociale, di credo politico. Mi rivolgo a tutte quelle persone che hanno dentro di se, ancora accesa, la fiammella della battaglia per la civiltà: per i diritti nostri e, cosa ancor più importante, dei nostri figli.
Vi chiedo di far sentire la vostra voce, di uscire dalla protesta silente, dalla protesta inutile e fine a se stessa capace di evidenziare solo una indignazione personale. Tutti voi conoscete come stanno le cose. Tutti voi sapete che non sono interessato a possedere nulla. Io non chiedo un impianto pubblico per allargare il mio giardino di casa. Io non voglio possedere nulla. Chiedo solo di poter usare un bene pubblico a favore di gente comune che ama questo sport. La Stella Polare di oggi è una discarica comunale. E questo è sotto gli occhi di tutti (vedere le foto allegate) ma tutti fanno come le tre scimmiette: non vedo non sento non parlo. Io mi vergogno di tutto questo. E se anche voi provate lo stesso sentimento di indignazione dovete passare ai fatti. Dovete insieme a me alzarvi da quella sedia e passare ai fatti per poter dire un giorno: io c’ero, io la mia battaglia per la civiltà l’ho fatta e vinta.
Ho speso questi ultimi 4 anni a trasmettere amore ed idee in questo angolo della vita sociale. Tante sono state le gioie, ad iniziare dai successi sportivi, ma tanti sono stati anche i sacrifici fino a risentirne della mia stessa salute.
Non chiedo nulla se non un impianto Comunale situato nel mio Municipio perché ritengo che questo ci spetti di diritto. E che questo impianto sia condiviso con altre realtà sportive, ad iniziare dalla stessa ATLETICA, è una cosa che per primo voglio. Non sono contro nessuno, sono a favore di tutti quelli che nel momento in cui chiedono, avanzano diritti, sono anche coscienti che esistono DOVERI. Non dialogherò con giullari, ne ho incontrati fin troppi; non dialogherò con i presuntuosi e arroganti amici degli amici che si sentono forti di una protezione che io definisco di stampo “mafioso”. La Lupa Roma vuole insieme a voi tutti scendere in piazza per una manifestazione di protesta civile a favore dello sport, del lavoro legale, e a favore dei diritti civili contrapposti alle mafie di vecchio stampo o alle incompetenze di vecchio stampo.
C’è un bene pubblico che versa in condizioni pietose, c’è un popolo sportivo che ha diritto ad una casa civile, c’è una società sportiva del Municipio che è stanca di vivere da emigrante, ma c’è anche una società sportiva, una azienda di capitali che rischia di fallire e creare disoccupazione se questo diritto non gli verrà concesso. Se questo sarà il nostro destino lo accetterò ma quel giorno dovrò essere certo di aver fatto tutto quello che era in mio possesso per non dovermi rimproverare nulla.
E questa battaglia deve essere una battaglia non solo della Lupa Roma ma di tutte quelle società di calcio che un giorno, spero anche prossimo, riusciranno a regalare a questa città un’altra impresa come quella della Lupa Roma entrando nel professionismo attraverso le competizioni e non operazioni finanziarie. La nostra battaglia dovrà servire anche a loro perché, oggi, nessuna squadra romana avrebbe un futuro diverso da quello della Lupa Roma nel caso di approdo al professionismo. Tutto questo sembra assurdo ma tutto questo è quello che esiste nel nostro Comune.

Vi chiedo di far sentire la vostra voce rispondendo alle domande sopra poste e confermando la vostra partecipazione (scrivere a [email protected]) a questa manifestazione civile davanti al Campidoglio che stiamo organizzando e di cui presto avrete informazioni.

Grazie a tutti
Alberto Cerrai”.

Fonte: Gianluca Di MARZIO.COM