ROCCASECCA-MANCONE, QUESTIONE DI FEELING. “CASSINO LA SCONFITTA DELLA SVOLTA”

ROCCASECCA-MANCONE, QUESTIONE DI FEELING. “CASSINO LA SCONFITTA DELLA SVOLTA”

A cura di Tia Colantuono.

 

“Ancora tu, ma non dovevamo vederci più?”

Era sembrato un addio in piena regola, un divorzio irremovibile, invece quella tra Davide Mancone ed il Roccasecca altro non è stata che una breve separazione, un allontanamento durato appena sei mesi, un arrivederci a tempi migliori.

Come nel più classico dei copioni sentimentali il ritorno di fiamma è servito.

Perdonata la “scappatella spagnola”, poco più di un mese dopo, sembra sia davvero tornato a splendere il sole in casa biancoazzurra.

Dopo il maltempo di gennaio (zero i punti totalizzati contro Serpentara, Colleferro e Cassino), da quattro domeniche a questa parte a Roccasecca si respira un’aria di primavera.

Questione di feeling ritrovato, a Minturno Marina arriva la terza vittoria consecutiva.

Ognuno ha fatto la sua parte mettendo a disposizione del gruppo le proprie qualità”.

Ecco il punto di vista del tecnico ciociaro raggiunto telefonicamente a fine gara.

Un plauso speciale oggi però a ben vedere lo merita Teoli che ha salvato l’ 1 a o realizzato da Chiarlitti parando un rigore proprio allo scadere del secondo tempo.

 

Mister, febbraio vi sorride.

Che vittoria è stata quella di oggi?

“Vincere non è stato semplice, non abbiamo espresso un ottimo calcio.

Non dimentichiamoci che il Città di Minturno Marina in casa ha un ruolino di marcia da capolista, giocare qui non è mai cosa semplice.

Abbiamo cercato di coprire gli spazi, di sfruttare calci piazzati e ripartenze perché sapevamo che il pallino del gioco l’avrebbero tenuto loro.

Abbiamo vinto perché sono prevalsi gli interessi del gruppo, il merito è collettivo anche se ovviamente per come si è conclusa la gara la parata di Teoli oggi è stata fondamentale, è stato chiamato in causa e non ha tradito le attese”.

Il trittico Serpentara, Colleferro e Cassino vi ha messo ko.

Le sconfitte maturate le hanno permesso di focalizzare i limiti della squadra?

Sono state il vostro punto di ripartenza?

“Sono state tre gare che mi hanno permesso di analizzare la situazione ed inquadrare la squadra, per tali motivi non giudico il mese di gennaio in maniera del tutto negativa.

Contro il Serpentara abbiamo perso giustamente ma non siamo scesi in campo con spirito arrendevole, mentre contro il Colleferro abbiamo subito la rete dello svantaggio a due minuti dalla fine, per certi versi siamo stati anche sfortunati.

E’ una lunga premessa, non sto cercando giustificazioni ma ammettendo la presenza di alcuni ostacoli che ci hanno impedito subito di far bene.

C’è voluto del tempo anche per ritrovare una certa sintonia con i ragazzi, molti dei quali nemmeno li conoscevo.

In questa ottica, ha ragione nel dire che sono state il nostro punto di ripartenza, abbiamo individuato tutti quei limiti che ora stiamo cercando di correggere”.

Di chi sono i meriti di questa rinascita?

“Assolutamente della squadra in prima battuta, l’autostima la tengo ben chiusa nel cassetto.

Subito dopo mi sento di elogiare lo staff, perché ognuno ci ha messo del suo, e la società per gli acquisti di gennaio.

Se stiamo cambiando rotta è perché il timone lo stiamo girando tutti, io dal canto mio mi preoccupo di dare le giuste indicazioni”.

Mister, quali sono attualmente i vostri obiettivi per questo finale di stagione?

“Fino ad oggi il nostro obiettivo era quello di dimostrare che eravamo vivi.

Lo step successivo è quello di vincere le prossime due gare casalinghe contro Lariano ed Empolitana per puntare ad una salvezza diretta ed evitare i play out.

Ragioniamo a partire da mini obiettivi per non mettere sotto pressione la squadra che voglio giochi serenamente, un passo alla volta potremo recuperare il gap, ne sono certo”.

Quali sono le vostre dirette concorrenti?

“Sono parecchie, credo che dal Morolo in giù nessuna squadra possa ritenersi tranquilla, il divario è minimo”.

Proprio contro il Morolo avete ottenuto una schiacciante vittoria per 3 a o.

E’ stata quella la più convincente delle gare disputate dopo il suo ritorno sulla panchina del Roccasecca?

“Forse a livello di prestazione sì, ma reputo quella di oggi ancora più importante perché sono emersi valori che ancora non avevo visto, parlo di cinismo e determinazione, virtù indispensabili per uscire fuori da una situazione di classifica come la nostra”.

Mister cosa pensa della Nuova Itri?

Possono battere il Colleferro nell’attesissima sfida di domenica prossima?

Sono entrambe due realtà importanti, io credo che la Nuova Itri abbia buone possibilità, mi sento di applaudire il loro modo di fare che ricorda il mio.

Nel loro caso c’è un grande progetto in ballo che sta dando, così come era accaduto in Promozione, i suoi frutti.

Certo il Colleferro resta una testa di serie, sarà una bella sfida”.

E’ ormai un luogo comune parlare del Colleferro come di una squadra in cui sono i singoli a fare la differenza, è questa la loro arma a doppio taglio?

“Credo sia un falso mito, abbiamo affrontato il Colleferro poco tempo fa, le assicuro che il loro è un grande gruppo.

Il Colleferro può fare affidamento su tante individualità, su diverse carte jolly, ma la loro presenza credo rappresenti un punto di forza per l’intera squadra e non un limite”.

Domenica prossima affronterete il Lariano, è nel mirino la quarta vittoria consecutiva?

“Abbiamo il dovere di provarci, non dobbiamo perdere l’entusiasmo che si respira da qualche domenica, è un’occasione che dobbiamo centrare per tenerci a debita distanza dalla zona calda della classifica”.

Mister, in conclusione, il Roccasecca è tornato ad essere una squadra a sua immagine e somiglianza?

“Credo che la squadra abbia qualcosa di mio, ci somigliamo per certi versi.

Dopo la sconfitta di Cassino abbiamo deciso di avere unità d’intenti, è stata la sconfitta della svolta.

Le ripeto io sono la mente che dà indicazioni, spero che i ragazzi condividano il mio modo di pensare, soltanto così sarà possibile controvertere fino in fondo la rotta”.