A cura di E. A. Graziano
Fame.
Il Villanova di mister Di Loreto è con fame che si presenta a casa della Nuova Sorianese e con fame, conquista i tre punti dopo essere andata in svantaggio, prima pareggiando con Giampaolo e poi raddoppiando con Rancesky.
“Abbiamo disputato una bella partita – ci spiega l’allenatore del Villanova, Cristiano Di Loreto – soprattutto a livello agonistico, che ci ha levato un po’ la malinconia che aleggiava nello spogliatoio per il risultato positivo che non arrivava da un po’”.
Infatti mister la serie dei risultati recenti non raccontano una cavalcata vittoriosa…
“Infatti no.
Però per onestà devo ammettere che ogni stagione racconta una storia a se stante e la nostra quest’anno racconta di una prima parte del campionato in cui abbiamo vinto partite che non meritavamo di vincere e una seconda porzione in cui abbiamo perso partite che non meritavamo di perdere.
Spero davvero che questa vittoria abbia restituito fiducia e consapevolezza dei propri mezzi a questi ragazzi in cui io credo fermamente”.
Mister ma qual è il segreto con cui siete riusciti a resistere comunque al primo posto nonostante i risultati altalenanti?
“Il gruppo.
E’ solo merito dei ragazzi.
Volontà e coesione stanno caratterizzando questa squadra che mi sorprende di continuo settimana dopo settimana.
Ad un certo punto oggi si è proprio percepito l’occhio di tigre dei miei ragazzi.
L’idea di “o la va, o la spacca”.
La volontà di andare a vincerla dopo aver riaperto il match”.
E il gruppo rispecchia il lavoro congiunto di società ed allenatore…
“Sì, la società ha fatto un grandissimo sforzo e lavoro in questi cinque anni in cui io siedo sulla panchina: il nostro gruppo è costruito partendo dal vivaio del nostro settore giovanile e dal settore giovanile di società adiacenti.
Ma forse è proprio questo che ha permesso ai ragazzi di far gruppo e di unirsi.
Per quanto riguarda l’allenatore, ho sempre ritenuto che fosse una componente importante: in questo caso però sono i miei ragazzi che mi hanno facilitato il compito consentendomi una guida più serena della stagione”.
Al momento siete al secondo posto, ma pur sempre a pari punti con il Ladispoli.
Ha qualche idea per staccare questa diretta rivale?
“Più che altro sto provando a farmi venire qualche idea per riagganciare il Fontenuova.
Viviamo domenica per domenica con la consapevolezza di dover ballare perché siamo più che in ballo.
Certo da qui a dire che vinceremo il campionato, ce ne passa”.
Anche perché il prossimo mese rappresenta per voi un bivio decisivo per le sorti della competizione…
“Esattamente.
Nelle prossime quattro giornate si decide tutto!
Un mese di snodo fondamentale, anche per via degli scontri diretti con Fontenuova e Ladispoli, a cui proveremo ad arrivare attrezzati, ma soprattutto preparati mentalmente, tatticamente e fisicamente”.
La differenza fra sogno e obiettivo è rappresentato dalla pianificazione.
Mister, voi avete già pianificato la vittoria del titolo o è ancora un bellissimo sogno?
“Non posso negare di averci pensato.
Tuttavia più che un obiettivo il primo posto rappresenta una bella speranza che io e i ragazzi inseguiamo e costruiamo domenica dopo domenica.
E’ un sogno in costruzione per il bene di tutti”.