S.O.S. NUOVA SANTA MARIA DELLE MOLE. LEONE: “RESTERO’ SE LE PROMESSE VERRANNO MANTENUTE”

S.O.S. NUOVA SANTA MARIA DELLE MOLE. LEONE: “RESTERO’ SE LE PROMESSE VERRANNO MANTENUTE”

A cura di Tia Colantuono.

 

S.O.S.

A dieci giornate dalla fine del Campionato, continua a piovere sul bagnato per la Nuova Santa Maria delle Mole.

Secondo ko consecutivo a suon di goal, penultimo posto in classifica, per un totale di 11 sconfitte incassate da settembre ad oggi.

Dopo la fallimentare esperienza in Serie D, il club biancoazzurro stecca anche in Eccellenza, palcoscenico così caro ad ambiente e tifosi a cui non resta che aspettare che passi la tempesta nella speranza che la barca non affondi definitavamente in Promozione.

Tempi duri dunque per mister Leone, traghettatore sconsolato, chiamato ad un vero e proprio salvataggio d’emergenza.

Dopo lo tzunami di dicembre, in cui la società ha rischiato grosso, stiamo cercando di risorgere dalle nostre ceneri, sono stati commessi degli errori ed abbiamo pochissimo tempo per trovare una soluzione, ovviamente fino alla fine continueremo a cercarla“.

Ecco un estratto di quanto dichiarato dal tecnico, richiamato ad inizio stagione dopo appena tre giornate poco convincenti per sostituire Iardino.

Il suo arrivo avrebbe dovuto scuotere ambiente, obiettivo raggiunto, e classifica.

Prematuro parlare di fallimento, ma non di aspettative deluse.

Di chi sono le colpe? La crisi in termini di risultati altro non è che un riflesso di quella societaria?

Tanti gli interrogativi irrisolti che rigiriamo proprio a mister Leone.

 

Mister, siete reduci da due sconfitte consecutive.

Come si spiega questo blackout?

“Abbiamo una rosa cortissima.

La vittoria col Crecas ci è costata due infortuni e due espulsioni che mi hanno costretto a delle scelte di formazione obbligate contro il Trastevere”.

La vittoria conseguita con il Fonte Nuova dopo la sosta natalizia aveva fatto ben sperare, poi un’altalena di risultati.

E’ solo un problema di continuità?

Quali sono i limiti della sua squadra?

“Penso che limiti sia la parola corretta, purtroppo, dopo il terremoto di dicembre abbiamo dovuto affrontare diversi problemi.

Nell’arco di un mese sono stati ceduti ben sette giocatori in maniera del tutto obbligata a causa della difficile situazione in cui si trovava la società.

Abbiamo rischiato di perdere tutto.

Sono entrate nuove persone all’interno della società, spero che in breve tempo possano risollevare le sorti di questo club.

Allenarsi con tredici ragazzi credo sia un limite enorme che non deve assolutamente figurare come una giustificazione ai mancati successi.

Ora dispongo di una rosa di diciotto elementi, farò l’impossibile per traghettare questa squadra fino alla fine del Campionato”.

10 gare al termine, la salvezza diretta è un’utopia?

“Assolutamente sì.

Il calcio ha una sua logica, sarebbe impensabile in questo momento porsi degli obiettivi fuori dalla nostra portata.

Credo che l’unica carta su cui possiamo ancora puntare siano i play out, in queste ultime gare faremo il possibile per lasciarci alle spalle due avversarie”.

Quando a settembre ha accettato di tornare sulla panchina della N.S.M. delle Mole ha preso in considerazione l’ipotesi che l’ambiente, visti i trionfi passati, avrebbe potuto nutrire aspettative troppo alte?

“Conosco questo ambiente come le mie tasche, credo di non aver ingannato nessuno, la situazione era ben nota a tutti fin dall’inizio”.

Ha ammesso che sono stati compiuti degli errori.

Di chi sono le colpe?

“Se parliamo di colpe credo siano di natura retroattiva.

In Serie D nulla è andato per il verso giusto e, purtroppo, mi spiace ammettere che la situazione in Eccellenza non sia poi così tanto diversa da quella dello scorso anno.

Siamo in continua difficoltà, paghiamo a caro prezzo gli errori che derivano da una pianificazione mediocre, sono state compiute valutazioni sbagliate, a cui ora a fatica troveremo un rimedio”.

La sua resta comunque una scelta coraggiosa, un po’ come se Mourinho tornasse sulla panchina dell’Inter dopo i fasti del 2010 (ovviamente il paragone non è casuale).

Cosa l’ha spinta ad accettare un incarico così scomodo?

“Il mio amore per il calcio.

Sapevo che sarebbe stato difficile, ma non mi aspettavo nemmeno una realtà così in emergenza.

Mi sono reso conto di come stessero veramente le cose un mese dopo il mio ritorno.

Sono legatissimo a questa società, abbiamo scritto tante belle pagine di calcio insieme, col senno di poi la mia scelta potrebbe sembrare infelice, e nella pratica non ha ripagato nulla, ma ai miei occhi resta una decisione, sì priva di logica, ma dettata dal cuore.

E’ in nome di tutto quello che ho vissuto qui che ho accettato di tornare”.

Potesse tornare indietro nel tempo prenderebbe la stessa decisione?

“Sono sincero, ci ricascherei di nuovo, per uno come me è impensabile stare lontano dal campo.

Quando il Presidente mi ha chiamato avevo una grande voglia di tornare ad allenare, la stessa per cui direi di sì altre mille volte”.

Tornando al Campionato, domenica vi aspetta una difficile trasferta contro il Ladispoli.

Quale potrebbe essere la strategia vincente per controvertere la rotta?

“Sulla carta è una partita proibitiva, però non ci troviamo nella condizione di poter partire già da sconfitti.

Spero che la squadra tiri fuori il carattere, quello che è mancato contro il Trastevere”.

Mister, chi lo vince il Campionato?

Quali squadre saliranno sul podio?

“Il podio me lo immagino così: Fonte Nuova, Ladispoli e Villanova”.

Quale tra i gironi A e B è più competitivo?

“Senza alcun dubbio il B dove militano squadre che hanno delle rose di gran lunga superiori alla categoria, mi riferisco in particolar modo ad Albalonga e Colleferro.

Reputo il girone A più equilibrato, in tal senso per le squadre di fondo classifica risulta ancor più difficile lottare per la salvezza.

Per esempio, affrontare il Trastevere domenica non è stata affatto semplice perché, pur non rientrando tra le prime tre, la squadra di Pirozzi vincendo contro di noi ha potuto riavvicinarsi alla zona play off.

Il girone A è superiore al B di livello per quanto riguarda le squadre da metà classifica in giù”.

Mister, quando crede che la sua squadra potrà tornare ad essere competitiva?

Quella attuale è una situazione che si risolverà a breve?

“Credo e spero di sì, non conosco le tempistiche ma sono fiducioso che entro settembre si possa raggiungere una soluzione”.

Se pensa al futuro, si immagina ancora seduto sulla panchina della N.S.M. delle Mole?

“Se verranno mantenute tutte le promesse resterò, questa in fondo resta sempre casa mia”.