Tutta la trafila nelle giovanili della Ternana, il sogno più volte accarezzato di venir preso in considerazione per la prima squadra ed infine l’invito, inaspettato e forse neppure troppo cortese, a trovarsi una nuova sistemazione.
Manuel Saleppico ha dovuto ricostruirsi una storia calcistica dalla Promozione laziale, fortemente voluto da Riccardo Fatone e da un club, la Vigor Acquapendente, costretta per motivi geografici ad attingere più ai bacini umbri e toscani che non a quelli di sua appartenenza.
Una scelta azzeccata, quella dell’esterno classe 1993, visto il dirompente successo dei gialloblu nel passato Girone B di Promozione e l’ottimo rendimento della squadra al ritorno nell’elite calcistica nostrana.
Manuel, che finora ha già realizzato nove reti in campionato (secondo per rendimento in zona-gol solo a Giuseppe Danieli in squadra), sta disputando il suo ultimo torneo da under e non nasconde il desiderio di cimentarsi in categorie superiori in futuro per dimostrare ad un qualcuno, di cui cela il nome per educazione, che sul suo conto si era sbagliato e che una chance l’avrebbe meritata.
Saleppico, lei è alla seconda stagione ad Acquapendente.
Qual è il suo personale bilancio?
“Non può che essere ottimo.
Nei primi mesi della scorsa stagione ho dovuto prendere confidenza con una realtà del tutto nuova, ma poi le cose sono andate benissimo.
Merito in primis della serietà di questo club”.
Lei proviene dal settore giovanile della Ternana.
“Esatto, e da questo punto di vista ho tantissimi sassolini da togliermi”.
Si spieghi meglio.
“Diciamo che alcuni addetti ai lavori non si sono comportati bene nei miei confronti ed onestamente spero, e voglio, farli ricredere sul mio conto”.
Se lei potesse scegliere, in futuro le piacerebbe tornare in un club professionistico umbro o restare nella nostra regione?
“Io sono per metà umbro e per metà laziale.
Secondo me, qui si gioca un calcio un gradino superiore a quello umbro.
Vuoi per la bravura dei calciatori, vuoi perchè il bacino è molto più ampio”.
Il suo rapporto con Riccardo Fatone.
“Il mister è una bravissima persona ed un allenatore preparatissimo.
Sono soli quattro stagioni che allena, ma ogni anno ha centrato risultati importanti.
La sua qualità migliore credo sia il dialogo che riesce ad instaurare con ogni singolo giocatore”.
Lei gioca principalmente da esterno, anche se qualche volta è stato impiegato anche in altre zone.
Qual è il ruolo che considera più affine alle sue caratteristiche?
“In passato ho giocato anche da trequartista, ma credo che il mio ruolo sia quello da esterno offensivo, non importa se in un 4-3-3 o in un 4-2-3-1”.
E se le chiedessero di cimentarsi in quello di punta centrale?
“Forse per caratteristiche fisiche non sarei in grado di sostenerlo.
Penso di giocar meglio quando vedo la porta”.
Tra le sue qualità principali c’è senza dubbio la velocità.
Quando accelera, mette spesso in crisi la retroguardia avversaria.
“In realtà, quello è uno dei miei pregi.
Diciamo che cerco di giocare su quello”.
Qual è il suo giudizio complessivo sull’annata della Vigor Acquapendente?
“Noi siamo soddisfatti di quanto stiamo facendo.
La squadra è composta quasi interamente da gente che in Eccellenza non aveva mai giocato e, nonostante questo siamo a soli quattro punti dalla zona-play off.
Giochiamo come chi non abbia nulla da perdere”.
Peccato per un rendimento esterno non in linea con quello esibito al Vitali.
“Il rammarico è quello.
Purtroppo fuori casa abbiamo una media quasi da retrocessione, però spesso abbiamo raccolto meno di quanto meritassimo.
Il paradosso sta nel fatto che l’unica vittoria corsara, a Civitavecchia, è arrivata proprio nell’occasione in cui avremmo meritato certamente di perdere”.
Può essere la personalità l’aspetto su cui migliorare?
“Sì, sono d’accordo.
Spesso siamo stati puniti per qualche leggerezza di troppo”.
Tra i vostri pregi c’è invece la grande compattezza.
“Prima ancora di essere compagni siamo amici.
Il nostro obiettivo comune è quello di provare a giocarci qualcosa d’importante in questo campionato.
Si rema tutti dalla stessa parte, squadra, tecnico e società”.
Siete a quattro punti dal secondo posto, mentre la distanza dal primo si è ampliata domenica scorsa.
Quello legato al primato è un capitolo chiuso?
“Questo è un campionato davvero strano e che ti dà sempre una possibilità.
Sono convinto che tutto rimarrà in bilico fino all’ultima giornata”.
La sua personale favorita?
“Credo che tre squadre abbiano qualcosa in più delle altre.
Il Fonte Nuova è una buonissima squadra.
Giocano molto bene e fisicamente sono strutturati.
Con loro vedo bene lo Sporting Città di Fiumicino ed il Ladispoli”.
E la Vigor Acquapendente?
“Finchè la matematica non ci condannerà definitivamente, noi ci proveremo.
D’altronde, se abbiamo quella classifica, un motivo ci sarà…”.
Poi si deciderà anche il futuro di Manuel Saleppico…
“Il mio obiettivo principale è quello di dimostrare a qualcuno che con me ha sbagliato e provare ad arrivare a certi livelli…”.