E’ tempo di bilanci in casa Audace.
Conquistata la salvezza, obiettivo peraltro auspicato già ad inizio stagione, il club dei presidenti Casella e Mastropietro sta progettando il proprio futuro.
Molte sono le novità che bollono in pentola e ad illustrarle provvede il direttore generale Marco Guidi.
“La novità di maggior rilievo consiste in una partnership con il Certosa che abbiamo sviluppato grazie soprattutto ai buonissimi rapporti esistenti con Christian Ranalli ed al lavoro svolto dal nostro direttore sportivo Lauri (confermato nel suo ruolo, così come il team manager Ceccobelli, ndr) – esordisce Guidi – Grazie a questa collaborazione, potremo coinvolgere nella nostra rosa alcuni degli elementi migliori della loro Juniores e potremo anche sostenere le sedute di allenamento settimanali presso il centro sportivo di via di Centocelle”.
Ufficializzato il legame con il club neroverde, il prossimo obiettivo dei “colchoneros” sarà quello di provare ad allargare il progetto-Empolitana, che già vede coinvolte numerose realtà dell’Alta Valle del Giovenzano, anche a Cave.
“Se Gianni Mastropietro riuscisse a vincere le resistenze legate all’acerrima rivalità che corre tra i campanili di Genazzano e Cave, piazzerà un vero colpo da maestro – sorride speranzoso il direttore generale – Se anche Cave entrerà nel nostro progetto, avrebbe un ruolo centrale nel consolidamento del nostro settore giovanile.
Vedremo…”.
Quella dell’Audace non è stata un’annata semplice.
Sull’altare della salvezza si è dovuto sacrificare un tecnico giovane e valido come Russo, affidando la squadra al più navigato Ferretti.
“Terminare un rapporto come quello esistente con Francesco non è mai facile ed è anche un mio fallimento – ammette Guidi – Purtroppo quando i risultati non vengono, è naturale che sorgano dei malumori all’interno dello spogliatoio e che i rapporti possano guastarsi.
Non è stato neppure facile interrompere il lavoro con gente come Tremiterra o Buscia.
Lasciatemi però dire che Ferretti si è rivelato un ottimo pilota.
Quando gli metti in mano una nave, lui sa sempre condurla in porto, anche di notte ed in mezzo ai marosi.
Per me è stato un onore lavorare al suo fianco quest’anno.
Prima ancora di essere un grande allenatore, cosa risaputa, si è dimostrato un grande uomo”.
Una dichiarazione che sa di addio, anche se poi Guidi precisa: “Stasera avremo un summit importante ed il club indicherà quale strada seguire.
Davanti a noi abbiamo tre opzioni: la conferma di Ferretti, l’arrivo di Rosa o quello di Amici.
Sono tutte possibilità concrete e valide.
Amici, per esempio, porterebbe con sè il suo gruppo di giocatori, ma probabilmente ai giovani non concederebbe un grandissimo spazio.
Lui è un po’ quello che un tempo fu Di Paolo: ha un’impostazione manageriale e si fida solo dei suoi uomini.
Il problema sta nella continuità che vogliamo dare al lavoro fatto sui giovani al termine di una stagione nella quale, a volte, ne abbiamo schierati anche sette insieme, come a Pomezia”.
L’aria che si respira è che in pole ci sia Marco Rosa, ma Guidi non si sbilancia più di tanto.
“Hanno tutti le loro possibilità e tengo a precisare che non si tratta di una guerra tra allenatori – chiosa il dirigente tiburtino – Come dichiarato in precedenza, spetterà al club indicare la via da seguire per la prossima stagione”.