E fumata bianca fu.
Dopo settimane di tormenti, culminati in comunicati al veleno, addii di giocatori e tecnici e mille dubbi sul futuro, la crisi societaria in casa rossonera ha avuto fine.
Benedetto Scaccia, che ha mantenuto il timone della società per quattro stagioni, ha ceduto la Vjs Velletri.
Lo ha fatto all’imprenditore Paolo Barbetta che rileva lo storico club dei Castelli Romani coinvolgendo nel progetto di rinascita anche Mauro Bernardi, ex dirigente di Diana Nemi prima e Cynthia poi.
Gran merito della felice conclusione della trattativa va senza dubbio all’Avvocato Patrizia Ciccotti, titolare dell’omonimo studio legale, brava a mantenere la freddezza necessaria anche quando (ieri, ndr) sembrava che si fosse prossimi alla rottura con conseguenze nefaste per la società.
La trattativa ha invece subito una nuova impennata nella giornata odierna e le due parti hanno trovato il punto d’accordo.
La coppia Barbetta-Bernardi ha già fissato le linee-guida da cui si dovrà ripartire e scelto l’uomo che avrà il compito di ridestare fin da subito l’entusiasmo di una piazza storicamente innamorata della sua squadra e che ultimamente, salvo il solito manipolo di fedelissimi, si era un po’ allontanata dallo Scavo.
L’uomo giusto è Paolo D’Este, indimenticato centravanti dei tempi gloriosi della Serie C.
All’uomo delle promozioni ma anche delle salvezze miracolose verrà richiesto di comporre un organico in grado di risollevarsi da una condizione critica di classifica.
Si ripartirà dal nucleo attuale della squadra.
Ad esempio, il “Mostro” (così lo chiamano dai tempi in cui sapeva infiammare i tifosi delle squadre in cui militò) potrà riabbracciare Marco Pasqualini che già ebbe con sé ad Albano Laziale in Serie D una dozzina d’anni fa.
Il resto si vedrà, anche se di tempo il mercato non ne regala tantissimo.
Una responsabilità che però non spaventa D’Este, un uomo dalle spalle grosse e da sempre abituato a caricarvi sopra pesi e responsabilità non da tutti.
Semmai resta da chiedersi per quale motivo uno come lui sia stato dimenticato per una stagione e mezzo e adesso (con il dovuto rispetto nei confronti della Vjs Velletri, sia chiaro) debba ripartire, per la seconda volta negli ultimi tre anni e sempre in corso d’opera, dal Campionato di Promozione dopo la fugace esperienza di Sermoneta.
Ma forse il motivo per cui ciò sia accaduto, in un’epoca in cui il calcio è troppo spesso afferrato alla maniglia di una valigia, è tutto meno che arcano.