Era arrivato in sordina nel mercato di riparazione di Dicembre 2014 tra gli uomini di patron Presutti, ma ciò solo a causa della lunga assenza dal campo che lo aveva in pratica costretto a rincorrere la migliore condizione.
Momento dal quale non si era più ripreso se non dall’inizio di questa stagione, dove invece ora Gigi Ruggiero sta contribuendo in maniera attiva e con sprazzi di classe pura per le platee della Promozione Laziale al primato di girone, con goal e prestazioni da capogiro che incantano gli spetattori.
Il segreto seppur si pensi differentemente e l’evoluzione che il ragazzo ha avuto negli anni, e in special modo nel mettersi al servizio in questo gruppo che punta all’elite regionale, dove ognuno è l’appoggio dell’altro e soprattutto dove le “primedonne” presenti si mettono al servizio dei giovani.
Ruggiero è ora punto fermo della compagine portuale, con mister Castagnari che è riuscito a valorizzarne l’uomo con l’apporto indiscusso dello staff dirigenziale della società, e di conseguenza è cresciuto in maniera esponenziale il giocatore riflesso dietro.
Gigi ha un passato illustre che pochi se non quasi nessuno vanta in questa categoria, e a 14 anni vola a Milano come giovane promessa, ma per lui trapiantato in una realtà troppo stretta per l’età non gli permette forse di sfruttare fino in fondo le sue doti, e i quattro anni di contratto offertogli dal club milanese.
Il talento c’è e da lì incomincia il suo cammino, ripartendo dal Perugia in serie B per poi approdare fino ad una squadra maltese con cui vince il campionato e la classifica dei marcatori, fino a sfiorare la Champion League l’anno dopo.
Il resto è storia quasi recente, che racconteremo insieme partendo da oggi e dall’attacco stellare di cui è il protagonista, in un’intervista forse inaspettata dove l’uomo prevale sul calciatore cancellando le tante voci del passato.
Attacco da mille e una notte quello della Compagnia Portuale.
Quanto ti aiuta l’aver militato in squadre di blasone e quanto invece il gruppo e l’armonia creata al suo interno.
”È vero abbiamo un attacco fantastico e fantasioso, e indipendentemente da chi gioca mi trovo bene con tutti i miei compagni di reparto.
Aver giocato in categorie superiori, come poi è accaduto ai miei compagni d’attacco, ti aiuta a livello di esperienza e maturità calcistica che si acquista solo con il gioco.
Indubbiamente ogni campionato ha una storia a sè, e ognuno presenta degli ostacoli da superare e con cui convivere.”
Questa per te è la seconda stagione nella CPC, ma solo quest’anno stai dando forse il miglior Ruggiero.
”Sono arrivato a Dicembre e venivo da una preparazione non fatta con il Civitavecchia, da settembre poi ero fermo anche a causa di un infortunio.
Poi mi è arrivata la chiamata della Compagnia e mi ci sono catapultato, anche perché con loro sono riuscito ad avere un futuro migliore per me è la mia famiglia.
Credevo di far meglio l’anno scorso ma ho trovato mille difficoltà.
Il campionato di Promozione non è così facile come si crede, e venire da un infortunio non mi ha certamente aiutato. Poi se devo dire la verità fimo in fondo il gruppo non era del tutto unito, c’erano delle spaccature nello spogliatoio che alla fine non ci hanno aiutato a prevalere in alcuni casi.
Ma oramai è passato.”
Quest’anno invece per quanto riguarda il gruppo cosa ti senti di dire?
”Credo sia eccezionale ed è come se fossimo una grande famiglia, e spero anzi sono convinto che la manterremo unità fino alla fine.”
Con il tecnico credo che il rapporto sia ottimo e lo deduco anche dalle altre interviste.
Quanto è importante il binomio gruppo-mister?
”Con lui ho un rapporto eccezionale, si lavora molto anche sotto l’aspetto atletico ma alla fine si vedono i frutti.
Corriamo sciolti e non in riserva fino al recupero di ogni partita, e questo è il segno che ci alleniamo nella giusta maniera, e la riprova ulteriore è che siamo capolisti del girone.
L’unità del gruppo credo sia anche merito suo, perché conta molto questo binomio tra squadra e conduttore.”
Domenica uno stop forse in preventivo anche se insperato, viste le assenze e le precarie condizioni fisiche di qualcuno di voi (compresa la tua).
Che segnale darete già da domenica agli inseguitori ancora lontani?
“Quella di domenica è stata probabilmente una sconfitta inaspettata, però le sconfitte fanno crescere ed è normale che ora ci abbia un po’ deluso.
Ma è pur vero che dopo una sconfitta inanelliamo tante vittorie consecutive, e domenica dimostreremo che questo mezzo passo falso ci ha solo giovato per capire i nostri errori e fare subito meglio.
Non molliamo certamente ora sia chiaro!”
L’ultima domanda che sento di farti, anche perché oltre le apparenze vedo un calciatore vero e maturo come uomo.
Nella tua carriera calcistica faresti tutto quello che hai fatto?
”Non cambierei nulla della mia carriera ma mi giocherei forse meglio la carta Inter.
Avrei almeno concluso il contratto arrivando alla fine dei quattro anni, e non sarei andato via per i problemi di “testa” e non personali come a suo tempo dissi.
Solo questo cambierei.
Ho vinto, perso, pareggiato e fatta tanta esperienza in giro per l’Europa, ma ora sono qui per vincere ancora.”
(Ufficio Stampa CPC 2005)