A cura di Simone Capone
I colori rossoblu ed il vizio del gol nel sangue: stiamo parlando di Filippo D’Andrea, centravanti del Tor di Quinto di Vergari.
Il classe 1998, che ha già messo a segno 14 centri in campionato, è la punta di diamante della Juniores del presidente Massimo Testa, alla ricerca di quell’alloro che in Via del Baiardo manca ormai da troppo tempo.
Il giovane attaccante, anche vincitore del titolo “Top Player” della scorsa settimana, è stato raggiunto dai nostri microfoni con un’intervista tutt’altro che banale…
Filippo, complimenti per questa prima parte di stagione. Qual’è il segreto di questo Tor di Quinto? Quali sono i vostri punti di forza?
“ I nostri punti di forza sono troppi, ma riconducibili ad una caratteristica: la compattezza del gruppo. Siamo tutti uniti nel raggiungere l’obiettivo, ci aiutiamo nei momenti di difficoltà, lottiamo come leoni e ci vogliamo bene come fratelli“.
L’obiettivo stagionale, ormai, sembra essere chiaro a tutti…
“Beh, è chiaro sin dall’inizio che puntiamo al titolo: abbiamo uno staff strepitoso, un mister unico ed un presidente che tutti sognano, credo sia l’anno giusto per poter sognare…“.
La lotta per i play-off alle vostre spalle è serratissima. Chi delle vostre rivali ti ha più impressionato?
” Ogni partita in questo campionato ha la sua storia, ma se devo giudicare la squadra che più ci ha messo in difficoltà, dico il Savio: con i blues siamo riusciti a portare a casa i 3 punti anche in 10 uomini, non è stato per niente facile“.
Parliamo un po’ di te. Com’è il tuo rapporto con mister Vergari?
“Il rapporto con il mister è sempre stato buono, mi aveva già allenato al mio primo anno al Tor di Quinto (5 anni fa n.d.r.). Questo è l’anno più importante e ci serviva un allenatore come lui: ci tratta come dei figli, è sempre socievole e sorridente ma serio nei momenti opportuni, personalmente mi sta insegnando tanto ed io sto migliorando grazie al suo aiuto“.
E come sta migliorando Filippo?
” Sta migliorando lavorando ed allenandosi al massimo, credo sia il segreto di ogni atleta che vuole realizzare i suoi sogni”.
Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?
” Penso sia scontato, il mio sogno è quello di giocare tra i professionisti e trasformare questo sport in un lavoro“.
Quanto tempo occupa il calcio nella tua vita?
“Il calcio è la mia passione primaria, occupa molto del mio tempo e mi piace applicarmi al massimo per rendere al meglio possibile“.
Sin qui hai già messo a segno 14 reti. Qual’è stato il gol più bello?
“Più che quello bello, scelgo quello importante: il gol al Savio che ci ha regalato i 3 punti“.