A cura di Simone Capone
Uno dei classici del settore giovanile nostrano è sicuramente la sfida tra Savio e Tor di Quinto.
Le due compagini si sono già affrontate nella categoria Allievi domenica scorsa, ma il bis, nella categoria Giovanissimi, è immediatamente servito: tra meno di 48 ore le squadre di Diego Bartoli ed Giorgio Almanza daranno vita al big-match del Girone A, valido per la seconda giornata.
La nostra redazione ha raggiunto telefonicamente i due tecnici, i quali, nella nostra intervista doppia, analizzano le loro squadre e non solo…
Buonasera, mister.
Venite entrambi da una bella vittoria all’esordio in campionato.
Come arrivano le vostre squadre al big-match di domenica?
Bartoli: “Quella di domenica è stata una vittoria sofferta, l’Aurelio è una gran bella squadra che darà filo da torcere a tutti, mi è piaciuto molto il loro atteggiamento nell’affrontarci.
La nostra vittoria, però, testimonia la nostra crescita; ad inizio stagione, per cause diverse, siamo partiti tardi con la preparazione ed abbiamo faticato a trovare il ritmo giusto nei tornei pre-season.
Siamo in crescita e siamo pronti per il Tor di Quinto, la vittoria di domenica ci ha dato consapevolezza nei nostri mezzi“.
Almanza: ” Ad inizio stagione, e soprattutto alla prima di campionato, sono tanti i fattori che incidono su una prestazione e dico che possiamo migliorare tanto, anche se sono soddisfatto della prova dei miei ragazzi.
Arriviamo alla sfida con il Savio come a tutte le sfide, ci alleniamo duramente durante la settimana per arrivare pronti la domenica”.
Cosa sapete del vostro avversario? Avete avuto modo di vederlo all’opera?
B: “ Li ho visti al Bini, il Tor di Quinto è una squadra solida, convinta e determinata, ci renderà la vita difficile.
Al di là delle caratteristiche del nostro avversario è una gara dura e affascinante, conterà molto l’aspetto motivazionale ed emozionale, spero venga fuori una bella partita“. faremo la partita
A: ” Sinceramente non ho mai visto i miei avversari, preferisco focalizzarmi sui miei ragazzi e sul lavoro in allenamento, mi piace conoscere a fondo le caratteristiche di ognuno dei miei calciatori“.
Come si affronta, o come si vince, una partita del genere?
B: ” Si affronteranno due filosofie di calcio ben precise e differenti: vincerà chi farà meglio le cose in cui crede.
Noi cercheremo di fare la partita, è questo quello che chiedo ogni domenica ai miei ragazzi“.
A: ” In partite come queste servono attenzione, concentrazione e sacrificio, l’approccio alla gara è determinante.
Noi cercheremo di sfruttare quelle che sono le nostre migliori caratteristiche per portare a casa il risultato“.
Può essere un leggero vantaggio il fatto che Almanza sia alla guida di questo gruppo da due stagioni?
B:” Sicuramente, la continuità del lavoro può fare la differenza e non parlo in una partita singola, ma in un’intera stagione.
Inoltre, la continuità di questo lavoro agevola la crescita dei ragazzi“.
A: “Può essere un vantaggio, ma non sarà sicuramente determinante, ho visto tanti allenatori fare bene anche al primo anno“.
Il vostro raggruppamento è stato definito dagli addetti ai lavori meno competitivo dell’altro.
Siete d’accordo con questa considerazione?
B: “L’aggettivo ‘facile’ è relativo nel nostro campo.
Sono dell’idea che finché non ci saranno dei criteri ben strutturati e definiti per la ripartizione dei gironi è inutile fare polemiche, lo scorso anno con i 2001 eravamo nelle stesse condizioni di chi oggi si lamenta.
Noi abbiamo giocato senza fare lamentele, quando ci sono tante squadre organizzate in un girone è ovvio che qualcuno debba rimanere fuori e l’anno scorso è toccato a noi: l’obiettivo ultimo del nostro lavoro è la formazione, quindi dove è il problema?”.
A: “Ho visto qualcuno lamentarsi ma non sono mai entrato in merito alla questione.
Credo che se una squadra è costruita per vincere è indifferente il raggruppamento o gli avversari, arriva in fondo e basta.
Nel nostro campo non c’è niente di scontato, si possono anche dividere le squadre con criteri definiti e poi ritrovarsi con lo stesso problema.
Non siamo professionisti, nel settore giovanile mi sembra inutile alzare queste polemiche“.
Chiudiamo con gli obiettivi stagionali.
Dove possono arrivare questi gruppi?
B:” Non aver fatto le finali lo scorso anno ci ha dato fastidio, è una ferita che ci ha bruciato e che ancora brucia nonostante io e tutta la società siamo sereni e soddisfatti dell’ottimo lavoro svolto.
Quest’anno, in compenso, abbiamo più motivazioni che ci accompagneranno, abbiamo sete di rivincita, sportivamente parlando“.
A: ” Noi siamo il Tor di Quinto, dunque puntiamo al massimo“.