Juniores Elite. SFF Atletico, parla Stuccilli:”Prima la crescita del gruppo, poi il risultato”

Juniores Elite. SFF Atletico, parla Stuccilli:”Prima la crescita del gruppo, poi il risultato”

A cura di Andrea Curati De Pietro

 

 

Dalla fusione tra le società Sporting Città di Fiumicino e Fregene Calcio il primo luglio di quest’anno è nato il club “Sporting Fregene Focene Atletico”. La Juniores inizialmente era stata affidata a Marco Nobilia, ma dopo la prima gara, il pari esterno con il Certosa di Ranalli, è stato rilevato da mister Stuccilli. La nuova guida, dopo un avvio difficile con tre sconfitte consecutive, ha cominciato a macinare punti nelle ultime quattro giornate raccogliendo 10 degli 11 punti conquistati finora, frutto di tre vittorie e un pareggio.

L’SFF Atletico ha riguadagnato posizioni e ora si trova a metà classifica in coabitazione con l’Urbetevere, avversario tra l’altro nel prossimo turno al “Paglialunga”.

Netta inversione anche sotto l’aspetto delle reti messe a segno e di quelle subite: nelle prime tre gare sotto la nuova guida i tirrenici avevano centrato il gol solo in due circostanze, subendo ben dieci perforazioni. Ora i bianco-rosso-blu, dalla gara contro il Fiano Romano, nella 5^ giornata, hanno siglato dodici reti subendone solamente tre. Un’inversione di marcia notevole, degna di un ruolino da playoff.

Mister Stuccilli, contattato dalla nostra redazione, si è messo a disposizione chiarendo con noi alcuni aspetti fondamentali di questo avvio di campionato, spiegando anche gli obiettivi prossimi e futuri per la sua formazione.

Buongiorno mister,

Lei è subentrato a inizio campionato a mister Nobilia, che squadra ha trovato?

“Buongiorno, io sono subentrato su richiesta della dirigenza quando ero secondo con la prima squadra. Ho trovato un gruppo di ragazzi fantastici e bravissimi sia sotto l’aspetto comportamentale che tecnico. Questo è stato il motivo che mi ha fatto prendere la decisione di accettare questo incarico. C’è stato un periodo di assestamento non facile che stiamo cercando di superare insieme.”

Dopo un inizio difficoltoso, le cose sono cambiate. A cosa è dovuto questo cambio di tendenza?

“Io penso che non sia stato facile per i ragazzi cambiare allenatore in corsa dopo aver fatto tutta la preparazione. Lasciare una filosofia di gioco e sposarne un’altra non è semplice per nessuno in così poco tempo. Quando ho preso questo incarico ho chiesto almeno un mese di tempo per lavorare con i ragazzi principalmente sotto l’aspetto mentale per fare gruppo. Chiaramente il cambio in panchina ha minato la serenità del gruppo, ma ora, soprattutto dopo il loro atteggiamento di sabato scorso, stiamo raccogliendo i frutti che speravamo potessero arrivare. Sono rimasto piacevolmente stupito dalla forza di questo gruppo che ha saputo reagire a un momento difficile.”

Nell’ultimo turno, quello di sabato scorso, avete fatto visita al “Candiani” a una Nuova Tor Tre Teste non brillantissima in questi primi due mesi, strappando un punto d’oro in un campo non facile. Che gara è stata?

“E’ stata la nostra partita più bella. Nel primo tempo li abbiamo pressati alti nella loro metà campo facendo tanta densità tanto è che le prime occasioni ce l’abbiamo avute noi. Abbiamo giocato a viso aperto contro una grande squadra che tecnicamente è validissima e anche se ora non sta attraversando un momento di brillantezza assoluta, nel girone di ritorno molti dei loro giocatori faranno la differenza. Sabato scorso siamo stati bravi a pareggiare subito e a compattare le linee negli ultimi venti minuti soffrendo come una vera squadra, con alle spalle un gruppo unito, sa fare. Chiaramente non siamo al top della forma, ma prima dobbiamo lavorare sotto l’aspetto mentale e continuare a migliorarci.”

Al “Paglialunga” nella prossima giornata arriverà l’Urbetevere. I ragazzi di Calabria stanno affrontando il percorso inverso al vostro: un solo punto nelle ultime quattro gare, con tre sconfitte pesanti patite contro il P.C. Tor Sapienza, la Vigor Perconti e il Civitavecchia. Che partita e che avversario si aspetta?

“Ora come ora non dobbiamo guardare chi è l’avversario che andremo ad affrontare perché prima dobbiamo crescere mentalmente facendo gruppo, come dicevo prima. In questo momento le gioie e i dolori dipendono da noi. Quando avremo una stabilità forte allora potremo pensare alla classifica e al risultato. Sabato spero di ritrovare la stessa forza, la stessa tenacia, la stessa determinazione vista contro la Nuova Tor Tre Teste dopo il loro gol. Al momento del pareggio la scena più bella è stata vedere come tutti i ragazzi hanno esultato insieme abbracciandosi rivolti a un scopo comune. Penso prima noi, a loro e poi a chi troveremo sul nostro cammino.”

Alla luce degli ultimi risultati, quale obiettivo si può prefiggere la società per questa categoria?

“Come detto in precedenza, la classifica la guarderemo al girone di ritorno. Quando incontreremo la Vigor dopo la sosta vedremo a che punto staremo e li stabiliremo un obiettivo di classifica, per il momento voglio che i miei ragazzi si divertano e si compattino come sanno fare. Sono sicuro che qualche soddisfazione ce la possiamo togliere, ma solo se rimarremo uniti. E’ questo che voglio da loro.”

Qual è la sua filosofia di gioco?

“Dipende molto dalle qualità dei miei ragazzi. Per me conta molto l’assetto difensivo, lì si può parlare di schemi e moduli. Dalla metà campo in su voglio possesso palla non finalizzato e sé stesso, ma con verticalizzazione. Voglio che i miei giocatori attacchino lo spazio e che il portatore di palla abbia almeno tre o quattro soluzione per giocare la sfera. Pretendo tanta intensità e pressione perché solo così costringiamo il nostro avversario a non giocare come vuole.”

E’ stato detto dagli addetti ai lavori che c’è un netto divario tecnico nei due gironi, il vostro sembra più equilibrato e difficile, mentre nel girone B sembra esserci una sola dominatrice. Qual è il suo pensiero a riguardo?

“In dodici anni che alleno nel settore giovanile ho sempre visto un girone A più competitivo rispetto al B. Ho sempre visto una crescita delle squadre sotto tutti i punti di vista nel girone di ritorno. Confrontarsi con squadre del tuo livello o superiore può solo che aiutare i ragazzi a maturare e a crescere calcisticamente e umanamente parlando. Il girone B di solito ha un bacino di utenza diverso rispetto all’altro, ma c’è sempre stata una sottile differenza tra i due.”