A cura di Roberto Matrisciano
Promozione Girone A
Un ultimo anno particolarmente sfortunato non ha minato il suo orgoglio, la sua voglia di lottare e la speranza di poter continuare a vestire la maglia della squadra della sua città. La ricaduta contro il Santa Severa sul ginocchio operato lo scorso anno è stato un brutto colpo per il Fiumicino e soprattutto per lui, che da poco era rientrato dopo l’infortunio al crociato che lo ha tenuto fuori per un’intera stagione. Ma Andrea Pischedda di mollare non ne vuol sapere, come confermato dallo stesso attaccante ai nostri microfoni alla vigilia dell’atteso responso medico dopo l’ennesimo stop.
Ciao Andrea, innanzitutto come stai?
Quali sono le tue condizioni fisiche al momento?
“Purtroppo ho avuto una ricaduta sul ginocchio operato nel ritorno di Coppa Italia con il Santa Severa.
Venerdì avrò le risposte, speriamo non siano troppo negative perché la voglia di rimettermi in gioco è davvero tanta”.
Non è mai facile giudicare l’operato dei propri compagni quando si è fuori, ma non pensi che il Fiumicino avrebbe potuto fare di più in questo inizio?
“Si, in effetti si poteva fare ed ottenere qualcosa in più.
Posso dire che la squadra rispetto allo scorso anno è cambiata, dunque ci vuole sempre del tempo per trovare la giusta alchimia.
In più sia nello scorso campionato che in questo attuale ha dovuto far fronte a tanti problemi fisici e addii anticipati, come quelli di Fontana e Bordoni un anno fa, e queste cose in queste categorie le paghi tanto, perché ovviamente non si hanno rose particolarmente profonde.
Poi certi episodi arbitrali ci hanno girato decisamente contro, ma questo non vuole essere un alibi, altrimenti non finiamo più di parlarne.
Di buono c’è che ultimamente abbiamo cambiato rotta e speriamo di continuare su questi livelli”.
Questo cambio di marcia è coinciso con l’avvento sulla panchina di mister Di Ruocco al posto di Mauro Natalini.
Quanto è stato decisivo il cambio della guida tecnica?
“Il cambio fino ad ora ha dato i suoi frutti, e questo non lo dico solo io ma i risultati e le prestazioni delle ultime settimane.
Il calcio è così, ma questo non vuol dire che il nostro ex tecnico Natalini non abbia fatto un buon lavoro o che noi non eravamo dispiaciuti dell’accaduto.
Ora però noi calciatori non abbiamo più alibi e questo fatto inevitabilmente ci ha responsabilizzato ancora di più, dandoci forse la scossa giusta”.
Domenica avete interrotto una striscia di quattro vittorie consecutive tra campionato e Coppa Italia.
Il pari con il San Lorenzo rappresenta proprio quella mancanza di continuità che vi manca per poter sperare in un campionato di livello?
“Domenica a mio avviso abbiamo disputato la miglior partita della stagione, e in più eravamo reduci dalla vittoria in casa del Canale Monterano che non perdeva in casa da tantissimo tempo.
Nel calcio poi contano gli episodi, non solo il buon gioco, e quelli nono sono stati dalla nostra parte, ma la strada è comunque quella giusta”.
In un momento così delicato per te, ti ha strappato almeno un sorriso ricevere così tante votazioni nel sondaggio del Top Player della settimana sul nostro sito?
“Mi ha fatto molto piacere, è stata una bella soddisfazione personale, anche se al momento desidererei contribuire al bene della squadra in un’altra maniera.
Non mi interessa segnare 20 e passa gol a stagione, la mia volontà è solo quella di ritornare per aiutare la squadra”.
Cosa si prova a giocare con la maglia della propria città?
“Sono molto legato a questo ambiente e giocare con questa maglia rappresenta davvero qualcosa di molto bello e soddisfacente, così come farlo al “Desideri” davanti ai nostri grandi tifosi e a tanta gente che conosci.
Dopo quest’ultimo anno caratterizzato dai problemi fisici, se non fossi stato qui, molto probabilmente avrei già smesso”.
A livello di settore giovanile hai vinto tutto con il Tor di Quinto.
Speravi di poter ottenere qualcosa in più dalla tua carriera, o non c’è spazio per nessun rammarico?
“Ho sempre dato il massimo e non ho mai mollato.
Il primo infortunio grave lo subii al crociato a diciotto anni, ma riuscii a recuperare in tempo per le finali, che poi vincemmo.
Ora ho 25 anni ed è difficile che possa ad ambire a qualcosa di più grande, anche perché, si sa, per fare strada nel calcio conta molto la fortuna e anche qualcos’altro”.
Ad una società e una piazza come Fiumicino la Promozione sta stretta.
Pensi che in un domani non troppo lontano ci siano i margini per poter ambire di nuovo all’Eccellenza?
“L’auspicio e la volontà da parte di tutti noi, società, squadra e tifosi, è quella di ritornarci.
Il Presidente sta facendo un grande lavoro con il settore giovanile, aspetto fondamentale in una società ambiziosa e che un domani potrà rappresentare il futuro della prima squadra”.
Qual’è il tuo obiettivo, il tuo desiderio per il futuro?
“Adesso voglio e penso solo a tornare in campo il prima possibile, sperando che il mio infortunio non sia di nuovo grave.
Voglio dare una mano al Fiumicino e recuperare il tempo perduto, che già è stato tanto”.