A cura di Roberto Matrisciano
Promozione girone B
Oggi i microfoni di Sport in Oro sono andati a raccogliere le impressioni dell’attaccante del S.Angelo Romano, Christian Mastrantonio, votato Top Player del ventunesimo turno dai nostri utenti. Eccole le parole del centravanti della capolista del girone B.
Christian, partiamo dal recente k.o. di Subiaco.
La classifica vi sorride ancora ma ora il Villalba si è riportato a soli quattro punti.
Cosa è mancato Domenica?
“Sembrava proprio che non fossimo scesi in campo.
Nonostante il vantaggio, arrivato anche un po per caso, non siamo mai riusciti ad entrare in partita e loro hanno vinto meritatamente.
Hanno tenuto sempre il pallino del gioco in mano, mentre noi arrivavamo sempre secondi sul pallone”.
È stata semplicemente una giornata storta, oppure c’è stato qualche segnale allarmante?
“Io penso che questa sia da archiviare come la classica giornata in cui non riesci proprio ad entrare in partita, ma che rappresenta un fatto singolo.
Non è facile tenere lo stesso ritmo per tante partite, e noi prima della sconfitta con il Villalba di qualche settimana fa, non perdevamo da tanto tempo.
Non mi preoccuperei più di tanto, anzi, penso che una battuta d’arresto del genere ci possa anche fare bene, nel senso che ci riporterà con i piedi per terra, di nuovo pronti per riprendere il cammino vincente”.
E Domenica arriva il Cantalice, che sembra essere tornata quella convincente di inizio stagione…
“Sarà una partita molto dura, loro sono davvero una bella squadra, anche se dopo il grande inizio si erano un po smarriti.
Giocano molto bene al calcio, grazie anche ad un manto erboso splendido, che sembra quello di una squadra di Serie A.
Domenica però giocheremo a casa nostra e dovremo assolutamente far valere questo fattore per tornare a vincere”.
Qual’è la squadra che considerate la vostra rivale più accreditata per la lotta al titolo?
“Al momento è certamente il Villalba, lo dimostra la qualità della rosa, il numero di vittorie negli ultimi due mesi ed il fatto che ultimamente si sono sensibilmente avvicinati.
Il Casal Barriera è lì, però a me non ha impressionato particolarmente.
Fuori casa fanno molta fatica, anche se al “Nicolino Usai” davanti ai propri fedeli sostenitori sono una vera e propria macchina di risultati.
Attenzione al Fonte Nuova, una buonissima squadra che sta risalendo prepotentemente la classifica.
Questo comunque è un girone davvero molto equilibrato, e in ogni partita che ti appresti a giocare, il pensiero che possa essere una Domenica facile e tranquilla non ti sfiora neanche.
C’è poca differenza tra le prime e le altre, lo stesso Tor di Quinto che è in ultima posizione quasi da inizio stagione dispone di ottimi giovani che ci hanno messo in difficoltà”.
Penso che a questo punto della stagione il vostro obiettivo sia ormai il primo posto.
Ma se così non dovesse essere, l’accesso ai playoff sarebbe comunque un risultato soddisfacente?
“Ora abbiamo in testa solo il primo posto, pensiamo solo a giocarci il titolo.
Però arrivare secondi o raggiungere un piazzamento che valga i playoff sarebbe un comunque grande risultato, che ci riempirebbe d’orgoglio.
Ad inizio stagione non pensavo potessimo essere in questa posizione a questo punto e gli obiettivi erano altri.
C’è sicuramente spazio per qualche rammarico, come per le sfide con Villalba e Salto Cicolano, dove non abbiamo concretizzato due rigori che ci avrebbero dato ulteriori punti in classifica, ma il lavoro che stiamo facendo rimane eccezionale”.
In tutto questo che ruolo sta avendo la società?
“Direi fondamentale, perché qui ci sono davvero brave persone e di parola, molto precise nei comportamenti.
È una questione di famiglia, infatti si occupano di tutto loro, il mister, con il proprio figlio alla presidenza, in questi anni stanno dimostrando che con il buon lavoro si possono ottenere dei grandi risultati.
Sinceramente sono rimasto impressionato da come funzionano le cose qui, non me lo aspettavo, ed è davvero un gran piacere fare parte di questa squadra.
Lo stesso mister Lucani, che all’apparenza può sembrare tutta un’altra persona, perché vive le partite come se fosse lui in campo, in maniera focosa, passionale, in realtà è davvero uno buono d’animo, con cui io mi trovo molto bene”.
Sei soddisfatto di quanto hai fatto fin qui?
“Si, anche se potevo segnare di più.
Quest’anno però gioco molto di più per la squadra rispetto al passato, e i cinque o sei assist che ho già fornito ne sono la dimostrazione.
All’inizio il fatto di aver cambiato modo di giocare non mi andava giù, perché come ogni altro attaccante ero abituato ad avere gli altri che giocavano per me, cercando di farti segnare.
Ma poi, piano piano mi sono abituato a questo nuovo compito, che ad essere sinceri ti lascia in eredità tanta soddisfazione ed appagamento, perché alla fine la cosa importante per ogni calciatore è il risultato della propria squadra, e poter contribuire non solo con i gol mi rende felice”.
Cosa pensi ci vorrà ancora per poter vincere il campionato?
“Tolto l’incidente di percorso e la prestazione di Subiaco, dobbiamo assolutamente continuare sulla strada intrapresa fino ad ora.
Questo è uno dei migliori gruppi in cui io sono stato, nel quale le invidie sono inesistenti e dove pensa sempre prima al bene della squadra, comportamento che si riflette anche nel modo in cui giochiamo.
Noi siamo molto abili a tenere i reparti compatti e sfruttare le ripartenze, non siamo abituati invece a mantenere il pallino del gioco in mano.
Siamo una squadra che ha sofferto parecchio ma che poi è riuscita quasi sempre ad avere la meglio sugli avversari, appunto perché siamo abituati alla bagarre, e questo è un pregio, che potrà essere proprio il nostro punto di forza in queste ultime undici giornate che ci separano dal successo”.
