Giordano Mancini, attaccante classe ’99 del Savio, sta disputando un campionato strepitoso con 22 reti all’attivo in altrettante gare. È il capocannoniere del Girone B, ma anche della classifica generale di categoria.
Il giocatore blues è stato contattato dalla nostra redazione per parlare del suo importante passato, per commentare il suo presente con un occhio rivolto sempre al futuro.
Buongiorno,
Una stagione importante, sia a livello personale che di collettivo. Come giudichi questa annata?
“Buongiorno a lei. È vero, personalmente sono molto soddisfatto, perché a prescindere dalle reti messe a segno mi sento bene fisicamente e penso di offrire prestazioni importanti sempre per il bene della squadra. Abbiamo fatto un ottimo campionato fin qui, ma dobbiamo tenere duro e concentrarci sul nostro obiettivo che è quello di raggiungere la fase finale. Ci sono state delle difficoltà, ma le abbiamo superate tutti insieme, dandoci sempre una mano l’uno con l’altro. Ci rimangono otto gare da giocare, saranno tutte difficili, delle vere e proprie battaglie in campo. Dovremo affrontare formazioni importanti come il Tor di Quinto, mentre avremo avversari che cercheranno di guadagnare punti per la salvezza, già da questo sabato, quando giocheremo con la Vis Artena. Stiamo lavorando sodo, rimanendo concentrati verso il raggiungimento del nostro obiettivo. Abbiamo da recuperare punti importanti che abbiamo lasciato per strada, e metteremo in campo tutta la cattiveria agonistica che servirà.”
A metà anno avete cambiato allenatore, come ha vissuto lo spogliatoio questo avvicendamento in panchina?
“È stato un momento particolare e delicato. Mister Pucciarelli è stato una bravissima guida, sia a livello umano che calcistico. Gli devo molto e lo ringrazio perché è stato importante. Forse la colpa è stata di tutta la squadra che non è riuscita a capire e a seguire i suoi consigli e insegnamenti. Molti di noi conoscevano già il nostro attuale allenatore, mister Bolic. Molti di noi lo avevano già l’anno scorso con gli Allievi. È preparatissimo e ci insegna molto. Ci sta vicino in ogni situazione dandoci delle direttive ben precise alle quali tutti noi poniamo la massima attenzione.”
Nonostante la splendida stagione che stai vivendo, coronata per il momento dalla palma di capocannoniere, non è arrivata la chiamata di Mister Ippoliti per la Rappresentativa Regionale nel Torneo Roma Caput Mundi. Come hai preso questa esclusione?
“Non nego che un pensiero ce l’ho fatto. Mi avrebbe fatto piacere essere stato chiamato perché sarebbe stata una grandissima soddisfazione personale. I numeri sono sotto gli occhi di tutti, contano i fatti. Devo ancora migliorare tanto e cerco di farlo in ogni allenamento e in ogni gara. Sarebbe stato un onore rappresentare la Regione Lazio in un torneo così importante, ma sono state fatte altre scelte che sicuramente e indubbiamente rispetto. Continuerò a lavorare sodo per cercare di essere sempre al meglio.”
Ora diamo uno sguardo al passato.
“Ho cominciato a giocare a calcio molto presto. Ho iniziato con la scuola calcio in una realtà di quartiere giocando nella Libertas Centocelle. Successivamente sono passato alla Vigor Perconti, seria e ottima società dove sono rimasto due anni sotto la guida di mister Caranzetti. Sono stati due anni fantastici tra Giovanissimi Fascia b e Giovanissimi. La seconda stagione è stata la più bella di tutte, sia a livello collettivo, vincendo il titolo nazionale, sia a livello personale, chiudendo il campionato da capocannoniere. Dopo alcuni problemi personali ho deciso di andare al Savio dove con gli Allievi Fascia b è stato un anno di transizione. Quell’anno chiudemmo in quarta posizione il campionato non riuscendo a raggiungere le finali. L’anno dopo ci furono molti cambiamenti in rosa, ed eravamo una squdra veramente forte. Arrivammo alle finali ma perdemmo la semifinale con la Romulea, purtroppo. Adesso sono ancora qui, al Savio, e darò tutto fino alla fine per questa maglia.”
Sei un ragazzo molto giovane, come riesci a far conciliare studio e attività sportiva?
“Devo ringraziare principalmente i miei genitori e i miei zii, senza di loro non sarebbe possibile. Mi stanno molto vicino e mi aiutano costantemente permettendomi di portare avanti questo sogno e questa passione. Per me sono fondamentali, non saprei come fare senza di loro e per questo li ringrazio profondamente.”
Chiudiamo con uno sguardo al futuro. Quali sono le tue ambizioni?
“Il calcio è la mia vita fin da quando sono piccolo. Non riesco a farne a meno, è tutto per me. Il mio sogno è quello di diventare un giocatore professionista, so che sarà difficile, ma ci metterò tutto l’amore e tutta la passione per riuscirci, anche facendo sacrifici. Per me questa non è solo una stagione importante, ma è fondamentale. Ho ancora tanto da migliorare e voglio dimostrare che posso farcela.”





