Di Alessandro Bastianelli.
E’ un fuoriquota che vale doppio, uno dei tanti valori aggiunti che il Tor Di Quinto può sfoggiare.
Alessandro Di Girolamo, durante il mese di Aprile, non ha ancora segnato, ma sono imprevisti che puoi permetterti quando hai già le finali in tasca e lo scettro di capocannoniere in mano.
Diciannove anni, tanta esperienza in Elite e ventinove reti stagionali all’attivo, Di Girolamo non è solo questo. E’ un uomo squadra, ma soprattutto un attaccante che segna e ti fa segnare, un Giano bifronte degli ultimi undici metri.
Contro il Futbolclub, tanto per essere attuali, ispirò le due reti che sancirono la vittoria con due servizi in profondità da numero dieci, lui che il nove lo indosserebbe anche al posto del pigiama. Fu, d’altronde, anche il primo a timbrare il cartellino in gare ufficiali per i rossoblu, con la doppietta che stese il Pro Roma alla prima di campionato, ripetendosi il sabato successivo al Candiani. Da lì Alessandro non si è praticamente più fermato, non ha intenzione di farlo neanche adesso che la Juniores entra nel vivo con la fase finale.
Alessandro buongiorno,già che ci sei fa’ gli onori di casa, pensaci tu a presentarti al pubblico.
Beh, ci provo.
Il mio attaccante preferito è Ronaldo, quello vero, il Fenomeno dell’Inter, diffido dalle imitazioni recenti.Sono al terzo anno di Juniores, dopo le esperienza all’Urbetevere ed all’Atletico 2000. Le mie caratteristiche sono quelle di un attaccante completo; provo a giocare a tutto campo, cercando di venire a prendermi palla e proponendo poi di sponda per i compagni, tenendo l’uomo addosso e aprendo gli spazi per gli inserimenti.
Come mi piace segnare? Diciamo.. come capita! faccio solo gol brutti, mi dicono (ride ndr), ma l’importante è buttarla dentro. Amo il lancio in profondità, a scavalcare la difesa, che mi mette davanti al portiere, gli undici metri sono la mia casa.
Il Tor Di Quinto ha sempre proclamato come suo fiore all’occhiello la fase difensiva, ma quest’anno siete anche il miglior attacco in assoluto del torneo.
Quando vi ho visto ho apprezzato moltissimo il gioco palla a terra e in verticale a cui vi siete ormai votati. Siete diventati zemaniani, per caso?
Ci piace smentire questo luogo comune che ci vuole difensivisti. Il Tor Di Quinto è stato spesso giudicato male, l’hanno sempre dipinta come una formazione di catenacciari incapaci di giocare a pallone, ma se vinci così tanto non può essere solo così. Da parte nostra, come gruppo, speriamo di aver smentito i nostri detrattori applicando le idee del nostro mister.
Vergari ci crede tanto al gioco, vuole farci giocare di prima e palla a terra tutti i sabati, senza però sacrificare la fase difensiva. Vogliamo continuare a dimostrare che si può difendere bene senza accantonare un’idea di gioco propositiva.
Proprio mister Vergari è un’altra delle sorprese di questa stagione. Tu lo conoscevi? Quanto ha dato al gruppo e quanto ha dato a te personalmente?
Ci siamo conosciuti solo questa estate, al ritiro precampionato, né io conoscevo lui né lui me, ma nonostante questo ha creduto subito in me ponendomi al centro del progetto. Di questo gli sono molto grato.
Sinceramente, più che a me in particolare, il mister ha guardato al gruppo nel suo insieme, assemblando un sistema di gioco che ci permette di esprimerci al massimo e di esaltare le nostre qualità. E’ vero che segno tanto, ma ho dei compagni che mi servono a meraviglia seguendo le sue direttive tattiche.
Il mister mi ha aiutato semplicemente facendo giocare la squadra, quando tutto gira è anche più facile segnare tanti gol e integrarsi con i compagni, che sono molto forti.
Con la società anche è stato amore a prima vista?
Il Tor Di Quinto mi aveva cercato anche negli anni passati, ora ho capito cosa ha di diverso questa società rispetto a tante altre.
Qui è davvero una famiglia, e non è una frase fatta, vi assicuro! Ci sono persone che qui hanno vinto trofei e raggiunto grandi traguardi, che ti fanno sentire a casa tua stando sempre “sul pezzo”, è una mentalità che pochi possono vantarsi anche solo di aver provato. Penso a Marco Del Poggetto, il nostro preparatore atletico, che vive per il calcio e per il Tor Di Quinto, quando vai al campo puoi giurare di trovarlo ad allenare.
Sentirci una famiglia ci aiuta, magari non ci rende imbattibili, ma quello sta a noi diventarlo.
Chi è il leader dello spogliatoio? E il compagno con cui ti sei trovato meglio?
Di leader ne abbiamo tanti, a mio modo lo sono anche io, ma Willy (N’Dah ndr) è sicuramente il ragazzo più maturo ed il più carismatico di tutti. Il compagno con cui ho legato di più è Lorenzo Torlai, a cui devo tanto perché, oltre a sopportarmi da Agosto, mi porta anche materialmente al campo con il suo mezzo.
Diciamo che gli devi almeno metà dei tuoi gol.
E il difensore più forte che hai incontrato quest’anno?
Lo affronto almeno tre volte a settimane ed è Daniele Rossi, il mio compagno di squadra. Lui è insuperabile anche per me!
Fra le altre, credo che Gallo della Nuova Tor Tre Teste sia il difensore più completo e più bravo di tutto il campionato.
Invece Alessandro, fuori dal campo, che tipo è?
Un lavoratore, purtroppo (ride ndr).
Mi piace uscire e vivere spensieratamente durante il giorno, mentre di sera lavoro ad un pub ad Ostiense, il De Donegall, servo cocktail e bevande alcoliche. Ho preso da qualche settimana il patentino ed ora sono a pieno titolo un bar-man, anche se lo facevo già da tempo.
Buono a sapersi, perchè l’intervista ti sarebbe costata una birra.
Piuttosto, per chiudere, toglimi una curiosità: è vero che vai al Rimini, come si vocifera da qualche parte?
Sono sincero, di questo ora non me ne preoccupo, questa notizia l’ho sentito in giro sulle riviste di internet, ma non so effettivamente quanto sia vero ed importante questo interesse.
Adesso pensiamo ad altro, in società la concentrazione è tutta sulle finali e non potrebbe essere altrimenti per me e per i miei compagni.
Io vedo solo fino al 2 Maggio, le finali sono l’unico pensiero che mi balla per la testa.
Però quando verrai a trovarmi ti offro un cocktail, non una semplice birra, almeno dietro al bancone indosso i panni del fantasista!