A cura di Francesco Mancini
Ai nostri microfoni, è tornato a parlare Andrea Rubenni, dopo aver rassegnato le proprie dimissioni a fine febbraio dalla Duepigrecoroma. Il giovane tecnico si era approcciato con grande entusiasmo nella nuova avventura in bianconero, dopo due secondi posti consecutivamente raggiunti alla guida della Juniores della Romulea.
Allenatore versatile e preparato, adesso è pronto a tornare in pista e si è concesso a noi per fare un bilancio generale, rivivendo anche la stagione appena passata e ormai giunta alla sua conclusione.
Buongiorno mister, che rapporto hai conservato con la Duepigrecoroma, che hai guidato per parte del campionato in Promozione?
“Sono rimasto in ottimi rapporti e ultimamente ho sentito il presidente della società e Mario Menasci, nuovo tecnico della squadra.
Con Mario avevamo iniziato il progetto nella prima parte di campionato e quando ho rassegnato le dimissioni, ho ritenuto che fosse la persona più adatta per proseguire il mio lavoro.
Serviva una scossa che poi evidentemente c’è stata e una persona che potesse dare continuità alla squadra senza variazioni eccessive dalla mia metodologia.”
Che annata è stata quella alla Duepigrecoroma?
“E’stata un’annata davvero complessa. Purtroppo, abbiamo perso tre giocatori importanti per infortunio e avevamo una rosa molto giovane.
Sono stato falcidiato da assenze e infortuni e non siamo riusciti a correggere il tiro nel mercato invernale, acquistando soltanto Bernardini, Barbarella e Gregorini.
Il campionato di Promozione è molto difficile e anche le squadre di bassa classifica possono permettersi di avere in rosa giocatori di esperienza in categoria.”
Noi invece avevamo una rosa giovanissima e durante l’anno mi sono trovato anche a far esordire diversi componenti della Juniores Provinciale.”
Quali motivi ti hanno portato a lasciare?
“Sicuramente, è molto bello poter lavorare con i giovani. Purtroppo ho capito che ci si stava adeguando e c’era troppo rilassamento.
Io vivo il campo a 360 gradi e ho capito che il gruppo era demotivato. Serviva dare una scossa e con Mario le cose sono state messe a posto.
Lo strappo ha portato evidentemente una responsabilità diversa nei ragazzi. Quando ho deciso di lasciare, eravamo in risalita con tre vittorie, un pareggio e due sconfitte nelle ultime sei.”
Come è stato lavorare in una società con caratteristiche completamente differenti rispetto alla Romulea, che hai guidato in passato?
“Dopo la mia esperienza alla Romulea, non so quanti avrebbero accettato una sfida in Promozione con un gruppo così giovane.
Tranne Mercadante e tre ragazzi del 2000, avevamo giocatori dal 2004 in giù: non penso ci siano rose del genere in questa categoria.
Comunque, da un’esperienza come quella alla Duepigrecoroma ne ho tratto beneficio. E’stato stimolante e ho avuto tante situazioni che mi hanno portato a crescere come allenatore.
Sicuramente, mi sono cimentato con un campionato molto difficile.”
La novità più grande che si abbatterà sui campionati di Promozione e Eccellenza è l’assenza dell’obbligo di schierare gli Under dal prossimo anno. Cosa succederà secondo te?
“Io credo che se il giovane è forte, possa continuare a giocare. Probabilmente, i tanti ragazzi che non troveranno spazio in prima squadra, continueranno a giocare nella Juniores.
Sicuramente, la categoria Under 19 si alzerà di livello. Dall’altra parte, le squadre prive di un settore giovanile potrebbero cercare giocatori più esperti.
Anche la competitività della Promozione sicuramente crescerà con il format a quattro gironi che prevederà meno squadre e un rimescolamento del tutto.”
Che livello hai trovato nei gironi che hai seguito più da vicino? Pensi che i verdetti finali siano giusti?
“Nel girone che ho affrontato, penso che sicuramente la Sorianese fosse la squadra più pronta, anche perchè l’Urbetevere era il primo anno che si affacciava alla categoria.
Nel gruppo C è stata una battaglia intensa tra due squadre forti come Grifone e Fiumicino. Ritengo che il Fiumicino sia una squadra molto completa e non rimango stupito che sia riuscito a vincere il campionato, ma l’entità della rimonta è stata davvero notevole. Una vera e propria impresa per ciò chè è avvenuto.
Conosco bene anche l’Ottavia e l’Atletico Morena, due squadre forti con allenatori preparati. Entrambe avrebbero potuto fare di più in campionato, ma hanno deciso di dare precedenza alla coppa. Sicuramente, la Coppa influisce molto sul campionato.”
Infine, una domanda sul futuro. Su quale panchina ti vedi il prossimo anno?
“Spero in una società strutturata con un progetto a medio-lungo termine. Una società che mi dia modo di incidere e crescere con i giocatori e nel modo di giocare.
Non voglio precludermi nulla, dal settore giovanile alle prime squadre. Ho visto che in certe categorie ci posso stare. Con la giusta programmazione, si possono raggiungere grandi obiettivi, soprattutto se si riesce ad avere negli anni un buon settore giovanile .”