Di Alessandro Bastianelli.
Ci è voluto un surplus d’impegno, ma l’Atletico Fidene può finalmente brindare con in mano il calice che vale la permanenza in Juniores Elite.
Varcata la soglia delle 31 lunghezze, i rossoverdi di Montesacro hanno incamerato un vantaggio sufficiente sulla penultima per garantirsi la salvezza senza i play out; troppe le dodici lunghezze che separano il Casal Barriera dalla squadra allenata da Volpini.
E’ stata una stagione strana per l’Atletico Fidene: capace di esprimere un gioco divertente ed arioso con Marco Pirone, i rossoverdi sono lentamente scivolati nei bassifondi della classifica durante il periodo invernale, risvegliandosi in primavera ed ottenendo tre vittorie negli ultimi quattro turni.
Stefano Englaro, che quest’anno ha operato come direttore sportivo dalle parti del Montesacro, ci spiega la strana evoluzione della sua creatura: “Sono convinto che il nostro fosse un gruppo destinato ad una salvezza tranquilla, la rosa è composta da ottimi giocatori, capaci per lunghi tratti del campionato di esprimere un bel gioco.
Forse però – osserva Englaro – è stata proprio la nostra impostazione aperta a farci singhiozzare così. Con Pirone (dimessosi a Dicembre ndr) cercavamo sempre di impostare il gioco e di attaccare palla a terra, mentre difficilmente riuscivamo ad adattarci alle gare in cui è necessaria più la spada che il fioretto. Le dimissioni del mister e qualche infortunio di troppo hanno acuito le difficoltà portandoci a ridosso della zona salvezza.
Occorreva sporcarsi le mani, giocare in maniera sporca, anche in ripartenza, per portare a casa i punti – ammette Englaro – questo è sicuramente il merito di Volpini. Per salvarsi a volte il bel gioco non basta, purtroppo”.
La chiave di questo risultato sta proprio nella capacità del gruppo di reagire: “Se dovessi pensare ad una fotografia della nostra salvezza, posso dirvi che l’avrei scattata venerdì scorso, il giorno precedente alle vacanze pasquali. Non ci saremmo rivisti fino a martedì, ma tutto il gruppo era presente all’allenamento, nessun escluso. Un atteggiamento che mi ha colpito profondamente, che denota grande senso di appartenenza.
Questo testimonia che i ragazzi sono uniti, e che facendo quadrato attorno a sé hanno saputo superare tutte le difficoltà”.
Sulla vicenda che recentemente ha riguardato i suoi ragazzi, finiti al centro dell’attenzione per la zuffa scatenatasi contro la Tuscia Foglianese (e che portò la sconfitta a tavolino ad entrambe le formazioni ndr), Englaro vuole dissipare le ombre: “Ho sentito dei commenti eccessivi nei confronti dei nostri ragazzi, insinuazioni sulle loro qualità morali e sul nostro ambiente. Sembrava che qualcuno non aspettasse altro per sparare a zero su di noi.
La sentenza del Giudice Sporivo però ci riabilita: com’è possibile che per una ‘zuffa clamorosa’ – analizza l’ex Spes Montesacro – siano state comminate soltanto una giornata di squalifica a testa a quattro ragazzi ed una di quattro al protagonista? Mi sembra chiaro che, nella circostanza, ci sia stata un’errata valutazione sul momento da parte dell’arbitro.
Era una gara decisiva per la salvezza, mancavano due minuti alla fine del primo tempo ed eravamo in vantaggio, perchè prendere una decisione che puzza di giustizia sommaria? Ci abbiamo rimesso entrambi, sia noi che la Tuscia, ma vedere che la scure del Giudice Sportivo non si è abbattuta su di noi come tanti si aspettavano ci riabilita in pieno”.
Arrivati al traguardo più importante, si può già pensare a programmare al futuro. La rosa dell’Atletico Fidene “è composta in gran parte da ’97, quindi il nostro lavoro sarà più facile; non dimentico inoltre i ’98 che abbiamo già in rosa con gli allievi regionali, che già nel corso della stagione ci hanno dato una mano salendo in Juniores.
Mi piacerebbe – confessa Englaro – fare anche un bel mercato in uscita, cercando di piazzare i nostri migliori ragazzi in Eccellenza e Promozione.
Richieste ce ne sono diverse, ma dobbiamo pensarci bene, anche con gli stessi ragazzi. Giocare nelle prime squadre – spiega Englaro – è diventato complicato quest’oggi, la regola degli under obbliga le società a schierarne tanti (quattro in Eccellenza e tre in Promozione, ndr), e molti allenatori li cercano soltanto per avere dei rincalzi nei ruoli considerati meno sensibili ai peccati di gioventù, quindi sulle fasce ed in porta.
Io vorrei che i nostri ragazzi venissero scelti per le loro qualità, non per fare numero ed essere buttati nella mischia senza la possibilità di imparare. Chiaro che sarà difficile piazzare, ad esempio, un regista o un centravanti d’area di rigore, ma il nostro sforzo sarà quello di concedere una bella chance tra i professionisti a chi se lo merita, senza mezze misure o adattamenti improvvisi”.
Nel frattempo però è tempo di salutare la salvezza, la passeggiata in casa con il Fiano Romano di sabato prossimo l’occasione adatta.