Incappata domenica scorsa nella seconda sconfitta consecutiva, l’Audace è al lavoro per preparare gli ultimi due impegni del 2022 contro Pro Calcio Tor Sapienza e Monte San Biagio.
Nelle ultime settimane il club ha dovuto far fronte ad un notevole restyling a causa della separazione con mister Fabio Gerli e dell’addio di più di un componente della rosa che ora è affidata a Daniele Scotto di Clemente.
Il mercato è in costante evoluzione ed al cospetto del Gaeta, nell’insolito scenario del Mastrangeli di Zagarolo, è scesa in campo una formazione imbottita di giovani.
Accanto a ben otto under il tasso di esperienza era implementato dai soli Santi, Denni e Scibilia.
Mancava invece Cristiano Bussi che, smaltita la squalifica, rientrerà già da domenica al Giorgio Castelli.
Con l’attaccante, che vanta una buona esperienza nel professionismo (Pisa, Parma e Rimini, alcune delle maglie da lui indossate, ndr) e che da qualche stagione a questa parte ha scelto di dedicarsi al lavoro ed alla famiglia scendendo tra i dilettanti, proviamo ad approfondire il momento dell’Audace.
Le ultime settimane sono state piuttosto frenetiche in casa-Audace.
Come le avete vissute?
“A dire il vero, con grande serenità.
Il gruppo è rimasto tranquillo e chi ha deciso di restare lo ha fatto per il grande rapporto che ci lega a mister Scotto di Clemente ed al patron Spinelli, persone vere e serie.
La società si sta muovendo sul mercato e vedrete che nei prossimi giorni ci saranno ulteriori innesti”.
Che tipo di prospettive pensi possa avere l’Audace in campionato?
“La classifica è ancora a nostro favore e, Sora a parte, può ancora accadere di tutto.
Il Colleferro ha svolto un mercato importante, ma noi crediamo di poter dare filo da torcere a chiunque.
In assoluto non vogliamo fare progetti, vediamo come andrà il mercato e poi ci concentreremo sul campo”.
Che rapporto hai con mister Scotto di Clemente?
“Daniele si sta dimostrando un tecnico molto preparato ma soprattutto si sta confermando quello che è sempre stato, ossia un uomo vero e leale.
Componenti che, al giorno d’oggi, nel calcio non si trovano più molto facilmente.
Già nei panni di compagno di squadra si vedeva lontano un miglio che aveva una marcia in più degli altri, non a caso spesso ha indossato la fascia di capitano nelle squadre in cui ha militato.
A mio giudizio, è un allenatore preparatissimo e che ha una cura maniacale nel curare ogni aspetto.
In più, cosa per me fondamentale, sa come relazionarsi con tutti i calciatori, sia con i giovani che con quelli più esperti”.
A tuo avviso che ruolo devono avere i cosiddetti senatori con i compagni più giovani?
“Credo un ruolo da fratelli maggiori.
I ragazzi vanno bacchettati quando magari hanno un atteggiamento sbagliato, ma bisogna soprattutto incoraggiarli quando passano un momento difficile.
Mi piace peraltro sottolineare che in squadra ci sono solo ragazzi educati e rispettosi e questo rende il nostro compito molto più agevole”.
Possiamo ufficializzare che vestirai la maglia dell’Audace anche dopo la chiusura della sessione invernale?
“Sì, rimarrò qui.
Non posso negare di aver ricevuto alcune offerte, anche molto interessanti, ma al patron ho dato la mia parola che sarei rimasto ed ho intenzione di rispettarla”.
La vita ti ha regalato la gioia di costruire una splendida famiglia.
Dal calcio senti di aver avuto altrettante gratificazioni o pensi di avere qualche credito con il destino?
“Penso di aver avuto la fortuna di vivere tante stagioni nel professionismo e non ho grossi rimpianti.
Sono dell’opinione che alla fine ognuno raccolga ciò che merita.
Probabilmente sono diventato più professionista con il trascorrere degli anni, ma alla fine sono contento così”.