Uscita dal terreno di gioco con una sconfitta che oggettivamente non avrebbe meritato, la Boreale sa che non sarà semplice ribaltare l’1-2 patito in via della Camilluccia sul campo del Budoni.
I galluresi di Cerbone hanno dimostrato le qualità e l’esperienza che già in partenza lasciavano presagire che il compito dei viola sarebbe stato arduo e da formazione cinica ed attenta ai dettagli sono stati pronti ad approfittare delle uniche due sbavature difensive concesse dai romani domenica scorsa.
Purtroppo gli episodi e qualche discutibile decisione arbitrale hanno voltato le spalle alla squadra di Patron Leandro Leonardi.
Inutile girarci intorno: in terra sarda servirà davvero un’impresa per cambiare la storia di questa semifinale, ma è pur vero che la squadra di mister Mirko Granieri ci ha da tempo abituato a non dar nulla per scontato da un biennio a questa parte.
Quando mancano pochi giorni alla traversata del Tirreno, facciamo il punto della situazione con il tecnico capitolino.
La gara di domenica è l’ennesima dimostrazione che nel calcio gli episodi hanno un peso determinante.
Puoi preparare una gara finché vuoi, ma alla fine l’imponderabile può cambiare le carte in tavola in un momento…
“Trovo che la tua sia una disamina azzeccata.
Noi ci siamo preparati in maniera meticolosa a questa sfida ed a mio giudizio stavamo disputando una gara perfetta.
Purtroppo nel calcio devi essere sempre accompagnato da un pizzico di fortuna e noi domenica non ne abbiamo avuta molta.
Mi riferisco ai due calci di rigore che non ci sono stati concessi e dai due infortuni dei nostri ragazzi da cui sono scaturiti i gol del Budoni.
A questo voglio comunque aggiungere che noi ci fregiamo del fatto che da inizio anno giochiamo ogni gara con due classe 2005 dal primo minuto e che, se siamo arrivati a giocarci i play-off, parte del merito va attribuito anche a questi ragazzi.
Guai a gettare loro la croce addosso”.
Secondo te, quanto ha inciso l’aspetto emozionale in gara-1?
“Sicuramente tanto.
Con la sola eccezione del sottoscritto e di pochi calciatori, la maggior parte dei ragazzi non aveva alcuna esperienza in contesti come quello di domenica scorsa.
Sono sfide che ti aiutano a crescere”.
Altro tasto dolente: la direzione arbitrale.
Alcune decisioni della giacchetta nera aretina hanno destato più di una perplessità.
Qual è il tuo pensiero a tal riguardo?
“Credo sempre buonafede nella buonafede degli arbitri, però è evidente che domenica scorsa il direttore di gara abbia commesso alcuni errori gravi.
A volte, gli episodi ti sono favorevoli, altre meno.
Fa parte del gioco, devi saperlo accettare”.
Come hanno reagito i giocatori dopo la partita?
Esiste ancora in voi la convinzione che al ritorno si possa tentare l’impresa?
“Molti si aspettano che la sconfitta di domenica scorsa ci farà crollare e questo deve caricarci e rappresentare il nostro appiglio, la nostra forza.
Andremo a Budoni consapevoli di non aver nulla da perdere, ma anche fieri del nostro percorso e del fatto che chiunque vorrebbe essere al posto nostro.
Nessuno avrebbe mai ipotizzato che la Boreale potesse giocare un play-off ed invece ci siamo riusciti con pieno merito.
In Sardegna faremo la nostra partita, sperando che stavolta gli episodi siano dalla nostra parte”.
Che tipo di partita dovrà disputare la Boreale in terra sarda per provare a rovesciare le sorti della qualificazione?
“A mio giudizio, anche domenica scorsa abbiamo evidenziato un altro step nella nostra crescita, anche sotto il profilo del gioco.
È naturale che partiamo nettamente sfavoriti, ma nulla è perduto e ci proveremo fino alla fine.
Purtroppo dovremo fare a meno di Capitan Giuseppe Leonardi che ha un problema ad un tallone e non tornerà prima della prossima stagione, per il resto saremo al completo”.