CACCIOTTI, NEL MITO DI “CHIELLO” DALLA TOR TRE TESTE AL SASSUOLO

CACCIOTTI, NEL MITO DI “CHIELLO” DALLA TOR TRE TESTE AL SASSUOLO

Gianluca Cacciotti, terzino destro campione regionale sia con gli allievi elite 1996 allenati da Stafano Fabi che sotto età con la Juniores Elite della Nuova Tor Tre Teste di Di Nunno nell’annata sportiva appena trascorsa, ripercorre una stagione per lui intensissima capace di regalargli la visibilità necessaria a sostenere, dal 22 al 28 luglio prossimi, una importantissima settimana di prova con la Primavera dei neroverdi del Sassuolo, neopromossi in serie A.

A cura di Giovanni Crocè

Gianluca Cacciotti, nella foto l'ultimo a destra, nel periodo di prova sostenuto nel 2012 con i lombardi della Us Cremonese
Gianluca Cacciotti, nella foto l’ultimo a destra, nel periodo di prova sostenuto nel 2012 con i lombardi della Us Cremonese

 

Gianluca, la qualità e la quantità che sei riuscito a mettere nella tua annata è tale che ti ritrovi con due titoli regionali, allievi e juniores, che portano la tua firma, in un 2012\2013 che per te è stato letteralmente fantastico e adesso, la prova con il Sassuolo Primavera…

Certo, annate così buone, prolifiche e vincenti sono rare e costruite con la fatica di ogni allenamento, e per essere al quarto anno di Nuova Tor Tre Teste, credo di aver ampiamente soddisfatto le mie aspettative e gli obiettivi della società. Abbiamo vinto e io sono riuscito a giocare spesso e bene anche con la selezione Juniores, tanto è vero che da metà di quest’anno fino alla fine del campionato ho giocato sempre con i ragazzi del 1995 e del 1994 allenati da Alessandro Di Nunno. Sono tornato per le finali allievi e anche se siamo stati eliminati nelle fasi nazionali in entrambe le categorie in cui ero impegnato, credo di poter essere soddisfatto.

Adesso partirai dal 22 al 28 luglio in ritiro con la Primavera del Sassuolo, con la prospettiva, per te che sei un classe 1996, di essere acquisito a titolo definitivo per la primavera dei neroverdi modenesi, una squadra di serie A…

CACCIOTTI 2
Gianluca Cacciotti, classe 1996 è nato e cresciuto a Montecompatri, da cui 4 anni fa lo ha prelevato la Nuova Tor Tre Teste del Presidente Di Bisceglia

Vero, e anche per questo sto allenandomi già da tempo da solo qua a Montecompatri, il mio paese , dove ho iniziato a giocare nella squadra locale e da cui la Tor Tre Teste mi ha prelevato ormai 4 anni fa. Sto seguendo un programma atletico di pre-preparazione che la Tor Tre Teste mi ha fatto preparare per aiutarmi a farmi trovare tonico e reattivo proprio per quella settimana cruciale, in cui i dirigenti del Sassuolo decideranno  o meno se aggregarmi defiitivamente alla loro Primavera.

Emozionato in attesa di questa settimana? 

Più o meno come fosse una finale, la mia fortuna è che di finali ne ho giocate tantissime quest’anno e in tutta la mia permanenza con i colori della Nuova Tor Tre Teste, e ho fatto anche tanti provini prima di oggi, non è il primo, perciò so che dovrò dare il meglio di me. Ho provato alla Cremonese, al Milan, alla Roma. Tuttavia evidentemente gli anni passati non ero ancora strutturato e pronto per impressionare positivamente i dirigenti di una squadra professionistica vera e propria, ma stavolta credo e spero che la Tor Tre Teste possa avere la soddisfazione di seguirmi da Roma con la maglia del Sassuolo.

Tu sei tifoso romanista, immaginiamo desiderassi essere preso soprattutto dai giallorossi…

E’ vero in parte, perchè fin da piccolo ho sempre sperato di poter andare a giocare a calcio ad alto livello preferibilmente fuori dal Lazio, perchè mi affascina e mi motiva tutt’ora l’idea di mettermi in mostra e fare esperienze calcistiche in contesti al di fuori dalla mia regione. Credo che sia più formativo, sopratutto più difficile l’adattamento ma dopo tutta questa fatica ti conferisce una grinta in più, ti fa crescere più alla svelta.

Inutile dirti che a Montecompatri, nella tua città, tutti tifino per te, auguri particolari?

Da tutti e da nessuno, nel senso che tutto il paese bene o male sa che tra qualche giorno potrei riuscire a agganciare il treno del professionismo quindi credo che tutto sommato sia un’orgoglio avere un loro concittadino che inizi la strada del calcio professionistico, seppur a livello di calcio Primavera. Di pacche sulle spalle ne ricevo tante, soprattutto quando vado ad allenarmi al campo del Montecompatri, proprio là dove ho iniziato e dove purtroppo ora c’è solo la prima squadra, il settore giovanile di fatto non è più operativo.

Il tuo difensore e calciatore di riferimento?

Ho sempre avuto un debole per i difensori che giocano in modo atletico, con forza e potenza, quindi fin da piccolo stravedo per lo juventino Giorgio Chiellini, un vero duro. Uno come Thiago Silva sarà anche più elegante, più forte, ma la grinta di Chiellini per me è un esempio lampante di come vorrei riuscire a esprimermi in partita.

Il momento più bello e quello più brutto di questa lunga annata di successi?

Quello in cui sono diventato campione con allievi e Juniores e nello stesso tempo quello delle eliminazioni dalle due fasi nazionali, ma anche i tanti scherzi coi compagni e i complimenti degli allenatori. Quando un mister in gran segreto ti dice “sei stato il migliore in campo”, un giocatore, anche se a volte c’è qualcuno che ha giocato meglio, si sente in maniera stratosferica, e almeno io, davo qualcosa in più nella partita successiva. Anche in questo entrambi i mister della Tor Tre Teste avevano trovato la chiave migliore per farmi andare al massimo.

Cosa accadde nella partitaccia della fase finale allievi tra voi e la Sambenedettese?

Capitò che perdemmo la testa completamente cedendo alle provocazioni dei marchigiani, che già avevamo sconfitto due anni fa con i giovanissimi elite ed evidentemente se l’erano legata al dito perchè nonostante li avessimo battuti anche quest’anno, 3 gol come tutti sapete non sono stati uno scarto sufficiente. Dopo la Samb ha perso con 4 gol di differenza dallo Sporting Terni e noi siamo stati eliminati in una maniera che non ci è andata giù. Io non parlerò mai di partita venduta, perchè non ci posso e non ci voglio credere, a 16 anni vendere una partita non è possibile, però di fatto tanti giocatori della Samb ci avevano promesso che sarebbe stata una vittoria inutile la nostra contro di loro e così poi è stato. Del calcio accettiamo tutto, ma se ci fosse un nuovo regolamento che non rendesse inutile l’ultima giornata del triangolare, sarebbe un bene per tutto il settore giovanile, c’è ancora troppa abitudine a fare “calcoli” nella mentalità del calcio italiano.

Il compagno che ti mancherà maggiormente in questi 4 anni di Tor Tre Teste?

Senza dubbio, e l’ho già detto anche a lui, Marco Crocchianti, uno con cui sono stato in squadra sempre e nello stesso campionato per 4 anni di fila, 4 anni di scherzi, crescita, battaglie in campo, a pochi metri di distanza a protezione dei vari portieri della Tor Tre Teste. So che anche lui andrà in un settore giovanile professionistico, credo di aver capito allo Spezia, ed è bellissimo vedere tanti di noi che possono continuare a seguire il loro sogno di calciatori.

Montecompatri-Roma non è uno scherzo, se fatto 4 anni di fila è un tragitto duro da sostenere, sacrifici anche a livello logistico e scolastico…

Vero, ma è altrettanto vero che vincere non solo aiuta a vincere ma ti aiuta anche a motivarti e regolarti meglio. Paradossalmente questo quarto anno ho reso come non mai sia a scuola che sul campo da calcio, eppure in teoria avrei dovuto risentire del doppio impegno, di quello in rappresentativa, dove anche là col CR LAZIO allievi siamo stati campioni d’Italia al Torneo delle Regioni in Sardegna. Non è stato così, e questo vuol dire che ho imparato ad assorbire bene giornate lunghissime che iniziavano alle 7 del mattino e finivano col ritorno a casa, a Montecompatri, alle 6 di pomeriggio, coi compiti da fare per il giorno dopo. Ma le favole lo capisci subito quando finiscono bene, tanto è vero che mai ho segnato così tanto. Per essere un terzino destro adattato, dato che nasco come stopper, ho raggiunto il mio record stagionale di gol, sei reti.

L’avversario che ti ha messo più in difficoltà?

La Vigor Perconti nella finale allievi e in quella Juniores dove mi sono trovato davanti, in quella con i classe 1996, il mio fratellone Joseph Minala, un vero bomber. Anche se a me l’avversario che ha dato sempre gioia battere a livello giovanile è stato il Savio. Per chiudere vorrei spezzare una lancia in favore di Minala: gli danno del provocatore ma anzi, spesso è lui che sta zitto e viene provocato per primo, perchè ragazzi della sua età uno così forte non lo hanno mai visto e lo temono, lo picchiano ma lui non reagisce quasi mai, è un ragazzo d’oro.

Grazie a te Gianluca, e in bocca al lupo!

Grazie a voi e buona estate!